|| chapter 8 ||

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Non ti curar di loro ma guarda e passa. 

Poi metti la retromarcia e schiaccia

Sto aspettando Luca da dieci minuti.

Poi finalmente lo vedo uscire.

Ha la bocca sporca di rossetto e la canotta al contrario.

Ridacchio ma salgo sull'auto.

"Hai la bocca sporca di rossetto" dico io ridacchiando.

Lui si pulisce imbarazzato.

"Le armi come erano?" dice togliendosi la canotta, mettendola giusta.

"Fantastiche. Mi hanno gasata un botto."

"Chi? Le armi o Matteo e Valentino?"

"Geloso eh?"

"Io? no no... Piuttosto, te perché non sei partita?"

"Perché Charlie mi ha detto di aspettarti. Fosse stato in me, ora sarei già a letto."

"Che ore sono?" chiede lui tagliando fuori il discorso.

"23:54."

"Oh Dio il mio disco esce tra sei minuti"

"Wow, fantastico" dico con poco interesse.

Fa molteplici storie e quando mancano tre minuti avvia una diretta.

Alcuni fan gli chiedono con chi è, dov'è.

"Sono con... Enzo, il mio collaboratore e come vedete non sono a casa mia, ma ancora un'oretta e ci arrivo. Oh Dio manca un minuto."

Fa il conto alla rovescia e io guardo la strada.

+20 per me. yeah.

Una lacrima minaccia di uscire.

Arriviamo lui spegne la diretta ed entra nel capannone.

Tutti hanno seguito la diretta e vanno a complimentarsi con lui, ascoltando l'album e nessuno sembra notare della mia presenza.

In silenzio, con il viso basso vado su in camera mia.

Mi metto sotto le coperte e una lacrima mi riga il viso.

E' colpa mia.

Charlie mi raccontava che al suo compleanno mamma stava sveglia, per fargli gli auguri a mezzanotte. Poi morì quando lui aveva cinque anni. E' morta 20 anni fa.

Sento qualcuno aprire la porta.

"So che lo stai pensando, no. Non è colpa tua" dice Charlie.

Mi alzo e lo abbraccio.

"Ti prego non piangere."

"Scusami." mi asciugo le lacrime e mi rimetto tra le sue braccia.

"Ora riposati. Domani do qualcosa da fare a tutti, e poi ti vengo a svegliare. Come sempre"

"Grazie Charlie, almeno faccio colazione in pace. Chiedo solo quello."

Lui ridacchia, mi abbraccia e va a dormire.

*

La mattina dopo, mi sveglio all'alba delle sei. Non sento nessun rumore in casa, segno che tutti stanno dormendo.

Poi la porta si apre ed entra Gionata con Chiara.

"Auro, svegliati... Ieri ci siamo dimenticati, auguri." dicono mentre li maledico.

Cosa ti aspettavi? || Capo PlazaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora