Le vacanze che iniziano, il sole che splende in cielo, un weekend al lago con il mio fidanzato, e come se non bastasse, un bel 8 in fisica. La vita potrebbe sorridermi più di così?
«vuoi che accendo l'aria calda?» mi chiede Ben, vedendo che mi stringo nella mia felpa.
«no tranquillo» gli sorrido.
«sicura?» insiste.
«mi piace avere freddo» alzo le spalle, e metto i piedi sul sedile.
«ed a me avere la macchina pulita» scherza sporgendo un braccio per tirare giù le mie gambe.
Siamo in viaggio da circa 20 minuti, e considerando la strada praticamente vuota, entro un altra mezz'ora dovremmo arrivare a Bracciano, nella casa al lago dei nonni di Ben, dove da piccolo passava le vacanze invernali.
«erano anni che non facevo questa strada» sussurra nostalgico.
«mi auguro per te che non ci farai perdere allora»
«dall'estate in cui è morto mio nonno, esattamente 6 anni fa» continua a bassa voce, con un velo di tristezza.
Io non sapendo che dire gli accarezzo un braccio.
Che parole si usano in questi casi? Qual'è il modo giusto per consolare una persona che ha perso qualcuno che non potrà più riavere?
«non credo ti sarebbe piaciuto» sposta gli occhi dalla strada per un secondo per guardarmi.
«se gli vuoi bene tu, sono sicura che sarei riuscita a volergliene anche io»
«non andavamo d'accordo... non avevamo il rapporto che intendi tu quando pensi alla famiglia. Era identico a mio padre, in tutto e per tutto, elevato all'ennesima potenza» ammette sorridendo.
«ciò non toglie che gli vuoi comunque bene»
«è vero...» sussurra perdendosi tra i pensieri.
In questi momenti vorrei poter entrare nella sua testa per scoprire che gli frulla per il cervello.
«allora vedi, avevo ragione, come sempre d'altronde» cerco di fare la simpatica per cambiare discorso. Non mi piace vederlo giù.
«non posso darti torto, ma come fai?» mi risponde dopo circa trenta secondi di silenzio, tornando in parte al tono allegro di prima.
«era una battuta sciocchino, mica me la tiro così tanto» rido.
«oh anche la mia, quando mai hai ragione?» Mi fa un occhiolino.
«mo non esagerare però» faccio io divertita.
Come avevo già capito, arriviamo a destinazione molto presto, anche prima dei nostri piani, e questo non può che farmi piacere.
Non vedo l'ora di vedere questa famosa casa.
«pronta a dar ufficialmente inizio a questa vacanza?» Ben mette le chiavi nella serratura.
«dipende...» sono allegra.
«ah si? Da cosa?» chiede confuso e divertito allo stesso tempo.
«da te, che dici, è abbastanza speciale secondo i tuoi canoni?» Allaccio le braccia dietro al suo collo, cercando di essere il più sexy possibile.
«direi che è perfetto...» inizia a baciarmi con passione,lasciando il manico della mia valigia, che ha insistito per portare lui.
Ci stacchiamo senza fiato, mentre una nuova consapevolezza si fa spazio dentro di me. Lo sto per fare, sto per perdere la mia verginità con il ragazzo che amo fottutemente tanto.
Ben si affretta ad aprire casa, ma quando prova a girare la chiave, la porta si apre immediatamente, come fosse stata già aperta in precedenza.
Ci scambiamo uno sguardo spaventato. L'unica spiegazione mediamente plausibile che ci sia, è che siano entrati i ladri mentre la casa era vuota.
«3,2,1...» Ben spalanca la porta, e ci troviamo davanti una delle scene più scioccanti e carine della nostra vita.
Ci sono due vecchietti sul divano, si sono girati pieni di paura non appena siamo entrati, probabilmente convinti si trattasse di una rapina.
Per quanto l'immagine di questi due sia veramente commovente, continuo a chiedermi chi cazzo siano.
«Nonna...» sussurra Ben a bocca aperta.
«Ben, saranno mesi che non ti fai vivo! Credevo che vivendo nella stessa città ci saremmo incontrati di più, invece sei sempre il solito testone!» risponde dolcemente la signora, che si riprende dallo shock persino prima di me.
Che fegato.
«nonna, ma che ci fate qua?» le chiede lui, ancora sconvolto.
Non riesco a trattenere un sorriso per l'assurda situazione.
Mi sa che trascorreremo un bel weekend di coppia.
«io e Antonio, ti ricordi di Antonio no? Avevamo deciso di venire a passare le feste qui» gli spiega lei avvicinandosi a noi.
«finalmente ti conosco! Sono anni che chiedo a questo testone di mio nipote di presentarci. Mio figlio ti adora, Olive giusto? Io sono Maria» la donna mi abbraccia stretta, quasi fatico a respirare.
«no nonna, lei è Lili, la mia ragazza» Ben mi appoggia un braccio sulle spalle, intuendo probabilmente che quell'innocente frase, senza volerlo, mi ha impercettibilmente ferito.
«oh tesoro hai ragione, una bella italiana ti sei scelto, e bravo figliolo. Buon sangue non mente, non è vero Tonio?» Maria coinvolge quello che credo essere il suo fidanzato nella nostra strana conversazione.
Non esattamente ciò che mi aspettavo, e sicuramente nemmeno Ben, ma dopo un pomeriggio passato ad ascoltare gli aneddoti di famiglia da questa dolce nonnina, non mi pento di essere venuta qui.
Ha conosciuto Antonio due anni dopo la scomparsa di suo marito, è stato amore a prima vista, o almeno così dice lei. Lui era stato da solo per anni, ha perso sua moglie vent'anni fa, e prima di Maria, non era mai riuscito a stare con un altra donna.
«mi dispiace» sussurra Ben mentre siamo nel letto della camera degli ospiti, pronti per andare a dormire.
«a me no, una camera vale l'altra» sto con gli occhi chiusi, per godermi meglio i grattini che il mio fidanzato mi sta facendo sul braccio.
«non intendevo quello...»
«lo so, forse è un po' strambo, ma va bene così, tu pensa solo a farmi le coccole» sorrido.
«non trovi un po' strana la relazione di mia nonna?» mi chiede titubante abbassando la voce, per paura di essere sentito da orecchie indiscrete.
«secondo me l'amore non ha età» ammetto alzando lo sguardo verso di lui, per vedere se è d'accordo con me.
«l'ho capito solo adesso purtroppo...» sussurra lui triste, stringendomi a se.
«non è mai troppo tardi per capire i propri errori» spiego e gli faccio un occhiolino.
«sei così dannatamente perfetta» dice al mio orecchio.
STAI LEGGENDO
Lollypops #wattys202
Teen FictionUn gioco stupido, Un gelataio scorbutico, Una leccalecca invitante, Ed una ragazza pazza, Esiste qualcosa di più scoppiettante? Se l'incoscienza adolescenziale avesse un nome, probabilmente sarebbe quello di Lili Caputo. Scema al punto giusto...