|| chapter 47 ||

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In sto gioco

nessuno ti da una mano onesta

*Qualche giorno dopo*

"Ehy svegliati! Devi andare a farti un tatuaggio o sbaglio?" chiede la voce fin troppo entusiasta di Luca.

"Senti Barker, mi sono appena svegliata e già hai rotto i coglioni, quindi evita di urtarmi ulteriormente graziepregociao"

"Buongiorno rompicoglioni" passa Nicolò salutandomi.

"Molto meglio" dico buttandomi di nuovo a letto.

Luca si butta accanto a me e poco dopo arriva anche Nicolò.

"Fatemi respirare" dico spostandoli, per quel che riesco.

"Eddai che tra un'ora farai il tuo bellissimo tatuaggio"

Mi alzo e scuoto la testa.

Vado a farmi una doccia, lavandomi i capelli.

Dopo averli raccolti in due trecce disordinate li asciugo.

"Buongiorno raggio di sole" mi saluta Umberto

Stringo gli occhi per la troppa luce del sole.

Mi siedo al tavolo sotto il portico e distendo le gambe.

"Auro!" urla Nicolò

"Sono fuori! che c'è?!" urlo di rimando io.

Compare con il tatuatore che vado ad abbracciare.

"Mettiti questa" dice Arturo sedendosi accanto a me.

Mi fanno appoggiare la fronte sul tavolo, in modo da tatuarmi il collo.

"Mi spieghi a che cazzo serve? Ho gli occhi dietro la testa per caso?" domando sarcasticamente.

"Sappiamo tutti che troveresti sempre e comunque un modo per vedere... quindi sì, è necessario"

Scuoto la testa.

"Si fidano molto di te eh"

"Ma neh?" chiedo ridendo al tatuatore.

*

"Abbiamo quasi finito" dicono.

"Mh..."

Già, mi addormento anche mentre l'ago con l'inchiostro nero perfora la mia pelle.

"Ecco" dice staccandosi dalla mia schiena ormai sudata.

"Oh finalmente cazzo"

Mi fanno la foto al tatuaggio per poi farmelo vedere.

"No fai sul serio?" dico con le mani tremanti e le lacrime agli occhi.

Arturo annuisce ed io corro ad abbracciarlo.

"No tu non stai bene" dico scuotendo la testa.

Guardo ancora quelle tre parole disegnate in corsivo sulla mia schiena, Angela Peccatrice Bastarda, con occhi scettici.

*

"Mh... ordinate le pizze..."

"No fai un panino dal Mc" propone Nicolò

"Prendiamo il sushi vi prego!" chiede Umberto

"Ma no! Pizza" urla Luca

"Cibo giapponese" propone Arturo

"Dai ragaaaa" mi lamento io. Avevo così voglia di pizza.

Una chiamata interrompe il nostro discorso.

Cosa ti aspettavi? || Capo PlazaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora