Lollypops

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«obbligo» dico convinta

«vai dal ragazzo che più ti sta antipatico qui dentro e sii provocante con lui» ride Flavio.

Antipatico?

Le parole "amico" ed "antipatico" non possono mica stare insieme.

Pensandoci bene però, "gelataio" "scorbutico" e "antipatico" suonano perfettamente vicine.

Mi alzo lentamente, e sentendomi una completa cretina mi dirigo verso la cassa, con le gambe tremanti.

Si può soffrire di vertigini da terra?

Guardo il ciclato negli occhi, mi faccio coraggio, prendo un leccalecca ed inizio a succhiarlo, molto molto piano.

Mi appoggio al bancone e continuo con il mio obbligo, sperando che tutto ciò finisca presto, scoppierò a ridere a breve.

«sono 60 centesimi prego» dice la voce del gelataio più noioso che io conosca.

I gelatai non dovrebbero essere uomini carini con la pancia gonfia ed i baffi lunghi?

«ma ce lo hai un cazzo?» chiedo calma, continuando con il mio chupa-chups , prima che l'imbarazzo totale si possa impossessare di me.

«sono 70 centesimi prego» continua lui trattenendo un sorriso.

STAVA PER SORRIDERE, STAVA PER SORRIDERE.

Questo sì che è un traguardo!

«non erano 60?» mi tolgo il leccalecca che sa di merda dalla bocca.

Per la fretta ho preso un gusto a caso, probabilmente l'unico che fa schifo.

«ragazzina ho altro da fare, puoi trovare qualcun altro da importunare? Sei imbarazzante, quanti anni hai? 12?» fa lui acido, con un sorriso cattivo sulle labbra, sporgendosi verso di me.

Lo faccio? Lo faccio?

L'ho fatto.

«cazzo ti salta in mente?» urla pulendosi la guancia, su cui avevo accidentalmente strofinato la mia caramella.

«ne ho 17 coglione, ed eccoti i tuoi fottuti 70 centesimi, ti consiglio di metterli da parte, un bravo chirurgo plastico potrebbe provare a fare un miracolo con la faccia di merda che ti ritrovi» rispondo fingendo un sorriso, prima di girarmi ed andarmene senza aspettare una risposta.

Deficiente.

Torno al tavolo e scoppio a ridere con i miei amici, che ovviamente avevano visto tutta la scena, senza però ascoltare le voci

«cazzo sei proprio la mia migliore amica» ammette Charlie piangendo dalle risate

«quanto sono scema da uno a me stessa?» Continuo allegra.

Ho probabilmente fatto la cazzata più grande dell'universo, e sono sicura che se un ragazzo avesse fatto così a me gli avrei tirato una cinquina in faccia, ma è stato troppo divertente, e lo rifarei altre cento miliardi di volte.

«ma dove lo prendi tutto questo coraggio?» mi chiede Emily guardandomi con un sorriso sulle labbra.

«dalla paura dei rimpianti» le rispondo sincera ricambiando il sorriso.

Ricevo una gomitata da Charlie, e mi giro nella sua direzione non capendo.

«se avessi un cane lo chiamerei Cat» dice lei fissandomi, lasciando i nostri amici sconcertati per un secondo.

Lollypops #wattys202Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora