Studytime

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C'è un traffico del cavolo, sono in ritardo, sta  piovendo, ed il mio motorino non è molto utile per ripararsi dall'acqua.

Arrivo a scuola zuppa,non faccio nemmeno in tempo per la prima ora e mi tocca aspettare mezz'ora fuori dalla mia classe con la bidella Maria Teresa/ Giuseppina, o come cavolo si chiami.

Qualunque Maria questa donna sia, una cosa è certa, non si lava i denti da una vita, ed il suo alito puzza di sterco di cavallo.

Al suono della campanella che segna la fine dell'ora scatto in piedi impaziente di allontanarmi da questa sottospecie di fogna umana.

Saluto i miei compagni e mi siedo al mio banco, o meglio, al mio nuovo banco, dato che la professoressa durante la mia ora di assenza ha deciso di cambiare i posti.

E visto che in questa mattinata di merda la sfortuna sembra essersi innamorata di me, finisco per dover stare vicino a Zack Cruschi, e si, se ve lo steste chiedendo, è quello che vive con un dito conficcato nel naso.

Cerco di farmi forza tutta l'ora, tenendomi in vita con il pensiero che prima o poi la smetterà di scaccolarsi, ma quel momento sembra non arrivare mai.

«ti prego puoi smetterla!» provo a mascherare il mio disgusto.

Ma non appena vedo il dito bagnato uscire da quel buco, che servirebbe solo per respirare, alcuni versi non propriamente carini scappano dalla mia bocca.

E solo quando mi accorgo di avere gli occhi della professoressa puntati addosso, mi rendo conto di essere sembrata un tantino esagerata.

Prima figura di merda del giorno: fatta.

La seconda campanella suona, e prima che possa alzarmi per sgranchirmi un po' le gambe, che sembrano essere finite in cancrena, il professore di fisica entra in classe facendoci segno con la mano di stare seduti.

Mi faccio volontaria per quella che mi sembra essere la prima volta in tutta la storia della mia vita, e vado alla cattedra fiera delle cose che ho studiato ieri mattina.

Il professore sembra avere un raffreddore piuttosto forte data l'insistenza dei starnuti che fa mentre prova a farmi la prima domanda.

Potrei essere più sfortunata di così?

«come scusi? Non la capisco può ripetere?» Chiedo seria ma trattenendo una risata per l'assurda situazione in cui mi trovo; ma dopo un no detto con sicurezza assoluta, mi rendo conto che andrò di merda.

Dopo mezz'ora di incomprensioni tra me e lui lo stronzo decide di mettermi 6- per lo sforzo.

Vorrei poterlo strozzare con le mie stesse mani.

Torno al mio posto con i conati di vomito ed una tristezza infinita.

Perché sono così sfigata oggi? Ho forse fatto qualcosa di male a qualcuno?

«come stai?» mi sussurra Charlie avvicinandosi a me durante il cambio dell'ora.

«bene bene, come vuoi che sto? i brutti voti sono fatti per essere recuperati» mi forzo a sorridere.

La verità è che ho l'umore a terra, e lo sa perfettamente pure lei.

«si è vero, ma oggi non mi sembri esattamente nel tuo mood ideale, che ne dici se pomeriggio andiamo a fare shopping, magari ti aiuto anche in fisica, ci stai?» mi dice sincera cercando in tutti i modi di tirarmi su di morale, e per non deluderla mi costringo ad accettare.

Lollypops #wattys202Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora