5. 愛情の欠如. || carenze d'affetto.

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Taehyung quel giorno sprizzava gioia da tutti i pori. Non vedeva l'ora di darsi da fare per portare a termine quella scommessa. E il primo passo verso Jungkook erano state le ripetizioni di letteratura.

Proprio in quel momento si trovava nella camera del corvino, intento a farsi spiegare Manzoni e la sua fantastica operaーi promessi sposi!

«Quindi, hai capito perché Renzo e Lucia sono fuggiti?» disse Jungkook, esausto dal dover spiegare 10 volte lo stesso argomento al maggiore.

«...Perché Don Rodrigo voleva impedire il loro fantastico matrimonio?» disse titubante e boccheggiando. Il corvino tirò un sospiro di sollievo, «Finalmente ti è entrato in quella capoccia!» disse, colpendolo in testa con un pugnetto leggero.

«Non cantare vittoria, per la prossima volta ci ha assegnato La Divina Commedia. Un tema di mille parole dove spiego perché Dante si è fatto tutti quei problemi e complessi sull'inferno, purgatorio e paradiso. Io mi ammazzo!» disse, mentre tirava testate alla scrivania.

«Ma guardati, al massimo quello che si deve ammazzare sono io. Non capisci mai un cazzo di quello che ti spiego, ci credo che avresti fatto un esame di merda.» disse il corvino, mentre rimetteva nella libreria i libri di letteratura.

Taehyung lo prese per il polso, facendogli cadere i libri e facendolo sedere sulle sue gambe, abbracciandolo da dietro.
«Cosa stai facendo? lasciami.» nel frattempo al posto delle sue guance si trovavano due fuochi ardenti, scottava. Per caso il maggiore aveva carenze d'affetto?

«Rimaniamo così, ti prego. Solo per cinque minuti..» disse, con la voce tremante. Era il vero Kim Taehyung o faceva tutto parte della recita per portarselo a letto? Chi lo sa, nonostante ciò il maggiore stava tenendo stretto fra le sue braccia il corvino, sentendo quanto fosse esile.

«Ehi piccoletto, ma mangi? sei molto più magro di quel che pensassi.» disse stringendolo ancora di più.

«Certo che mangio! è solo il mio metabolismo. Oltre ad abbracciarmi senza permesso fai anche commenti?» disse mentre cercava di girarsi, cercando di non pensare al fatto che era seduto sulle sue gambe.

«Come sei permaloso.»

«Come sei rompicazzo.»

Taehyung gli pizzicò un fianco, e Jungkook saltò letteralmente. Il maggiore iniziò a fargli il solletico, e senza accorgersene lo prese in braccio e si buttarono sul letto, continuando a ridere.

Jungkook rideva come non mai! Il solletico gli giocava brutti scherzi fin da quando era un neonato. Taehyung rimase in balia dei suoi occhietti socchiusi, non l'aveva mai visto ridere così.

Jungkook pian piano si accorse del fatto che il biondino non rideva più, ma era impegnato nel fissarlo intensamente.

«Ho q-qualcosa sul viso?» disse, boccheggiando. Perché il suo amico lo guardava così?

Ma certo! Era l'occasione perfetta per baciarlo! Taehyung aveva aspettato con ansia questo momento, da quella sera.

Il maggiore era bravo a illudere le persone, a usarle e a gettarle come se fossero un fazzoletto pieno di germi.
E aveva deciso che la sua prossima vittima sarebbe stata proprio il ragazzo che era sotto di lui in quel momento.

Eppure lo trovava così carino! Quasi gli dispiaceva fargli del male. Capelli nero pece, pallido e con le guance rosee, proprio la preda perfetta!

Fece per avvicinarsi al suo viso, Jungkook non poteva spostarsi in nessun modo, era letteralmente sul letto e sotto di lui.

L'unica cosa che poteva fare era evitare il suo sguardo, che cadde rovinosamente sulle sue clavicole. La maglia per via della forza di gravità pendeva verso il basso, lasciando a Jungkook una visuale perfetta.

Insomma, due erano le opzioni: o reggeva lo sguardo di Taehyung, o reggeva lo sguardo dei suoi addominali. Si sentiva come una Pasqua, ma perché? Era in compagnia di un ragazzo che non sopportava, e lui non era nemmeno gay! ー o almeno così credevaー

Deglutí, con l'ansia a mille, il suo cuore galoppava come un puledro in una valle.
Quei due fantastici cuscinetti a forma di cuore si avvicinavano sempre di più al suo viso.

«T-Taehyung..» tentò di dire, invano.
Stava balbettando, avrebbe voluto far sinapsi con i neuroni e capire quanto quella situazione fosse sbagliata.

Ma l'unica cosa che il suo cervello riusciva a concepire in quel momento era che aveva Taehyung a mezzo millimetro di distanza, e bastava tanto così per macchiarsi del peccato. Macchiare le proprie labbra.

Proprio in quel momento Jungkook si ricordò delle parole di sua madreーpover'uomo, quella donna lo perseguitava!ー

«Non dare confidenza al primo che passa! Anzi, se vuoi fare meglio, non dare confidenza proprio a nessuno! E se proprio devi, ricordati, con una ragazza. È peccato andare con un uomo

Al ricordo di quelle parole, una sfilza di flashback fecero slalom nella mente del minore.

Sua madre, grande donna, saggia e tutto.. ma un po' sociopatica, paranoica e problematica. Aveva chiuso Jungkook nella sua cameretta per tutta la sua adolescenza ー«Uscire con gli amici?! Non ci pensare nemmeno! Ma poi scusa, quali amici? Devi soltanto studiare, lo dico per assicurarti un futuro!»ー

Ma ora come ora, a Jungkook non importava di sua madre, e a Taehyung importava soltanto del minore e della scommessa.

Lui si avvicinava sempre di più, e il cuore del corvino fece tre capriole al secondo.

Mancava tanto così! Tanto così per rubargli un bacio! Eppure il caso volle che, proprio in quel momento, il cellulare del minore iniziasse a squillare.

Il corvino velocemente sguisciò fuori dalle grinfie del maggiore, e rispose alla chiamata.

«D-Dimmi hyung..»ahーche sfigato!
L'imbarazzo ancora una volta gli aveva giocato un brutto scherzo.

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Buongiorno a tutti! Prima di tutto volevo ringraziare le persone che stanno leggendo la mia storia. In questo capitolo conosciamo un po' la madre di Jungkook. Al prossimo capitolo! <3

Louder Than Bombs || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora