48. 分かりますか? || capisci?

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Erano passati dei giorni, e nessuno dei due osava mandare un messaggio all'altro. Jungkook era a pezzi, mentre Taehyung cercava di resistere per non vanificare quel gesto che aveva fatto nei confronti del minore per proteggerlo.

Jungkook era seduto al tavolo della mensa con il resto del gruppo, Taehyung non mangiava più lì. Ancora per la questione della signora e del dito.

«Non vi siete parlati, quindi?» chiese Hoseok mettendo in bocca del cibo. «No, non so cosa gli passa per la testa, ultimamente.» rispose Jungkook.

Tuttavia, Taehyung aveva deciso tutto d'un tratto di ritornare a mangiare con i suoi amici, presentandosi al tavolo con un vassoio, dicendo «C'è posto?»

Il corvino, a quella voce, alzò il capo. Smise di masticare e guardò il biondo, che gli aveva buttato un'occhiata veloce. «Taehyungie!» disse Jackson, scalando e facendogli posto.

«Ritornerai a mangiare con noi? Hai fatto pace con la signora della mensa?» chiese Yoongi, che un po' ce l'aveva con lui per aver fatto stare male il suo amico. «Sì, circa.» rispose il biondo, sorridendo.

Il corvino, nel frattempo, aveva abbassato il capo ignorando totalmente la presenza del maggiore. Gli mancava terribilmente, e si chiedeva se fosse così anche per lui. Vederlo sorridere, per il minore, era come una boccata d'aria ma allo stesso tempo un calcio nello stomaco.

Gli altri cercavano di smorzare la tensione che si era creata a causa di quei due, che si amavano ma avevano mandato tutto all'aria.

Il corvino, improvvisamente, decise di alzare il capo, incontrando gli occhi del maggiore. Il sorriso che aveva quest'ultimo sparì a quel contatto, e tutti se ne accorsero.

Yoongi sospirò, dicendo «Non vi capisco.», mentre giocava con i chicchi di riso e le bacchette. «C-Cosa?» disse Taehyung, guardandolo.

Seokjin prese parola, «Taehyung, sei sempre stato un coglione ma non credevo fino a questo punto.» disse, mettendo in bocca del cibo. «Sta' zitto.» disse Jungkook, alzando gli occhi al cielo. Quella conversazione stava prendendo una brutta piega.

«Non ne sapete niente, statene fuori e basta.» disse il biondo, abbassando il capo e guardando il suo vassoio. I due avevano continuato ad ignorarsi, finquando non arrivò qualcuno a causare problemi.

«Eccolo! È ritornato, il campione che ha frignato perché la signora gli ha toccato per sbaglio un dito!» disse Mark, avvicinandosi al tavolo dei ragazzi.

«Che cazzo vuoi?» disse immediatamente Jungwoo, smettendo di masticare e fulminandolo con lo sguardo. Di fianco a lui c'era Lucas, che gli aveva sussurrato un «Non dargli corda.»

«Calma, bestia. Come sta il nostro caro Kim Taehyung?» disse Mark, mettendo una mano sulla spalla del biondo. Quest'ultimo si irrigidì, arrestando ogni suo movimento e tenendo la testa bassa.

«Leva la mano.»

«No.»

Mark si sarebbe aspettato un pugno, o qualcos'altro. Invece il biondo continuava a tenere lo sguardo basso, cercando di regolare il respiro. «Non cercare di complicarmi la vita più di quanto tu non abbia già fatto, leva la mano.» disse con tono calmo ma che lasciava trasparire ansia.

«Ci ha già pensato tuo padre, o sbaglio?» disse, ridacchiando e dandogli più pacche sulla spalla. Tutti notarono che il biondo impallidì, strizzando gli occhi.

Jungkook si alzò, sbattendo una mano sul tavolo. «Te ne vai? O devi ancora fare il deficiente?»

«Ho detto qualcosa di sbagliato? È la pura e sacrosanta verità.» disse Mark ridacchiando ancora. «Sparisci.» disse a denti stretti il corvino.

«Woh, ho i brividi.», ma l'unico a tremare lì era il biondo. «Taehyung, questi te li ha fatti papino quando ha saputo che sei fidanzato e sei un finocchio?» disse, toccando il collo livido del biondo. Erano passati dei giorni ma quei segni non accennavano a sparire, si erano soltanto leggermente scoloriti e affievoliti.

Mark si avvicinò al suo orecchio, sussurrando «Scommetto che godevi come una puttana quando te l'ha messo in culo.»

Jackson, che era di fianco al biondo, si alzò spingendo Mark lontano dal suo amico. «Sparisci, o ti faccio sparire io a furia di darti calci nelle palle.»

Il biondo, nel frattempo, teneva i pugni stretti che avevano preso a sudare. Strizza a gli occhi, imponendosi di non piangere lì per quelle cattiverie che Mark sputava dalla sua bocca.

Si alzò, senza nemmeno prendere il vassoio, dicendo «Torno in camera.» ma Mark lo afferrò per un polso. «Hai capito cosa succede quando qualcuno prova a mettersi contro di me? Provaci ancora, se questa lezione non ti è bastata.»

Il biondo sbottò, dicendo «Che cazzo ne sai tu?!». Come ne sapeva Mark di ciò che era accaduto? «Taehyungie, ti sei dimenticato chi è mio padre? e chi è il tuo invece? E perché dovresti portarmi rispetto?» disse, avvicinandosi e spingendolo.

Fece per tirargli uno schiaffo, ma una mano lo bloccò, spingendolo via. «Hai rotto i coglioni. Capisci ciò che sto dicendo o devo farti un disegnino?», era il corvino. Stava difendendo Taehyung perché in quel momento non poteva farlo da sè, era troppo vulnerabile. Ed era il suo modo per dirgli che in realtà, nonostante tutto, lo amava ancora. Ovviamente.

«Lasciami.» disse Mark, ma il corvino non accennava a mollare la presa. «Non pensare di prendermi per il culo.» disse ancora.

Il biondo, che era pronto allo schiaffo, fu stupito dal gesto del minore. Il corvino decise proprio di fare ciò che Mark gli aveva sconsigliato, e iniziò a parlare inglese, sapendo quanto l'altro fosse una schiappa. «Do you understand if I speak English? or are you too stupid?»

Con quell'uscita, il minore fece ridere tutti. La cosa più esilarante fu l'espressione che nacque sul viso di Mark. Lo superò dandogli una spallata, e dicendo «Fanculo.»

Il biondo, nel frattempo, era scomparso.

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Capisci se parlo inglese? :D AHAHAHAH SCUSATE, giuro che la smetto. Jungkook ha difeso l'amore della sua vita <<33. Lasciate una stellina se il capitolo vi è piaciuto, ciao!

Louder Than Bombs || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora