Ho il cuore che batte all'impazzata, le mani che mi sudano. Due trolley, ed uno zaino sulle spalle.
Ci siamo, sto per prendere il primo aereo della mia vita.
Per l'ansia mi sono svegliata prestissimo, e considerando che avevo appuntamento alle 6 di mattina in aeroporto, che prima d'ora non avevo mai visto, ho passato la notte in bianco ad immaginarmi questo paradiso terrestre.
Mi sono fatta accompagnare dai miei genitori, mentre le mie sorelle sono rimaste a casa con il piccolo Alex, che ho salutato ieri sera, e che rivedrò tra una settimana.
Già mi manca.
«wow, erano anni che non venivo qui» sussurra mio padre guardandosi intorno.
«chissà, magari presto faremo una bella vacanza di famiglia» gli sorrido.
«già che non ci sarei per una settimana, sarà di per se una vacanza» mi fa un occhiolino.
«colpita ed affondata, questa ha fatto male» metto una mano sul cuore e faccio la finta offesa.
Saluto i miei con un abbraccio per l'ultima volta, e raggiungo i miei amici, che ovviamente erano già tutti arrivati. Non a caso sono famosa per i miei ritardi.
Facciamo il check-in, che non è assolutamente come lo immaginavo, forse perché non vedo l'ora di volare, ed invece sono costretta a fare file lunghissime.
Ad Aaron hanno persino fatto il test antidroga, ed è stato troppo divertente quando lo hanno trovato positivo,e gli hanno svuotato lo zaino per controllare che non ne stesse portando con se.
Il bello è che ieri sera il mio amico ci aveva messo ore per chiuderlo, avendo deciso di Viaggiare light, e quindi di portare solo quello.
Aaron si difendeva come meglio poteva, completamente scandalizzato, sicuro al 100% di non aver fatto uso di stupefacenti, tanto che dopo uno o due test più approfonditi, i poveri controllori non hanno potuto fare altro che chiedergli scusa per l'inconveniente, mentre lui imprecava in tutte le lingue che conosce di non essere un drogato.
«giuro che non mi buco!» lo imita Shawn ridendo.
«ma-ma-ma, diteglielo pure voi che é vero» Aaron fa l'offeso, con un braccio sulle mie spalle, e l'altro su quelle di Emily.
«Mh non ne sarei così sicura» rispondo io trattenendo un sorriso.
«ma vaffanculo, se io mi faccio, allora tu sei la mia spacciatrice di fiducia» mi spinge via scherzosamente, per poi riprendermi subito vicino a lui.
Tutti ridono della battuta, tranne Emily, che mi sembra un po' scazzata, probabilmente del fatto che ultimamente Aaron mi stia più appiccicato del solito.
Devo parlarle, non voglio che pensi che le stia soffiando il fidanzato. Non riuscirei mai a vedere Aaron in quel modo, è solo il mio fedele migliore amico, che mi ha vista in una situazione in cui non mi ero mai vista manco da sola, e che da quel momento sente di dovermi stare accanto.
E poi anche Emily è mia amica, perché dovrei volerle fare del male?
Stiamo aspettando che chiamino il nostro volo.
Le valige sono imbarcate, e noi giriamo per i bar dell'aeroporto per comprare le peggio schifezze da mangiare, o nel mio caso le gomme, che mi stanno tutti dicendo di masticare durante il volo, ma che a me in generale fanno schifo.«non ti facevo così paurosa sai?» Aaron ed Emily si sono allontanati, e Ben ne approfitta per venirmi vicino.
«si nota tanto?» chiedo masticando una gomma, che per l'ansia ho messo in bocca prima del tempo.
«giusto un tantino» dice lui divertito, ed io rispondo con un sorriso.
Cerco qualcun altro con lo sguardo, così da poter andare via da questa situazione imbarazzante.
Credo sia inevitabile non voler avere troppo a che fare con Ben, sopratutto dopo quello che è successo.
«prima volta eh?» cerca di continuare la conversazione.
«già...» sussurro.
Solitamente sono io a tenere i discorsi, in particolar modo con Ben, che non sa mai cosa dire.
«ti facevo più "non vedo l'ora"» ammette provando ad instaurare un contatto
visivo, imitandomi malissimo.Vorrei dirgli che anche io lo facevo più fedele, ma ho deciso di non portare rancore, ed abbiamo risolto.
«infatti non sto più nella pelle» rispondo allegra.
«ma se te la stai facendo sotto!» mi prende in giro lui.
«mi fanno paura anche le montagne russe, ma mica evito di andarci, sono una troppo fighe» alzo le spalle.
«interessante..» sussurra più a se stesso che ad altri.
Ci siamo, sta per succedere, queste scale mi porteranno nell'aereo, che sarà da testimone al mio primo viaggio all'estero.
Emozionante non trovate?
Per i posti a sedere c'è stata una mini momento di panico, essendo noi 8, e considerando che Ben ed Aaron ancora non si parlano.
Ho preferito lasciare Emily con il suo ragazzo, e mettermi vicino a Shawn e Ryan, il quale si è rivelato piuttosto simpatico ed alla mano, spero di non infastidirlo.
Ben invece sta vicino a Zack e Charlie, non posso fare a meno di soffrire un po' per lui, data la quantità di effusioni che quei due si scambiano al secondo.
I miei amici lo hanno tutti già preso varie volte l'aereo, sopratutto Ben, che ha passato l'infanzia tra l'Italia e l'Inghilterra.
Io di paura ne ho tanta, infatti nel momento in cui l'aereo inizia a decollare faccio un piccolo salto, e mi aggrappo al sedile spaventata.
Mi guardo intorno in cerca di una distrazione, ma Shawn e Ryan non sembrano essersi nemmeno accorti dalla mia agitazione.
Sono così brava a nasconderla?
L'aereo sale sempre più di quota, sento di essere in una posizione innaturale, qualcosa mi butta giù, ho mal di stomaco, le orecchie tappate. Vorrei solo che questa tortura finisse.
"Mastica una gomma" dicevano. Bella merda, l'unica cosa che ci ho guadagnato è un saporaccio in bocca.
Una mano sbuca dal sedile davanti, ed io l'afferro senza pensarci due volte. Ho bisogno di calore umano in questi momenti.
Era Ben, che quando finalmente torniamo in posizione orizzontale, si gira con il busto per guardarmi.
«tutto okay?» mi chiede trattenendo un sorriso.
Io annuisco e lo ringrazio, lasciando andare la sua mano. Posso cominciare a godermi il volo.
Non ho il posto finestrino, ma riesco a vedere piuttosto bene quello che c'è fuori, e lo spettacolo è stupendo.
Le nuvole sembrano fatte di zucchero filato, viene quasi voglia di buttartici sopra per vedere se sono morbide davvero.
Quando il volo termina, dopo circa 2 ore, posso ritenermi abbastanza soddisfatta di me stessa.
A parte il decollo, sono stata piuttosto brava.
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Lollypops #wattys202
Ficção AdolescenteUn gioco stupido, Un gelataio scorbutico, Una leccalecca invitante, Ed una ragazza pazza, Esiste qualcosa di più scoppiettante? Se l'incoscienza adolescenziale avesse un nome, probabilmente sarebbe quello di Lili Caputo. Scema al punto giusto...