Shopping

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«ehi Ems» cammino verso Emily.

Ci siamo incontrate sotto casa mia, e stiamo andando con il mio motorino a fare shopping per il suo famoso appuntamento.

La sarei voluta passare a prendere ma ovviamente ho fatto tardi e me la sono ritrovata davanti la porta ad aspettarmi.

Si vergognava a suonare il campanello ed io sono più dispiaciuta che mai.

Lei ricambia il mio saluto e si allaccia il casco.

La sicurezza prima di tutto no?

Ogni volta che salgo in sella, mi viene in mente il famoso video che girava nel 2010: del ragazzo che si era accorto di avere i freni rotti, passa il suo casco alla fidanzata, si fa baciare un ultima volta, ed infine muore per salvare lei.

Penso di essermi fatta i peggiori pianti della mia pre-adolescenza con quella storia, e da cogliona me lo riguardavo pure.

Arriviamo al centro in un batter d'occhio. Le due cose che preferisco di guidare un motorino sono: trovare parcheggio più facilmente e sopratutto il fatto che il traffico poter saltare il traffico.

«susu è ora di raccontarmi tutto!» esclamo prendendo sottobraccio Emily mentre ci incamminiamo verso il primo negozio che ci sembra interessante.

«è una storia lunga» risponde lei scuotendo la testa sorridendo.

«abbiamo tutto il tempo del mondo, prima inizi e prima finisci» ribatto facendole un occhiolino per poi scoppiare a ridere.

«si chiama Aaron...» ammette in un sussurro, mandandomi in pappa il cervello.

E se fosse quel famoso Aaron?

Nah non può essere, perché mai Emily dovrebbe conoscere un amico di Ben?

«ma è figo quanto Aaron Piper?» chiedo ridendo da sola per la mia battuta.

Che sia o meno il famoso Aaron dei messaggi, non mi cambia realmente niente, sarebbe solo divertente conoscerlo e potergli dire:
"ehi, sono la famosa ragazza dai facili costumi che da il suo nome falso a tutti i ragazzi che incontra" sarebbe divertente.

«sta all'università, è amico di mio fratello anche se sono molto diversi» mi spiega Emily, convincendomi sempre più della mia idea.

«e raccontami dai, come vi siete conosciuti?» le mostroun vestito, e lo rimetto al posto al suo cenno negativo.

«ecco, è venuto a casa nostra, il suo compagno di stanza era tornato dalla famiglia in Inghilterra per una settimana, e lui si annoiava, è pieno di energie, andreste d'accordo» mi risponde lei.

Possibile che Ben sia inglese?

Figo è figo, ma non avevo mai pensato fosse addirittura straniero. Il livello dell'interesse si alza sempre di più.

«e come te lo ha chiesto?» continuo il discorso.

«non me l'ha esattamente chiesto, mi ha semplicemente mandato un messaggio con scritto "venerdì sera andiamo insieme al cinema, a che ora ti passo a prendere?", con questa semplicità, assurdo quel ragazzo, pensa che erano due settimane dal nostro incontro» mi racconta sorridendo al ricordo.

«che figooo e tu che gli hai risposto? Ma che vi eravate detti il giorno in cui è venuto da te?» continuo incuriosita, mentre le passo una valanga di pantaloni.

Nei film indossare una gonna al cinema significa trovare la sala vuota e masturbarsi a vicenda.

No, decisamente non l'ideale.

Lollypops #wattys202Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora