Sono una persona incoerente?
Arriva la sera, e stiamo tornando a casa, più abbronzati che mai, e con una voglia sfrenata che si faccia notte così da poter inaugurare ufficialmente l'inizio di questa vacanza con una bella discoteca di Mykonos.
Ho passato il pomeriggio tra le nuvole, Ryan con il suo discorso breve e coinciso è riuscito ad infilare nella mia testa miliardi di dubbi, tanto che da ormai un paio d'ore non riesco a fare a meno di guardare Ben e pensare : "e se dovesse venire investito da una macchina che farei?"
Soffrire, la risposta mi sembra ovvia, ma come potrei sopravvivere all'idea di aver lasciato volar via l'unico ragazzo che mi sia mai interessato in vita mia? E poi ho realizzato che sono giovane, non ho nemmeno 18 anni, e chissene frega di tutto, chissene di soffrire, chissene di sbagliare.
Se non lo faccio ora quando sarà il momento?
Non so nemmeno se esista un momento giusto per sbagliare, ma di una cosa sono sicura, ho sempre detto "cerca la felicità", essendo io però la prima ad evitarla per paura di soffrire. Oggi dico stop, oggi scelgo la vita, oggi credo proprio che sceglierò Ben. Se non andrà bene soffrirò ancora, e starò male, ma avrò comunque la forza di rialzarmi.
Mica si può scegliere di vivere in una bara per essere pronti a morire!
«sapevo avresti capito» mi sussurra Ryan distraendomi dai miei pensieri.
«da cosa?» chiedi allegra.
«dal modo in cui stai sorridendo, sembri mia mamma quando vede delle vecchie fotografie di quando era giovane, o di quando ero bambino io» mette un braccio sulle mie spalle.
«che fai bambi mi rubi il ragazzo?» scherza Shawn, mettendosi alla mia sinistra.
Questo non può che ricordarmi che devo ancora parlare con Emily, e chiederle scusa se posso in qualche modo aver sbagliato con lei, o averla infastidita senza volere.
«bambi? Stai finendo i nomignoli ridicoli?» rido.
«nah, ti si addice» scrolla le spalle.
Arriviamo a casa in un batter d'occhio, non che il tragitto sia così lungo, ma ho sempre pensato che in compagnia tutto passa più velocemente, e questa è una delle prove.
I bagni sono solo 3 e noi 8, così, dato il mio forte spirito d'adattamento dovuto alla convivenza con 4 sorelle maggiori, decido di propormi io per andare ultima, e mi dirigo in cucina, dove per pura casualità viene anche Emily.
«sai se c'è la nutella?» apro i vari cassetti alla ricerca del mio amore.
«no, che ci devi fare?» mi risponde confusa.
Da quando è illegale mangiare nutella solo perché vuoi farlo?
«è una specie di tradizione. Quando eravamo piccole io e Tara avevamo l'abitudine di mangiare due super cucchiai di nutella a testa una volta tornate dal mare, ed ora mi è presa voglia» le spiego mettendomi a sedere vicino a lei.
Ovviamente ho raccontato la storia solo per rompere il ghiaccio ed iniziare una conversazione, anche se un bel cucchiaio, o meglio cucchiaione di nutella, in questo momento non ci starebbe proprio male.
Non è un segreto che la nutella stia bene ovunque.
«figo, tu sei sempre piena di aneddoti famigliari» sorride.
«non posso negarlo, ho avuto un infanzia stupenda» scuoto la testa.
«comunque volevo parlarti» ammetto guardandola seria.
«dimmi tutto» si sistema sulla sedia, che nel linguaggio del corpo significa chiaramente "sono tutta orecchi".
«allora, innanzi tutto se ho fatto qualcosa che ti ha infastidito ti chiedo scus-» provo a dire prima di venire interrotta con un gesto di mano.
«Lili sono io a dover chiedere scusa a te, non il contrario» sussurra Emily appoggiandomi una mano sulla spalla in segno di conforto.
Io la guardo confusa, ma prima di riuscire a formulare una frase di senso compiuto, rinizia lei a parlare.
«sono stata un'amica di merda, stavi passando un periodo di schifo, ed io invece che starti accanto, avevo paura potessi rubarmi il fidanzato» fa lei dispiaciuta.
«no amo, lo capisco, magari non me ne sono accorta e sono andata un po' oltre, non l'ho fatto apposta giuro, ma è possibile che è successo, solo veramente, tra me e Aaron non c'è niente, se non una grande amicizia» l'abbraccio.
«lo so, ho parlato con Aaron stanotte, ed abbiamo fatto pace, mi spiace davvero davvero tanto, non avrei dovuto dubitare di te. Stai con Aaron quando più ti pare, saltagli in braccio e scherzaci quanto vuoi. Ti prometto che non farò scenate di gelosia, o almeno non troppe» mi fa un occhiolino.
Sono felice di sentire queste parole da Emily.
Ammetto che c'ero rimasta un po' male quando avevo capito che era gelosa del mio rapporto con Aaron, sopratutto considerando che sono la loro capo shipper dal giorno zero, e che, come ho ripetuto infinite volte, non mi sognerei mai di soffiare il fidanzato ad una mia amica.
Ci alziamo dal tavolo ed andiamo in doccia, ognuna nel rispettivo bagno, essendo rimaste le ultime che ancora si devono preparare.
Non posso fare a meno di pensare a tutto ciò che succederà nelle prossime ore. Sembra assurdo, ma più sento il bisogno di parlare con Ben, e più lui sembra sparire nel nulla.
Niente e nessuno potrà rovinarmi questa serata, sarà fantastica, me lo sento.
Forse ha ragione Charlie, Ben mi fa sentire carica al 100%, e se tutto va bene, dovrò ringraziare anche Ryan, che mi è stato infinitamente d'aiuto ad aprire gli occhi.
Quando tutto è successo, ormai 10 giorni fa, credevo che in un modo o in un altro tutto fosse finito, invece mi sbagliavo, e sono pronta ad un nuovo-vecchio inizio.
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Lollypops #wattys202
Teen FictionUn gioco stupido, Un gelataio scorbutico, Una leccalecca invitante, Ed una ragazza pazza, Esiste qualcosa di più scoppiettante? Se l'incoscienza adolescenziale avesse un nome, probabilmente sarebbe quello di Lili Caputo. Scema al punto giusto...