Nelle tasche solamente,
le mie mani fredde qualche sogno infranto
e le sigarette
Arriviamo a notte fonda e in casa non c'è nessuno.
"Io vado a casa, tu?"
"Oh, stanotte io mi sa che sto sul tetto... non riuscirò a dormire. Quindi se vuoi, dormi nel mio letto."
"Okay. Grazie"
"Di nulla"
Salgo mi metto il giubbotto mimetico della North Face
Arrivo al tetto.
Mi metto con i piedi a penzoloni.
"Mamma... sei fiera di me? Vorrei tanto abbracciarti. Tutti dicono che è bellissimo e oggi penso di averne avuto la conferma. Ma mamma... Non so se fidarmi, di Luca intendo. La testa dice no. Il cuore dice di sì. Infondo, ora è tornato. Mamma aiutami."
Le nuvole prendono forma di un cuore. Non ho mai creduto nel destino. Solo coincidenze.
"Grazie mamma. Ci proverò"
"A fare cosa?" chiede Luca.
"I biscotti" mento spudoratamente
"Dai... secondo me sei brava a cucinare" ridacchia.
"L'ultima volta che ho cucinato è stato tre anni fa. Forse due."
Luca ridacchia abbassando la testa. Luca mi fa vedere di nuovo Luca D'orso. Quello che ho amato e odiato negli ultimi cinque anni..
Poi la smette di ridere.
"Sei bella stasera..." dice sedendosi accanto a me.
"Lo sono sempre"
"Sì lo so...Nemmeno io riesco a dormire." dice guardando la città. "Cosa è successo, tre settimane fa?"
"D'amico ha ucciso Aya. Con una freccia. E' stato un durissimo colpo. Io non sono riuscita a schiacciare questo grilletto in tempo. Ho ucciso due suoi uomini, ma lui aveva l'arma... Era la mia migliore amica, nonché fidanzata di mio fratello" dico girando tra le mani la mia calibro 9.
"Oh..."
Tutta la notte parliamo e verso le sei scendiamo.
Alle sette arrivano tutti.
Io ho un po di sonno, quindi mi faccio un caffè.
"Allora...? com'è stato?" chiede Gionata a Luca
"Bellissimo. Quella mamma era davvero felice"
Continuano a fare domande e si mettono in cerchio intorno a Luca, interessati dall'esperienza.
"Potreste venire in città qualche volta"
"Sì! dai facciamolo" dice Luca
"Ehy, calmo. Oggi io e Aurora prepareremo le domande, e il pomeriggio lo svolgerete." dice Charlie.
Io in città con quello non ci vado.
"Sì!" urlano Shiva ed Enzo.
Alzo lo sguardo e non vedo più Luca.
Non sembra che gli altri se ne siano accorti.
Vado nel seminterrato e lo vedo guardare le varie armi, dai fucili alle mitragliatrici.
"Non dovresti essere qua... non ancora"
"Dovrei essere nel tuo letto?"
"Ma perché mi ostino a parlare con te?" domando andandomene.
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Cosa ti aspettavi? || Capo Plaza
FanfictionAurora e Paolo Alberto Monachetti, Charlie Charles, dopo essere stati abbandonati dalla madre, prendono tra le mani l'attività del padre. Quest'ultima, consisteva nel fare giustizia, con le buone o con le cattive maniere. A loro, si aggiungono Giona...