Che il tempo spesso vada troppo velocemente l'ho capito da un po', e direi che il mio continuo essere in ritardo senza un apparente motivo è una delle prove, ma davvero mi chiedo come sia possibile che l'estate sembri durare un battito di ciglia, mentre i singoli mesi scolastici si trasformano in interi anni.
Il mio ultimo primo giorno di scuola, una bella botta direi, mi fa strano pensare che tutto sta definitivamente per finire, e vorrei poter fermare le lancette dell'orologio sopra di noi, così da poter godere ancora un po' dell'adolescenza che mi resta.
Sono gli anni più belli della nostra vita, ce lo dicono sempre, ed inizio quasi a spaventarmi del dopo.
Cosa succederà dopo? Dopo la maturità, dopo l'ultimo ballo scolastico, dopo l'ultima interrogazione della mia vita, dopo la mia ultima insufficienza. Cosa c'è dopo la scuola?
Mi ripeto sempre di vivermi il momento, ma mai come adesso, mi sono sentita allo sbaraglio.
Da quando ho memoria mi riduco sempre all'ultimo per fare le spese per la scuola, e finisco per comprare l'occorrente il giorno prima del fatidico inizio. Sempre con Tara, in uno scadente supermercato.
Sta volta è diverso, ho un fidanzato maniaco dell'ordine, che ricordando l'ultima volta in cui l'ho praticamente costretto a camminare per ore sotto il sole cocente per fare 3 regali di compleanno, mi ha obbligato ad andare una settimana prima. Che stronzo.
«che c'è dopo il liceo?» sposto il mio sguardo dal finestrino a Ben.
«l'università?» mi risponde con un tono tra il confuso ed il sarcastico.
«molto divertente Benny-Poo, ma io ero seria» ammetto trattenendo un sorriso.
«che c'è? La grande e coraggiosa Lili ha paura di crescere?» toglie una mano dal volante e la poggia sul mio ginocchio scoperto.
«se ti dico si, mi prendi in giro per l'eternità?» sussurro guardandolo negli occhi.
«no, ti dico che capirai da te che la fine del liceo non segna davvero la raggiunta maturità» mi accarezza una coscia.
«lo so lo so, ma cosa c'è di diverso allora?» giro tutto il mio corpo nella sua direzione curiosa.
«penso non sia tu a sentirlo, quanto le persone che ti stanno accanto» scuote la testa.
«si okay, ma tu cosa hai provato?» continuo.
«sicuro non felicità, ricordo di aver passato i giorni prima con la perenne voglia di piangere» fa un sorriso triste.
«grazie così si che mi sei d'aiuto» dico sarcastica, per smorzare l'atmosfera che si stava creando.
«ma per me era diverso. Non avevo avuto potere decisionale su niente, a partire dall'Università, all'indirizzo, e persino alla ragazza con cui sarei dovuto uscire. Come potevo essere allegro? Nella mia testa in quel momento iniziava l'inferno» mi spiega dolcemente.
«mi dispiace, ma adesso non ci stai più vero?» gli chiedo dispiaciuta.
«diciamo di no, adesso con te sono in paradiso, quindi suppongo che in realtà mi trovassi in purgatorio» ride.
«Dante Alighieri come tattica di rimorchio non lo avevo mai sentito» sorrido divertita.
«sono un ragazzo pieno di sorprese» finge di darsi delle arie mentre io lo prendo in giro.
Il nostro rapporto mi piace davvero tanto. Non credevo che avremmo potuto legare ancora di più, ma è successo, e sicuramente uno dei motivi è anche aver lasciato Olive, la famosa ragazza inglese. Da quel giorno Ben è più libero e sciolto con me, ed è veramente stupendo.
Per quanto riguarda la decisione che doveva prendere non ne abbiamo quasi più parlato particolarmente, solo una volta, nella quale lui mi ha spiegato che è felice con me e che non vuole tornare a Brighton. Io gli ho chiesto se davvero preferisse mettere me davanti al suo futuro, ma lui non mi è sembrato avere ripensamenti.
La parte più egoista di me vorrebbe davvero che rimanesse in Italia, ma io so che che tra un anno e mezzo dovrà andarsene comunque, e vorrei solo che lui fosse se stesso, ed inseguisse i suoi sogni.
Stiamo tornando dal centro commerciale, andiamo a pranzo a casa mia, dove Ben è stato riaccolto a braccia aperte. Tralasciando le due o tre volte in cui mio padre lo ha minacciato...
«hai visto che a volte si può anche evitare di procrastinare?» mi prende per mano una volta usciti dall'auto.
«Nah, io mi trovo bene con i miei ritardi» sorrido.
«sei senza speranze» scuote la testa.
Suono il campanello, ed aspetto che qualcuno venga ad aprirci. Ho ovviamente dimenticato le chiavi a casa, come ogni singolo giorno della mia vita.
«mai che te le ricordi!» Naomi ci apre la porta, mentre tiene lo sguardo fisso sul telefono.
«ciao anche a te» entra Ben.
« ragazzi sono in ansia, il corriere dovrebbe essere già qui, e deve consegnarmi degli orologi che devo pubblicizzare entro 5 giorni, ed io non so davvero come fare queste benedette foto» ci spiega frettolosamente.
Naomi è un InfluenZer, come la chiamo io. Alcuni marchi le mandano prodotti, e lei deve pubblicarli nel suo profilo Instagram, ed in cambio gli oggetti le vengono regalati. Lo prende molto sul serio, ci dedica tempo e si diverte, ma odia da impazzire quando qualcosa non va come dovrebbe andare.
Io e Ben la salutiamo ed andiamo in cucina, dove trovo una persona che non vedevo da tantissimo tempo.
«Arturoooo» urlo lasciando la mano del mio ragazzo per fiondarmi tra le braccia dell'uomo adulto più simpatico che io conosca, dopo mio padre ovviamente, il nostro idraulico di fiducia.
«ue bellissima, da quanto tempo» mi risponde lui accarezzandomi i capelli con le mani sporche.
Devo ricordarmi di fare due shampoo stasera.
«Ben, lui è Arturo, il nostro idraulico preferito, Arturo, lui è Ben, il mio ragazzo» dico sorridendo ad entrambi per fare le presentazioni.
La faccia disgustata di Ben mi fa morire. Arturo è pieno di polvere addosso, per non so precisamente quale motivo, e quel poveraccio del mio fidanzato mi guarda come a dirmi: "prima di abbracciarti di nuovo come minimo ti fai 6 docce nell'acqua santa".
Conosco Arturo da sempre, sono cresciuta con lui in casa, sempre pronto a sistemare i casini che 5 bambine insieme possono creare, e mi è sempre stato particolarmente simpatico. Per un periodo mio padre è stato persino geloso di lui.
È una persona buonissima, magari puzza un pochino, ma gli voglio un sacco di bene, è parte della famiglia per me.
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Lollypops #wattys202
Teen FictionUn gioco stupido, Un gelataio scorbutico, Una leccalecca invitante, Ed una ragazza pazza, Esiste qualcosa di più scoppiettante? Se l'incoscienza adolescenziale avesse un nome, probabilmente sarebbe quello di Lili Caputo. Scema al punto giusto...