Il biondo, privo di forze, giaceva a terra. Era riuscito ad alzare il bacino e a riabbottonarsi i pantaloni. Aspettava che qualcuno arrivasse in quel bagno, ma sentiva ancora la musica da quella sala, e suo padre non era ritornato indietro.
Jungkook, nel frattempo, stava aspettando il suo fidanzato sveglio. Gli aveva mandato un messaggio ma non gli era arrivato. Aveva pensato che avesse semplicemente il cellulare scarico, ma la sua preoccupazione umentò quando i minuti passavano e il biondo non tornava.
Era ancora lì, nella speranza che visualizzasse il messaggio. Ma questo non avvenne, e il corvino stava seriamente iniziando a preoccuparsi. Ormai era notte fonda, e decise di svegliare Jimin.
«Jimin, Taehyung ancora non torna. Gli avevo detto di passare qui quando sarebbe tornato ma non risponde nemmeno al cellulare, non squilla.» disse, parlando al suo amico assonnato. «Sta' tranquillo. Vedrai che magari si è dimenticato di passare.»
«Impossibile, ha insistito lui. Ha detto che voleva raccontarmi di suo padre.» disse, e Jimin si strofinò un occhio. «Fai uno squillo a Hoseok, chiedi se è tornato.»
Il corvino annuì, componendo il numero del rosso. «Hoseok, scusa l'orario. Taehyung è tornato?» disse Jungkook, frettoloso.
«Ma come, non era da te?» disse, e il corvino sentì la preoccupazione aumentare. Dove diamine era finito il suo ragazzo, nel bel mezzo della notte? «No! Jimin, ーdisse riferendosi al suo amicoー non è nemmeno nella sua stanza.», e il rosso ascoltando si preoccupò.
«Cazzo.» biascicò il rosso, mettendosi seduto sul letto. «Hyung, e se fosse successo qualcosa?» disse il corvino, e Hoseok sospirò.
Jimin tentava di calmarlo, «Stai calmo! Vedrai che forse sta tornando.», ma il corvino sentiva gli occhi pizzicare.
Riavvicinò l'orecchio al cellulare, dicendo «Hyung, non sai in che locale è andato?» disse, e il rosso boccheggiò. «Non ne ho idea.»
«Ah! Aspetta, mi pare che lui me l'abbia scritto per messaggio..» disse il corvino, mettendo il vivavoce e andando sulla chat del suo fidanzato. «Anche se fosse, la mia auto è a secco.» disse il rosso.
Kim Taehyung:
Siamo arrivati a un locale,
mi pare si chiami 'Fire Nights'.
Ti scrivo dopo.
20.37 P.M.«Hyung! È il Fire Nights.» disse il corvino, il rosso cercò il nome del locale su internet, «Chiude alle sei del mattino. È uno di quei locali che rimangono aperti fino all'alba.» disse, mordendosi le pellicine del dito.
«Chiama Seokjin Hyung. Ha l'auto.» disse Jimin, prendendo il cellulare del corvino e parlando al rosso. «Se lo chiamo alle tre del mattino mi spara.»
«Sti cazzi, chiamalo.» disse Jimin, e il rosso chiuse la chiamata, per poi comporre il numero del suo Hyung.
«Hoseok, sono le tre. Che cazzo vuoi?» disse Seokjin, assonnato. «Taehyung ancora non torna, non risponde al cellulare e teoricamente dovrebbe essere con suo padre ma io, Jungkook e Jimin siamo preoccupati che sia successo qualcosa.» disse tutto d'un fiato il rosso.
«In realtà.. Mi ha fatto uno squillo prima, ma non ho fatto in tempo a rispondere. È durato veramente un secondo. L'ho richiamato ma mi diceva che era irraggiungibile.» disse Seokjin, assonnato.
Probabilmente l'uomo quando ha preso il cellulare del biondo deve aver fatto partire per sbaglio la chiamata, che si è arrestata venendo a contatto con l'acqua del water.
«Prendi l'auto. Non farti sgamare e vieni con noi, è al Fire Nights.» disse Hoseok, cercando di convincere il suo Hyung. «Scherzi?! È in periferia quel locale. Ci vogliono almeno 40 minuti da qui.» disse, e il rosso insistette ancora.
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Louder Than Bombs || Taekook
Fanfiction[COMPLETA] [IN REVISIONE] «Beh, è colpa tua. Mi hai chiuso il telefono in faccia.» «Taehyung non ti sopporto, non riesco a stare in tua compagnia per più di cinque minuti senza avere una crisi isterica. Non se ne parla.» Qui iniziò il loro malat...