A typical school's day

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Cinque
Quattro
Tre
Due
Uno

Driiinn.

Il suono più bello del mondo si diffonde per tutta l'aula, e no, non ci troviamo in high school musical 2 sfortunatamente. L'estate dista ancora due mesi, ma io, Lili Caputo, sono riuscita ufficialmente a scampare l'interrogazione della troia della professoressa d'italiano.

Aspetto impaziente il segnale per uscire dal nascondiglio: un armadio piuttosto puzzolente che purtroppo non porta a Narnia, ma mi accontento comunque. Meglio la puzza di libri vecchi toccati da persone che si scaccolano, che prendere un bel 2 in letteratura.

«giuro sei una grande» Charlie, la mia partner in crime da una vita, alza una mano in attesa del mio cinque.

«lo so, lo so, magari fosse possibile saltare in questo modo ginnastica» rido, battendole con il pugno sul palmo.

Si, sono scema.

« "signorina non è possibile che lei sia sempre indisposta, venga qua e faccia 20 flessioni " » imita lei il mio vecchio prof di ginnastica: un uomo con una pancia enorme, ed una barba che puzza di bruciato.

Mi chiedo se per sbaglio non l'abbia cotta mentre era intento a cucinare.

«noo Li non me lo ricordare, spero che la prossima volta nella padella ci infili direttamente tutta la testa» ribatto divertita, sedendomi sopra un banco, mentre continuo a parlare con la mia migliore amica.

Ricordo perfettamente quel giorno, anche se probabilmente preferirei dimenticarlo.

Erano esattamente due settimane, se non tre, che mi giustificavo in ginnastica, e quello scorbutico di un pirata mi ha costretto a fare 20 piegamenti davanti a tutta la mia classe.

Una punizione un po' di merda direi, dato che i miei problemi con lo sport sorgono solo quando bisogna avere a che fare con le palle.

«vieni a casa mia dopo?» chiedo velocemente a Charlie mentre torniamo ai nostri posti, visto che è arrivato il professore.

«obviously , che si cucina oggi?» sorride.

«brownieeees» urlo facendo girare l'intera classe nella mia direzione.

Se esistesse un premio per la cogliona dell'anno avrei la vittoria in mano al 101%.

«ehm volevo dire, non ho capito può ripetere?» certo di dire con un tono il più sicuro possibile,  guardandomi intorno.

«no, non posso ripetere, che ne dici di venire tu qua e ripeterci quello che ho spiegato fino ad ora?» mi fissa il mio insegnate di fisica, con uno sguardo malefico negli occhi.

Inizio quasi ad aver paura.

«ehm no in realtà sto piuttosto bene al mio posto, magari un altra volta, non pensa?» rispondo provando a rimanere calma.

Ho scampato italiano e la benedetta interrogazione su Dante Alighieri, non ditemi che mi tocca farne una su non so nemmeno quale argomento di fisica.

«no, dico che si deve alzare e venire qua» quasi grida lui , continua a guardarmi con aria di sfida.

Per la cattiveria che utilizza nello sguardo sembra quasi che io e lui abbiamo una qualche confidenza, stile Ezra ed Aria in PLL, ma io giuro che non me lo scoperei manco se fosse l'unico uomo sulla terra.

Mi alzo titubante e raggiungo la lavagna, non smetto un attimo di sperare che crolli un meteorite in questo momento sulle nostre teste, ma non succede purtroppo.

Sto in piedi vicino al mio carnefice. Lui é seduto, nei suoi occhi c'è tanta sicurezza, credo senta il potere di essere insegnante scorrere nelle sue vene, ma dopotutto non posso saperlo, non vivo mica nella sua testa.

Lollypops #wattys202Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora