|| chapter 38 ||

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Solo la ragazza acida che

se si affeziona, ti da il mondo

Mi sveglio con Gionata che mi sorride. Accanto, non ho Luca, come sempre ormai.

"Che mi dovevi dire, piccola?" chiede lui dolce.

"Devi farmi un favore, devo capire se Luca mi tradisce."

"Spara bimba" dice lui.

"Fai finta che ti stai esercitando al pup, e ti serve qualcuno. Io in qualche modo te lo manderò lì..."

"Gli punto la pistola inventandomi 'un argomento a caso' e se lui mi dice che ti ha tradito te lo vengo a dire. Giusto?"

Roteo gli occhi al cielo.

"Stai prendendo un brutto vizio."

"Quello di finire le frasi"

Lo fulmino con lo sguardo. Lui ridacchia ma mi tende una mano, aiutandomi ad alzarmi. Metto i piedi a terra, e dopo due secondi mi ritrovo a pancia in giù, sulla spalla di Gionata. Inizia a scendere le scale. Ormai lo lascio fare.

"Buongiorno amici miei, spero che il vostro sonno sia stato soddisfacente. Oggi è una bellissima giornata piena di sole di agosto. Come state? Dove sono gli altri coinquilini?" dice Elia a voce pacifica, ridicola scendendo le scale.

Verso gli ultimi gradini scivola e bestemmia, rovinando la poesia.

Ora è steso a terra, con la schiena dolorante e tutti i santi attorno a lui.

Solo ora mi accorgo che Gionata stava facendo una storia.

Giona ride fino ad avere le lacrime agli occhi.

"Che ne pensi?" mi chiede inquadrando la mia figura.

"Penso che Elia sia un emerito coglione." dico versando il latte rimanente in un bicchiere.

"Ma no tranquilli, sto bene. Non sono appena caduto dalle scale no no..."

"Figa capirai! Cinque scalini" dico io, mentre Gionata continua a puntare la videocamera su di me e su di Elia.

Quest'ultimo dopo dieci minuti decide di alzarsi e fare colazione-pranzo. Dopo che tutti scendiamo vado da Matteo e Valentino, per l'equipaggiamento della missione a Napoli. Io e Luca ci stiamo dirigendo verso il negozio quando il mio telefono inizia a squillare

"Chi è?" chiedo

"Un certo Marco"

"Oh merda" accosto velocemente mentre accetto la chiamata e Luca mi guarda con fare interrogativo.

"Pronto?" chiedo io cercando di apparire calma.

"Pronto, lei è Aurora Monachetti? Figlia di Aldo Monachetti?"

"Sì, lei è Marco Mattera giusto?"

"Giusto. Sono venuto a sapere della morte di Aldo... mi dispiace molto"

"Pure a me, ma si deve andare avanti."

"Hai proprio ragione. Tuo papà ti aveva già spiegato per la missione?"

"Oh sì, so tutto. Il due settembre alle 14 sarò da voi."

"Okay, sai cosa fare. Davanti alla porta troverete due guardie, mostragli una bandana nera."

"Perfetto. Ci vediamo."

Mi saluta velocemente e torno in strada. Luca aspetta spiegazioni con insistenza. Io faccio finta di non accorgermene. Giona, come previsto, fa squillare il telefono a Luca.

Cosa ti aspettavi? || Capo PlazaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora