«Ti dirò.. farlo impazzire un po' non mi dispiace affatto. Non è nemmeno brutto.», Taehyung leccò la cartina, e chiuse la sua sigaretta.«Se non fosse stato per quella scommessa non ti saresti nemmeno avvicinato a lui, e vedi ora come ne parli!», Hoseok fece la medesima cosa, rollò il piccolo ciuffetto di tabacco e accese la sigaretta.
Erano nella loro stanza, diciamo che non era proprio permesso fumare lì, ma ormai era routine. Si ritrovavano sempre così quando parlavano di cose più o meno importanti.
«Quel piccoletto arrossisce per ogni singola cosa, anche se condividiamo solo la stessa aria. È timido, arrossisce per tutto ma nonostante ciò non si fa problemi ad insultarmi. È molto sveglio e capisce subito quando lo sto prendendo in giro, però credo sia sfigato in amore. Insomma mi sto prendendo gioco di lui e non se n'è accorto.
Però.. ancora non riesco a leggerlo bene» disse il biondino, mentre faceva un tiro dalla sua sigaretta.Hoseok lo guardò con gli occhi sbarrati, e disse «L'hai fatto ancora! Non perdi mai il vizio!» buttando fuori il fumo, sconcertato.
«Scusa ma.. cosa?» disse Taehyung, con un enorme punto interrogativo in mente.
«Hai di nuovo psicoanalizzato una persona.
Ho quasi paura di te.. potresti leggermi nella mente e io non me ne accorgerei.»Il minore ghignò, mentre dalla sua bocca usciva una nuvoletta grigia. «È un'abitudine, mi viene automatico farlo con le persone... ma con Jungkook è diverso, non riesco a capire bene quello che pensa, ma il suo corpo parla.»
«Ti prego, smettila. Mi vengono i brividi quando realizzo di avere un migliore amico pazzo che passa le sue giornate psicoanalizzando la gente..», il rosso fece finta di avere i brividi, ciccò nel portacenere e fece gli ultimi due tiri dalla sua sigaretta, per poi spegnerla.
Nel frattempo Jungkook si trovava in camera sua, ignaro che il maggiore stesse parlando di lui. Per un attimo si era dimenticato di cosa fosse accaduto in quella stanza la sera prima, ma poi dopo si ritrovava sempre a pensare al volto di Taehyung così vicino al suo, alle sensazioni che aveva provato e agli elefanti nel suo stomaco.
Fece un grosso sospiro, chiuse il libro di filosofia e si buttò sul letto, esausto. Gli esami erano alle porte, e oltre a studiare come un matto doveva anche fare ripetizioni al maggiore.
Nonostante avesse sonno, erano soltanto le 19.34 e non poteva andare a dormire a quell'ora. Sentí Jimin rientrare, lo salutò con un cenno e decise di prendere il cellulare e chiamare il suo hyung preferito.
«Hyung, ti va di fare una maratona di videogiochi? nella mia stanza, oggi ho finito prima di studiare.» disse, sperando in una risposta positiva
«Mh, perché no? Okay, ma ci sarà anche Jimin?» fra Yoongi e quel ragazzino c'era un certo feeling e Jungkook questo l'aveva capito.
«Si, per forza. C'è anche lui in stanza. Dai hyung ti aspetto! fai una cosa di giorno.» e chiuse la chiamata.
Neanche mezz'ora dopo, i 3 si ritrovarono a giocare, chi spaccava il joystick dalla rabbia, chi invece faceva i salti di gioia e chi cercava di imparare a giocare bene.Quel divertimento fu interrotto da qualcuno che bussava alla porta. Jungkook lasciò il joystick e andò ad aprire. Quando si ritrovo Taehyung davanti sul suo viso nacque una rughetta. «Oggi sbaglio o non avevamo ripetizioni?» disse, appoggiandosi allo stipite della porta.
«Le buone maniere non le conosci? ciao eh, devo parlarti, non mi fai entrare?» disse Taehyung, avanzando. E di conseguenza Jungkook si ritrovò ad indietreggiare.
Yoongi e Jimin nel frattempo erano troppo presi dal videogioco per accorgersi di Taehyung. Però sentirono la sua voce, e quindi levarono le cuffie per ascoltarlo e lo salutarono con un cenno.
Taehyung era molto diretto con le parole, non si faceva scrupoli a dire qualcosa nemmeno con tante orecchie che lo ascoltavano, zittiva le persone solo se strettamente necessario.
«Vuoi uscire con me?» disse, senza un filo di esitazione e vergogna.
Inutile dire che le guance del corvino si tinteggiarono di rosso, a quella richiesta inaspettata. «Ma ti sei bevuto il cervello? Evita di venire qui per chiedermi 'ste cazzate.» disse dandogli le spalle.Anche se era duro con le parole, il suo corpo faceva ciò che gli pareva. «V-Vado in bagno..» e sparì.
Il maggiore sospirò, ma poi ghignò. Non voleva darsi per vinto, manco morto.
«È per la scommessa, vero?» disse Yoongi, a bassa voce per non farsi sentire da Jungkook, e il biondino annuì. Jimin boccheggiò, chiedendo spiegazioni e il suo hyung spiegò velocemente quello che era accaduto qualche sera prima. «Voi siete matti. Ne uscirà distrutto.»«Non mi interessa, mantengo la mia parola.»
A quel punto Taehyung con uno scatto andò verso la porta del bagno, bussando.«Sappi che non me ne vado finquando non mi dai una risposta.» ed essa non tardò ad arrivare. «Te l'ho detto! Non cercarmi per le cazzate!» disse Jungkook, deglutendo.
«Allora anche quello che è successo ieri sera era una cazzata?» e subito udì i due ragazzi seduti ancora a terra sussurrare «cosa?! cos'è successo ieri sera?»
«Sfondo la porta se non apri.» A quelle parole il corvino si innervosì, odiava essere trattato così! Chi era lui per comandare nella sua stanza?
Il minore aprì di scatto la porta, sbattendola.
«Senti, hai rotto il cazzo. È inutile che vieni e minacci di sfondare la porta, l'unica cosa che sarà sfondata a calci sarà il tuo culo se non esci da qui.» disse guardandolo negli occhi, come se stesse cercando di fulminarlo.Taehyung era ammaliato dalla dualità di quel ragazzo, un po' peperino; e ogni volta riscopriva un suo lato.
D'altro canto, il maggiore non si lasciò scoraggiare. Mantenne il suo sguardo, come se stessero facendo una gara. «Esci con me.»
«Perché?»
'Per vincere quella dannata scommessa.' il maggiore volle tanto rispondere così, ma non lo fece.«Perché mi piaci, un po'.» Cazzate!
Il cuore di Jungkook fece mille capriole, e Taehyung cercava di leggerlo. Avrebbe ceduto, secondo lui.«Tu no, vattene.» Osso duro.
A Jungkook, Taehyung non piaceva nemmeno un po' caratterialmente. Era un bel ragazzo, nessuno aveva da ridire su questo, ma si cacciava sempre nei guai ed era troppo rumoroso.Jimin e Yoongi assistevano alla scena a bocca aperta, come se fossero spettatori in un teatro.
«Dammi una buona ragione, e allora me ne andrò.» disse il maggiore.
«Sei antipatico, rumoroso, non capisci mai niente di quello che ti spiego e hai il brutto vizio di piombare davanti a me e chiedermi 'ste cazzate come se niente fosse. Sei molesto.» disse tutto d'un fiato, e fece per andarsene.Ma Taehyung ghignò e gli prese il polso, «Te ne avevo chiesta soltanto una. Esci con me e vedrai che non sono come pensi.»
Il minore sospirò. Ci pensò. Cosa aveva da perdere? Passarono interminabili secondi prima di dare una risposta.
«Okay, allora usciamo.» e levò bruscamente il polso dalla sua presa. «Ma ti darò soltanto una possibilità per farmi cambiare idea.»
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Ciao a tutti, ecco per voi un capitolo di 1150 parole fresco e appena sfornato. Ha fatto bene Jungkook ad accettare? lo scopriremo <3 buona giornata.
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Louder Than Bombs || Taekook
Fanfiction[COMPLETA] [IN REVISIONE] «Beh, è colpa tua. Mi hai chiuso il telefono in faccia.» «Taehyung non ti sopporto, non riesco a stare in tua compagnia per più di cinque minuti senza avere una crisi isterica. Non se ne parla.» Qui iniziò il loro malat...