|| chapter 4||

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io non dimentico, archivio poi mi vendico.

La sveglia suona segno dell'inizio di una lunga giornata.

Mi alzo dal letto e l'orologio segna le sei.

Mi vesto velocemente e scendo. Faccio colazione alle 6:20, e poco prima dell'arrivo di Luca, Shiva ed Enzo vado nel seminterrato.

Inizio ad accendere il computer.

Dopo dieci minuti arriva anche Elia.

"Giorno sis" saluta lui.

"Giorno Brah" ricambio io.

"Stai cercando?"

"Sì, sto vedendo i suoi ultimi contatti, vediamo se riesco a trovare un suo profilo instagram."

"Uhm ... brava" dice con la bocca piena di cereali "io ti auto dopo, ora sto facendo colazione"

"Lo avevo notato" dico ridacchiando.

Elia stende le gambe sul tavolo e guarda il computer, insieme a me.

Dopo due ora, forse ci siamo.

"Vai qua, e cerca -faccio come mi dice- D'amico K."

"K?"

"Aveva una K tatuata sul collo." spiega lui.

"Kevin D'amico, non è lui"

"E' suo figlio" dice quasi certo "Avrà una foto con il padre?"

"Non se sa che lavoro fa e cosa ha fatto tre settimane fa." ragiono io.

"La pagherà. E sì, ha messo una foto con il padre "

"Spetta. Ha taggato qualcuno. "

"Suo padre ha instagram!? Come non abbiamo fatto a trovarlo prima? "

"Perché non si chiama come si chiama nella realtà. E' una fan page, non dice molto su di lui. "

"Cazzo. Chiamo Charlie. " percorro le scale e arrivo in salotto.

"Charlie..."

"Lo avete trovato?" Chiede

"Non proprio. Abbiamo trovato il figlio. Abita a Venezia. "

"Okay, stasera partiremo."

Chiara, Charlie, Gionata e io andiamo tutti in seminterrato, ignorando Luca, Shiva ed Enzo che ci chiedono dove stiamo andando.

dopo mezz'ora arriviamo a una specie di conclusione.

"L'unica soluzione è il figlio." dice Elia

"Chi lo fa?" domanda Charlie

Tutti alziamo la mano.

"Io stasera non posso esserci. Merda!" impreca mio fratello.

"Ricordo che hai nominato un altro capo, proprio per questo" gli fa notare Chiara

"Aurora, te la senti di guidare tutti?"

"Non da sola." non mi sentirò mai sicura abbastanza.

"Va bene, ti aiuta Chiara." dice rassegnato.

Io e Chiara ci scambiamo un'occhiata, determinato a rivendicare la nostra sis.

"Ok. Il piano lo sapete. Il ragazzino lo voglio vivo. Aurora, tu sai come trattarlo. Ricordo a tutti che ha appena 10 anni. "

"Prendiamo sto cazzo di treno, andiamo a Venezia. Prendiamo il ragazzino, mandiamo una frecciatina a suo padre. Lo facciamo venire qua, lo facciamo pagare, e poi mettiamo fine a tutto questo. E riportiamo il bambino a casa" dice freddo Gionata.

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