55. 感謝. || grazie.

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Taehyung stava tranquillamente scorrendo il dito sullo schermo del suo cellulare, comprato in seguito a quella sera con suo padre.

Erano già passati due giorni, ed era mattina. Gli toccava stare solo perché sua madre lavorava a tempo pieno, il resto del gruppo aveva lezione, e i suoi fratelli e cugini andavano a scuola.

Il tempo passava lentamente, e senza troppi intoppi arrivarono le quattro del pomeriggio. Il liceo di Eunjin era proprio di fronte l'ospedale, ed era una zona abbastanza trafficata.

Taehyung sapeva che sua sorella, una volta uscita da scuola, sarebbe venuta a trovarlo. Il biondo stava sonnecchiando, si era addormentato mentre guardava un film su Netflix, quando fu svegliato dalla porta scorrevole della sua stanza che veniva sbattuta.

Il biondo, sbadigliando, si girò. Spalancò gli occhi, per poi diventare più pallido di prima. Oh no, la storia si ripeteva.

«Taehyung, dimmi.. come stai?», chiaramente il biondo non si sarebbe aspettato una visita di suo padre. Non fiatò, non poteva fargli niente. Se soltanto l'avesse toccato con un dito, avrebbe iniziato ad urlare attirando sicuramente l'attenzione di qualcuno.

«Non mi rispondi?»

Il biondo deglutì, strofinandosi gli occhi. Non era un sogno. Il panico si insediò in ogni centimetro del suo corpo, guardava il ferma cravatta inciso col nome di suo padre, piuttosto che guardarlo negli occhi.

«Peccato che tu sia solo.. Speravo di poter trovare il tuo fidanzato. E magari anche quella stronza di tua madre.», il biondo alzò gli occhi guardando le iridi di suo padre. Si gelò, era fatto. E pericoloso.

Il biondo continuò a fare scena muta, come avevano potuto far entrare in un ospedale un uomo che non era in sé? Aveva la cravatta allentata e tre bottoni della camicia aperti. «Continui a non rispondere, stronzo?» disse, avvicinandosi pericolosamente.

Taehyung vide un movimento strano affianco alla porta, qualcuno si trovava appena fuori dalla stanza. Senza dare nell'occhio, cercava di capire chi potesse essere e perché aspettava lì fuori.

«Cosa dovrei dirti? Non troverai nessun fidanzato, per colpa tua ci siamo lasciati. Sei contento, no? Che cazzo vuoi ancora?» disse il biondo, corrugando la fronte.

«Oh.. vi siete lasciati.. capisco.. Allora la mia punizione ha funzionato.» disse l'uomo, slacciandosi completamente la cravatta.

Il biondo vide un paio di occhi nero pece sbirciare, lunghi capelli corvini e una gonnellina blu. Spalancò gli occhi, era Eunjin. Aveva scelto un pessimo momento.

«Ancora ti rifiuti di rispondermi? Ah.. sei testardo, allora.» disse l'uomo, dando le spalle al biondo, e quest'ultimo ne approfittò per fare segno a sua sorella di andarsene.

Eunjin fece tutt'altro, continuò a guardare. L'uomo si girò nuovamente, il biondo teneva lo sguardo basso. Improvvisamente perse il controllo, dicendo «Hai capito che devi guardarmi quando ti parlo?!». Tirò una sberla a Taehyung, che deglutì. Non poteva urlare, altrimenti l'uomo avrebbe potuto aggredire anche Eunjin, che era ancora nascosta.

«Lasciami, sei fatto.» disse il biondo, sentendo le mani dell'uomo intorno al colletto della sua maglia. «Dimmi, godi di più quando sono io a sbatterti, o quel frocio del tuo fidanzato? Oh.. scusa. Ex.» disse ridendo istericamente.

Gli unici pensieri del biondo andavano a sua sorella, non voleva che assistesse a quella scena. «Cosa vuoi ancora?» disse Taehyung, alzando gli occhi al cielo.

Quell'azione fece scattare suo padre. «Hai osato alzare gli occhi al cielo? Credi di star parlando con quella troia di tua madre?» disse l'uomo. Il biondo, ancora una volta, non rispose.

«Ignori ancora le mie domande?!» disse l'uomo, alzando la mano per tirare un pugno al biondo. Prima che potesse sfiorarlo, gli arrivò un calcio dritto in faccia, che lo fece allontanare da suo figlio.

«Porca troia..» disse Taehyung, scendendo dal lettino e prendendo sua sorella. Eunjin, vedendo che suo padre aveva alzato una mano per dare uno pugno a suo fratello, si precipitò verso di lui e gli stampò la forma del suo piede in volto. «Sei uno stronzo!» disse la ragazza, ringhiando verso suo padre che aveva perso l'equilibrio, cadendo a terra.

«Guarda chi si rivede.» disse l'uomo, passando un dito sul suo labbro spaccato. «Non è stata una bella mossa farti imparare il Taekwondo.» disse ancora, ridendo.

«Avvicinati ancora a Taehyung e ti arriva un calcio nelle palle.» disse la corvina, stringendo i pugni. Il biondo la teneva ancora stretta, sua sorella perdeva facilmente il controllo.. e spesso questo la portava a cacciarsi nei guai.

«Taeyong non c'è..» pensò ad alta voce l'uomo, mordendosi un labbro. «Sarebbe soddisfacente fottervi tutti e tre.. Eunjin, tuo fratello ti ha raccontato come gemeva in quel lurido bagno?» disse ancora, liberando una risata isterica.

Eunjin sentiva suo fratello tremare, e anche il battito del suo cuore accelerato. Non ci vide più quando l'uomo si alzò, andando minacciosamente nella direzione dei due fratelli, e tirò un ceffone a sua figlia. Quest'ultima si liberò dalla presa di Taehyung e sferrò un altro calcio in bocca a suo padre, che cadde a terra più rovinosamente di prima.

A quell'azione, la gonnellina della divisa scolastica svolazzò e suo padre non si rifiutò mica di rifarsi gli occhi. «Va' via, o su quel lettino ci sarai tu.» disse la ragazza, in preda alla rabbia. Si sentiva molestata dalle occhiate di quell'uomo alle sue gambe.

«Che schifo, sei anche fatto. Vai a scoparti una delle tue puttane.» disse la corvina, premendo il pulsante d'emergenza situato affianco al letto. «Grazie per avermi tirato quello schiaffo, in tribunale dirò che è stata legittima difesa.» disse ancora, tirando più in basso possibile la gonnellina.

Prima che l'uomo potesse alzarsi da terra, arrivarono due infermieri. Il biondo era appoggiato al muro, incredulo. Non avrebbe mai ringraziato abbastanza sua sorella.

La corvina spiegò velocemente agli infermieri che era entrato quest'uomo drogato, e che aveva tentato di aggredirli. Aveva omesso il fatto che fossero imparentati.

Mentre gli infermieri recuperavano il corpo dell'uomo privo di sensi, il biondo abbracciò improvvisamente Eunjin alle sue spalle, liberando un paio di lacrime.

«Grazie.» disse semplicemente con un filo di voce.

La corvina si morse un labbro, corrugando la fronte. Si girò, passò un paio di dita sulle guance bagnate di suo fratello, e l'abbracciò più forte di prima.

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Il pezzo di merda è tornato.♡

Louder Than Bombs || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora