26. 幻想. || illusione.

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Guardare il paesaggio affacciato alla finestra era il passatempo preferito di Jungkook.

Vedere il vento fra i rami gli ricordava le mani di Taehyung nei suoi capelli.

Le nuvole che rendevano il cielo a macchie gli ricordavano i marchi che aveva in quel momento sul corpo.

Tutto lo riportava a Taehyung, il suo subconscio ne era diventato dipendente, ed era in attesa della goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso. Quel vaso pieno di confusione, sentimenti, emozioni e pensieri.. presto sarebbe traboccato. E questo il corvino lo sapeva.

Sperava soltanto che le conseguenze di quel trabocco non fossero dolorose, ma purtroppo questo ancora non poteva saperlo. Beh, non per molto, anzi.

L'università pululava di persone che avevano in bocca il nome di Taehyung e Jungkook, chi per un motivo.. chi per un altro. Erano diventati la coppia di cui si era parlato di più durante il semestre.

E se ne sarebbe parlato ancora per molto, per quello che sarebbe successo a momenti.

Dopo aver constatato quanto fosse bella la natura, Jungkook chiuse la finestra, e si avviò verso la classe di Psicologia. La lezione sarebbe passata nella noia più totale, se non fosse stato per Taehyung che continuava a disegnare e scrivere dediche sul libro del minore.

Il corvino decise di andare in bagno, giusto per sgonfiare la vescica prima della catastrofe. Fece i suoi bisogni fisiologici, e dopo essersi lavato le mani prese il cellulare.

Ben presto si sarebbe pentito di averlo fatto, ma è così che va, no? Trovò una chat anonima, e incuriosito decise di aprirla.

Numero Sconosciuto:
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🎞️Video 3.18 minuti
Mi sembrava giusto fartelo sapere.
Questo video è di esattamente 2 mesi e 7 giorni fa.

Il corvino, incuriosito, aprì il video. Un sorriso nacque sul suo volto, riconoscendo il suo fidanzato. Quel video ritraeva un gran trambusto, luci di tutti i colori, tavolini pieni di cibo e alcool con una bottiglia vuota al centro.

Pensando fosse una cazzata, fece per chiudere il video, ma il suo dito si fermò automaticamente quando udì le parole «Hey! Chi vuole scommettere sul culo del piccoletto? il primo che se lo porta a letto vince una bevuta offerta dal resto del gruppo!», riconobbe quella voce, e gli venne in mente alla prima serata a cui aveva preso parte con Taehyung, ma non si ricordava di quel momento. A chi si riferiva?

Pochi secondi dopo, un ragazzo ー oscurato per via del posto buio in cui si trovavano ー fece girare la bottiglia, e questa si fermò proprio su Taehyung. Quello che riconobbe essere Mark pronunciò queste esatte parole: «Oh andiamo! Volevo assaggiarlo io quel delizioso bocconcino!», il corvino forse.. stava iniziando a capire.

Ma no, non poteva essere assolutamente così. Il suo ragazzo non era il tipo, giusto? Lui non l'avrebbe mai fatto. Non avrebbe mai fatto la corte al minore soltanto per portarselo a letto.

Le sue speranze crollarono quando udì la voce del suo ragazzo dire «Vedrete, datemi tempo un mese e quel piccoletto si troverà letteralmente in ginocchio davanti al mio cazzo

Non voleva crederci, era stato colto alla sprovvista. A tutto era pronto.. tranne che a questo. Non si era preparato per scoprire che il suo fidanzato, la persona che amava, la persona per cui avrebbe dato il mondo, lo stava prendendo palesemente per il culo.

Aveva la vista offuscata, senza che neanche se ne fosse accorto sulle sue guance iniziarono a scendere, come cascate del Niagara, lacrime su lacrime. Ma non erano nemmeno paragonabile alla quantità di vergogna e imbarazzo che provava in quel momento.

Con che faccia sarebbe uscito da quel bagno? Con la faccia di uno che è stato preso per il culo? Non riusciva più ad elaborare un pensiero nitido, ormai la sua mente era diventata una macchina che sfornava solo pensieri confusi e distorti.

Velocemente digitò un messaggio al biondino, chiedendogli dove fosse. Quest'ultimo dopo nemmeno trenta secondi rispose dicendo che si trovava in mensa, dopotutto era già ora di pranzo.

Asciugandosi le lacrime, il corvino uscì dal bagno. Gli altri studenti che camminavano per i corridoi gli lanciavano occhiate curiose, probabilmente ansiose di sapere quale fosse la ragione che aveva fatto scoppiare in lacrime il corvino.

Jungkook, una volta arrivato davanti alle porte della mensa, le spalancò e andò dritto dal suo ragazzo, dopotutto il tavolo era sempre il solito, non aveva bisogno di cercarlo con lo sguardo.

Si avvicinò a lui, rosso in volto, e prima che il biondino potesse dire qualsiasi cosa gli sferrò una sberla dritta sulla guancia, che sicuramente avrebbe lasciato il segno per ore. «Coglione! Dovrei romperti quel cazzo di sorrisetto da stronzo che hai!» disse, per poi tirargli un pugno, in preda alla rabbia e alle lacrime.

Yoongi corse subito da lui per mantenerlo, altrimenti avrebbe potuto fare ben peggio al maggiore. Quest'ultimo si asciugò con un dito il sangue che sgorgava dal suo labbro, e guardandolo stranito disse «Ma che ti è preso?!»

Il corvino si liberò della presa del suo hyung, e lanciò ーquasi in facciaー il telefono al maggiore, con già il video in riproduzione. «Ti basta come motivazione?»

Il maggiore sbiancò, era successo proprio ciò che temeva. «D-Dimmi che non sei tu, dimmi che ti ho picchiato senza motivo, e dimmi che non mi hai scopato per una fottuta scommessa!», il corvino urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, sentendo le braccia dei suoi amici che lo mantenevano.

«P-Posso spiegarti..» disse il maggiore, appoggiando il telefono sul tavolo. «Che minchia devi spiegarmi?! Quello sei palesemente tu! Quella è la tua voce!» disse, e ad ogni parola pronunciata le lacrime scendevano.

Si liberò nuovamente di tutte le braccia che lo stavano trattenendo, e si asciugò le lacrime. «Hai portato a termine la tua scommessa del cazzo, ーdisse, e tirò su col naso.ー perché non ti sei fermato lì?! Hai continuato ad illudermi, per non so quanto tempo! Perché cazzo non mi hai detto la verità quando ti ho dato la possibilità? Perché deve essere per forza un fottuto anonimo a dirmelo?»

«Jungkook, parliamone in stanza. Stai dando spettacolo qui.» disse il maggiore avvicinandosi, e cercando di calmarlo.

Ma tutte quelle parole sul minore ebbero l'effetto contrario, lo prese per il colletto dicendo «Io sto dando spettacolo?! Tu invece? Sei contento ora che hai mandato tutto a puttane? Sei contento ora che mi hai ferito? Dopotutto, non è la prima volta che lo fai.» detto ciò, gli diede uno spintone, facendolo cadere per poco a terra. Prese il suo cellulare e uscì da quella mensa.

Spalancò le porte con un peso in meno nella mente, ma uno in più nel cuore.

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Buonasera! Ecco qui il capitolo che ho atteso tanto di scrivere, sono emozionata 👉🏻👈🏻. Ultra mega mental breakdown per Jungkook, porello. Eventuali errori verranno corretti in un secondo momento, lasciate una stellina se il capitolo vi è piaciuto. Alla prossima!

Louder Than Bombs || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora