I'm bored

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Mi sveglio all'improvviso a causa del continuo squillare del mio telefono, e mi accorgo di essere sul divano solo quando per accettare la chiamata il più in fretta possibile cado a terra come un birillo da bowling.

«aia» biascico alzandomi dal duro e, non troppo, freddo pavimento.

«come hai fatto a farti male?» dice la voce dall'altra parte ridendo.

Non sono riuscita a capire di chi si tratti, e questa mia tremenda fissa di non salvare i numeri di telefono mi porta ad avere circa mille contatti senza nome.

«chi sei?» chiedo curiosa di sapere quanta confidenza ho con l'altra persona.

«non mi riconosci?! Hai ufficialmente mandato il mio cuore in frantumi» risponde la voce, facendo una pessima imitazione di una persona triste.

«Ue pezzo di manzo, hai ragione hai ragione scusa, stavo dormendo fino a 5 secondi fa, mi perdoni?» rido capendo che si tratti di Aaron.

È passata quasi una settimana dalla mia ultima conversazione seria con Ben, e dato che in questo lasso di tempo ci siamo parlati tantissimo, posso affermare con certezza due cose: che quel ragazzo sa essere davvero davvero noioso quando si impegna, e che Aaron è esattamente come lo immaginavo.

«Mh, ti perdono solo perché mi annoio, e perché mi hai chiamato "pezzo di manzo» torna al suo solito tono allegro.

Mi è simpatico Aaron, è così diverso da Ben, non riesco proprio a vederceli come coinquilini.

«come mai ti annoi?» Accendo la tv. Il silenzio mi inquieta ed ho bisogno di un sottofondo, un po' come una colonna sonora di un film.

«oggi dormono tutti, perché dormite tutti?» sbuffa lui.

«boh, forse gli alieni ci hanno fatto un incantesimo» scherzo.

«sii e magari io sono così intelligente da esserne immune» fa lui tutto emozionato per la mia teoria.

«oppure il tuo cervello è così piccolo che non può essere contagiato» ribatto divertita.

«uffa, mi piaceva di più la mia idea» piagnucola fingendosi offeso.

«anyway, chi dorme?» chiedo io tornando seria per un secondo.

«tu prima, Ben, Emily, Luca e persino Charlie» dice lui scioccato dal numero di persone che in questo momento, di sabato pomeriggio, stiano schiacciando un pisolino.

«adesso sei tu che hai offeso me, sono stata l'ultima a cui hai pensato?» faccio la finta gelosa.

«piccola pazza, come potresti essere l'ultima? Piuttosto sei la unica che mi ha risposto, ho chiamato tutti contemporaneamente» mi spiega scandendo le parole come se fossi una bambina di 5 anni a cui è morto il pesce rosso.

Non ho ben capito il motivo di questo suo strano modo di parlare, probabilmente era solo una cazzata per farmi ridere.

«awww» su sorrido felice.

«vieni qua a farmi compagnia? Possiamo svegliare Ben in tutti i modi che vuoi tu» mi invita, abbassando la voce nell'ultima parte, forse spaventato che Scroto possa sentirlo e svegliarsi.

«ci sto» sussurro ridendo, nonostante non ci sia nessun pericolo di essere scoperti qui , sono solo scema.

Mi preparo al volo indossando una tuta, esco di casa allegra, e solo una volta salita in motorino, e dopo aver guidato per 5 minuti verso una metà sconosciuta, mi rendo conto di non sapere ancora dove devo andare.

Ad Aaron
Che tu ci creda o no, ho appena passato 5 minuti in motorino senza sapere dove andare
Mi mandi l'indirizzo?

Un palazzo normale adibito a dormitorio universitario, poco lontano dall'edificio stesso, quello della maestosa Luiss.

Suono il campanello con una leggera ansia, ha senso essere qui in questo momento?

«ehi» dice Aaron intrappolandomi in un abbraccio.

Questo ragazzo abbraccia anche più di me, e questo è assurdo, chi diavolo abbraccia più di me?

«ciao» ricambio la stretta e sbuffo leggermente quando arruffa i miei capelli in un gesto affettuoso ma fastidioso.

«che proponi?» mi chiede guardandomi con un ghigno cattivo, prima di condurmi fino ad una delle poche stanza che ci sono in questo appartamento.

Ben dorme a pancia in su, sembra una statua di marmo, mette quasi paura, e se non fosse che sta abbracciando un cuscino, potrei giurare che queso ragazzo riesce ad essere concentrato anche mentre dorme.

Per un secondo ho un ripensamento, vederlo dormire mi fa venire l'istinto di sdraiarmi vicino a lui, ma mi trattengo, e mi giro verso il suo amico, che mi stava osservando in attesa di una risposta.

«hai delle pistole giocattolo?» domando, sorridendo all'idea che mi passa per la testa in quel momento.

«credo di sì» annuisce lui capendo le mie intenzioni, afferrandomi per un polso emozionato, così da trascinarmi più velocemente verso un armadio.

Aaron lo apre e lancia qualsiasi cosa gli capiti per le mani, anche alcune paia di mutande.

Ordinato il ragazzo mi dicono.

«eccole» avvicina le due pistole ad acqua alla sua faccia facendo una posa del tipo "i'm sexy and know it".

Carichiamo le nostre armi, e ci piazziamo davanti al letto della nostra vittima trattenendo le risate; non vogliamo mica rovinare il momento.

«3»
«2»
«1»

«adesso» sussurra Aaron, facendomi un occhiolino, ed iniziando a sparare insieme a me verso la faccia di Ben.

L'urlo che si diffonde per la stanza non può che farci scoppiare a ridere, la faccia che ha fatto alzandosi è stata epica, avremmo dovuto registrare un video, uffa.

«Aaron che cavolo fai?» grida asciugandosi il viso con le mani, non accorgendosi nemmeno della mia presenza.

«ciao anche a te» saluto ridendo per la sua faccia sconvolta.

«dovevo immaginarlo centrassi anche tu» sussurra Ben incazzato nero alzandosi dal letto, per cercare qualcosa come un asciugamano suppongo.

Alzo le spalle nella direzione di Aaron, e lui fa lo stesso, facendomi iniziare a ridere di nuovo.

Fortunatamente il rodimento a Ben passa in fretta, e passiamo il resto del pomeriggio a guardare la tv, o meglio, a scherzare davanti alla tv mentre il povero Ben cerca di seguire un programma noioso.

«io invito la tua ragazza e tu non la fili di striscio, bravo bravo, allora la coccolo io» scherza Aaron dopo l'ennesima lamentela da ciclato di Ben.

«non sono la sua ragazza» sorrido.

Aaron mi allarga le braccia sul serio ed io non ci penso due volte prima di accucciarmi a lui.

«ringraziando il cielo aggiungerei» si gira Ben divertito, per la prima volta in questa giornata direi, per poi accarezzarmi i capelli, in un gesto che, conoscendo il ragazzo, non mi lascia indifferente.

Lollypops #wattys202Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora