«Ehi, Cal! Stamattina ho visto Jo litigare con quella troia di Clarissa!» disse Erik, raggiungendolo fuori verso le 10.30 «se non ho capito male, le ha chiesto dei soldi. Molti soldi!» si accese una sigaretta «e lei lo ha sbattuto fuori dal negozio».
«Soldi? E perché?!» lo fissò confuso.
Scosse la testa. «Credo che qualcuno avanzi qualcosa e lui, molto probabilmente, ha chiesto a Clarissa la somma» gli passò una birra «si sta fottendo con le sue stesse mani!».
«Che grandissimo coglione! Crede di poter pretendere tutto» scosse la testa schifato.
«Ha fatto troppo il pezzo di merda, Cal! Persino lei lo ha mandato a fanculo!» sorseggiò la sua birra «dovevi vederlo dopo! Sembrava un cane bastonato, senza una direzione da poter seguire» sospirò «parlando di altro, Chloe ha mal di testa. Si è ubriacata per la gioia ed ora ne sta pagando le conseguenze».
«Sei tu che continuavi a riempire il suo bicchiere» esclamò divertito «come minimo dovresti porgerle l'analgesico».
«Già fatto, Mr Jones!» lo tranquillizzò «è troppo divertente quando si ubriaca. Quando è salita sul tavolo per dimostrarci la sua dote di ballerina, ho decisamente perso un polmone».
«Fino a quando non è scivolata. Lì io ho perso un battito» alzò gli occhi al cielo «per fortuna i miei riflessi funzionano perfettamente».
«L'hai presa al volo, sarai sempre il suo eroe! Anche se non se lo ricorderà mai» sogghignò «ti ha anche dedicato la ninna nanna, pensando di cantare qualcosa di romantico» rise al ricordo.
Scoppiò a ridere. «Quel momento è stato il massimo! La prossima volta che si ubriaca, dobbiamo immortalare il momento».
Annuì. «Assolutamente! E quando si rivedrà, picchierà entrambi per aver fatto il video» fece una smorfia «e vuoi sposarla, Cal! Ancora non posso credere che sarai un marito, appena tutto questo sarà risolto» disse, facendosi serio.
«Non ci credo nemmeno io» corrugò la fronte «avrò una manetta al dito! Dici che dovrei sfilarle quell'anello adesso che dorme?».
Scoppiò a ridere. «Si sveglierebbe nell'immediato! Nonostante l'azione dell'analgesico. Hai deciso con chi trascorrere il resto della tua vita, Cal... Devi essere fiero di te. Io lo sono! Sono davvero contento che tu l'abbia fatto!».
«Sono finito! Dovrò dire addio a tutte le mie groupie» sospirò, fingendosi dispiaciuto «anche se so che non potrò più surfare».
«E perché mai? Chloe non ti permetterebbe di rinunciarci. La porterai con te nei weekend e le insegnerai a farlo. Sei sempre stato un ottimo maestro oltre che ottimo surfista» lo fissò interdetto.
«Ho danneggiato la tavola!» sospirò dispiaciuto «è inutilizzabile».
Spalancò gli occhi. «Danneggiata?! Cal, ma che cazzo ti passa per la mente?» si passò una mano sulla fronte «sono sicuro che non ti farà rinunciare a tutto ciò che ti rende felice, Cal! Quella ragazza troverebbe comunque un modo per farti surfare».
«Vedremo! Ero davvero affezionato a lei» si alzò «ricordi anche tu quella volta che provai un'altra tavola e l'onda mi sbalzò via nell'immediato».
«Proveremo a farla riparare. Ci vorranno un po' di soldi, ma dovrebbe esserci un modo» sospirò «evita di sfogarti in quel modo, Cal! Quando hai bisogno di farlo, c'è un sacco con cui scaricare la tensione accumulata».
Annuì. «Hai ragione. Però adesso vado a riprendermi l'anello» sogghignò e andò da Chloe. Le si avvicinò piano e iniziò a baciarla sul collo.
Lei aprì gli occhi, sorridendo. «Ciao, futuro marito stranamente affettuoso» si lasciò coccolare «ieri ho bevuto troppo...Mi scoppiava la testa prima».
«Lo so!» sogghignò «sono venuto per riprendermi l'anello».
Si allontanò, nascondendo la collanina all'interno della felpa. «Non ci pensare nemmeno!» lo fissò truce «ormai lo hai detto e dichiarato davanti ad un testimone».
«Il testimone posso ucciderlo!» fece spallucce.
«Cal, sei davvero un imbecille!» si mise seduta «allora dovrai passare sul mio cadavere! Perché non ti darò l'anello senza prima aver lottato» gli mostrò il suo bicipite inesistente.
«Che paura» glielo toccò «mamma mia, mi arrendo!».
Ridacchiò. «Lo so, caro Jones! Faccio paura anche a me stessa, quando lo guardo allo specchio» lo tirò verso di sé, facendolo finire sul materasso «avrò finalmente l'occasione di mettere al tuo dito la manetta, non puoi togliermi questa soddisfazione».
«Oh, povero me!» finse uno svenimento, restando immobile.
Scoppiò in una grassa risata, sollevandogli la maglia. Si piegò in avanti e gli fece una pernacchia sull'ombelico, visibilmente divertita. «Il mio scemo futuro marito!» gliene fece altre sui fianchi «non sei felice neanche un po'? Avrai solo me, fino alla fine dei tuoi giorni».
«Oh cavoli! Sono veramente fottuto» le coprì la testa con la maglia.
Gli posò dei baci doveva aveva fatto le pernacchie e sorrise. «E dovrai dire addio a tutte le donne che amano corteggiarti» mordicchiò la sua pelle «comprese quelle con il seno prosperoso».
«Impossibile! Ho bisogno di loro...» cercò di restare serio «mi aiutano ad affrontare la giornata».
Gli tirò un morso sul fianco, lasciandogli il segno dei denti. «Ti basteranno le mie! Una toccatina prima di andare via e il problema sarà risolto».
«Ahi!» sollevò il colletto, guardandola «tieni i denti a posto. Dovresti farmi testare la merce».
Uscì la testa dalla maglia, sfilandosi la felpa. «Tutte tue, Mr Jones!» lo guardò in attesa.
«Mh, mi piace» la attirò a sé, toccandogliele «potrei accontentarmi. Belle e genuine».
Scoppiò in una grassa risata. «E tutte naturali» gli fece l'occhiolino «se le vorrai più grosse, ogni tanto ti lascerò mungere le mucche» fece spallucce.
Si bloccò, fissandola stranito. «Mi auguro tu stia scherzando».
Ridacchiò, annuendo. «Adoro queste espressioni sul tuo viso. E amo troppo prenderti in giro» gli baciò la punta del naso, sospirando «sai, Cal...Ieri sera ho pensato a tutto quello che è successo. Prima di ubriacarmi» fece una smorfia, tornando seria «i-io non tornerò da mio padre. E so che non resterò a casa di mia madre! La amo e so che le mie scelte le daranno dispiacere ma...Il mio tempo senza te lo impiegherò a cercare un nostro nido. Andrò fuori città appena mi sarà possibile. E lascerò l'università...» lo guardò «io non so più la ragazza di un mese fa! Prenderò tutti i miei soldi e inizierò a costruire le basi per il nostro avvenire».
«Chloe, aspetta!» la bloccò «non puoi abbandonare l'università. Può essere importante per il futuro».
Scosse la testa. «Cal, non è ciò che voglio! Quella facoltà è stata scelta da mio padre...» si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio «conosco un ragazzo che espone quadri di ogni genere nella sua galleria. C'era una mostra di arte contemporanea, qualche giorno dopo il rapimento. Avrei dovuto esserci, ma non mi è stato possibile. Ho sempre parlato a lui di questa mia passione...Sembrava interessato a vedere i miei quadri! Ho avuto paura di mio padre e non l'ho mai fatto. Ma, adesso, voglio inseguire i miei sogni. Voglio vedere cosa posso fare, senza il suo continuo interesse a gestire le mie scelte».
«Va bene! Solo non fare scelte avventate. Pensaci sempre per bene» la baciò «non come me che ho dato un anello come se nulla fosse».
Lo fissò accigliata. «Hai dato un anello come nulla fosse?! Quindi ciò che hai detto non corrisponde a ciò che vuoi, giusto?».
«Come? Non riesco a capire...chi avrebbe detto questo?».
«Vuoi smetterla di mandarmi in confusione, Jones?! Non hai dato un anello come nulla fosse. Lo hai fatto perché sai di volermi nella tua vita...Come moglie, oltre che come donna» fece spallucce «ed è stato il gesto più maturo che potessi fare, vista la tua età» lo punzecchiò.
«Parla per te! Sei ancora una bambina e vuoi già allattare» ribatté.
Gli lanciò un'occhiataccia. «Non sono una bambina! E poi smettila di definirmi tale. Non è corretto da parte tua, dato che ti sei innamorato di questa 'bambina'» sbuffò «inoltre, non ho mai detto di voler allattare!».
«Non è nemmeno corretto da parte tua considerarmi come uno di una certa età» sogghignò.
«Ma io ho sempre avuto un debole per gli uomini più grandi» fece spallucce «e anche per quelli burberi e complicati» mordicchiò il suo naso «e anche per i biondi con gli occhi verdi...».
«Mh, mi sembra una descrizione familiare. Dovresti darmi qualche altro dettaglio».
Ridacchiò. «Dicevo...Ho un debole per gli uomini più grandi, biondi, occhi verdi, burberi, complicati, a volte teneri ma non troppo, dolci ma senza esagerare, innamorati delle belle donne, del seno prosperoso e di una certa Chloe Morgan».
«Oh, sì lo conosco!» sorrise «gran bella persona. Ha la capacità di far cadere le donne ai suoi piedi solo con lo sguardo».
Fece una smorfia. «Su questo non posso darti torto! È così che mi sono innamorata di lui. Ho conosciuto il suo sguardo e...L'ho amato perdutamente! Dapprima di conoscere il suo viso» spiegò, poggiando la testa sul suo petto.
La avvolse in un abbraccio. «Io ricordo che mi consideravi brutto e vecchio».
«I tuoi occhi non apparivano malvagi, come volevi far credere. Ma, allo stesso tempo, mi risultava difficile pensare che tu fossi un ragazzo così bello. Bello come gli occhi che guardavo tutto il tempo» gli toccò le labbra con le dita «e queste labbra, amore mio... Quando le sentivo vicinissime al mio viso, credo mi facessero impazzire già».
Si avvicinò, baciandola sul collo e scendendo fin sullo sterno. «Voglio cercare di farti dimenticare quei giorni, dove ti ho trattata come non meritavi».
Accarezzò i suoi capelli, sorridendo teneramente. «Amore mio, io non ti odio per ciò che hai fatto, né per come mi hai trattata. Non voglio che tu te ne faccia una colpa. Sapevo che non eri come volevi apparire» gli posò un bacio tra i capelli «questa storia mi ha permesso di incontrare l'uomo della mia vita...Quindi, non posso e non voglio cancellare nulla di ciò che è successo. Ogni cosa ci ha condotti dove siamo ora».
La osservò dal basso. «Ti amo così tanto. Sei una donna con un cuore immenso» risalì, baciandola sulle labbra «tu meriti di essere circondata solo dall'amore».
«L'amore che sai darmi tu, Cal!» rispose, strofinando il naso contro il suo «quell'amore grande, che riesci a donarmi anche quando non te ne accorgi» gli rubò un bacio sulle labbra «sfuggi dalle mie mani, ma so che il tuo cuore resta con me» gliene diede un altro «ed io passerei la vita ad amare il mio complicato ragazzo biondo».
Sorrise appena. «Voglio imparare a non farti versare più lacrime» afferrò una treccia, inalando il profumo dei suoi capelli «un giorno riuscirò a farlo, te lo assicuro».
Sorrise. «Ci riuscirai, Caleb Jones! Ci riuscirai quando meno te lo aspetterai» rispose, al pensiero di lui padre. Per quanto il suo uomo si ostinasse ad evitare questa eventualità, Chloe sapeva che solo l'amore per un figlio avrebbe aperto definitivamente i suoi orizzonti. Per un attimo, immaginò Caleb con il frutto del loro amore tra le braccia. La cosa più preziosa e pura, che gli avrebbe cambiato la vita, rendendola decisamente migliore «hai un cuore grande, amore mio! Un giorno, ti renderai conto di quanto amore puoi donare. E sarà in quell'istante, che imparerai a conoscerti dentro».
Annuì, gettandola sul letto. «Domani voglio contattare tua madre. Voglio definitivamente chiudere questa faccenda! Nasconderò anche il mio cellulare. E dovrà finire nelle tue sole mani. Devo cercare un buon posto fuori da questo casolare, perché sicuramente qui setacceranno tutto così come a casa mia».
«Ho paura, Cal!» ammise «i-io non sono pronta a tornare alla mia vita. Mi massacreranno fuori da qui! Avrò giornalisti ovunque e mi sentirò soffocare» sospirò malinconica«mi staranno addosso continuamente. E, per quanto io possa scappare, loro mi raggiungeranno sempre».
«Supererai tutto!» le accarezzò il viso «tu sei forte e lo hai dimostrato. Hai affrontato tre rapitori e ora non vuoi affrontare quattro stolti?».
Ridacchiò. «Uno di loro, però, me lo sposo» gli mostrò l'anello «lo rivuoi, vero?!» chiese, muovendo il ciondolo davanti al suo viso.
Scoppiò a ridere, baciandolo poco dopo. «È al posto giusto».
Sorrise teneramente. «Mi piacciono gli anelli sulle tue dita, Cal! Hai delle mani molto sexy» le osservò, passando l'indice sulle nocche «e quando mi toccano, penso di poter svenire».
«Questo che ti ho donato è il mio preferito! Ne ho altri, ma non li potevo mettere altrimenti la mia vittima mi avrebbe riconosciuto» sogghignò «questo anello me lo regalò il venditore di tavole da surf. Non lo avevo mai sfilato, tranne quando ho rapito una ragazzaccia e adesso».
Lo ascoltò stupita. «È bellissimo!» accarezzò il suo viso «nel tuo cuore hai cercato di darmi il meglio tra quelli che possiedi. Come puoi ancora chiederti perché ti amo, amore mio? Dovrei spiegarti quello che mi doni, senza che tu possa accorgertene» gli diede un bacio sulle labbra, prendendosi tutto il suo sapore «non voglio altri anelli che non siano questo! Lo custodirò gelosamente».
Le regalò uno dei suoi sorrisi migliori e la strinse forte a sé. «Pagherò tutto ciò che c'è da pagare. E la prima cosa che farò subito dopo sarà sposarti».
Si aggrappò a lui, come se non volesse staccarsi più. «Ed io sarò lì, Cal! Mi vedrai tutti i giorni, fino al giorno in cui ci riabbracceremo per non lasciarci più» chiuse gli occhi per un istante «ti aiuterò ad uscire da lì. Ce la metterò tutta! E chi dovrà pagare veramente, mi assicurerò che paghi e con gli interessi».
«Chloe, non fare troppa propaganda con me! Altrimenti davvero non ti scrollerai i giornalisti di dosso».
«Saprò gestire certe situazioni, Cal! Troverò un modo per esserci. E quando non potrò farlo fisicamente, avrai le mie lettere a farti compagnia» sospirò «cosa c'è di importante nel tuo telefono?».
«Una prova audio. Ti servirà» sorrise «e i miei ricordi».
«I tuoi ricordi allevieranno il mio dolore» gli accarezzò le labbra «dobbiamo solo resistere, Cal!» sorrise con dolcezza «ti prometto che sarò forte anche per te. E ti prometto che, uscito da lì, surferai ancora. Perché abbiamo tanto da fare e da imparare insieme».
Annuì, rabbuiandosi all'improvviso. «Chloe, io...».
«Cosa c'è?»lo fissò confusa «parlami, Cal!».
«Ho paura» ammise «sono terrorizzato al solo pensiero di lasciarti sola e non poterti proteggere. Sono terrorizzato all'idea di finire dentro e saperti in pericolo».
«Amore, no!» scosse la testa più volte «non mi accadrà nulla, te lo prometto! Farò in modo che tu abbia sempre mie notizie. Andrà tutto bene, Cal!» gli posò diversi baci sul viso «hai sempre questo senso di protezione nei miei confronti e nei confronti di chi ami. Ma, per una volta, devi fidarti di me».
«Io di te mi fido» sussurrò turbato «è degli altri che ho paura».
«Cal, non so cosa ti faccia paura ma non mi metterò in pericolo! Mi assicurerò che ci sia gente intorno a me, sempre! Non mi accadrà nulla...Nulla senza di te» gli prese il viso tra le mani e se lo portò contro il suo, baciandolo con trasporto «non pensare, Cal! Non lasciare che i brutti pensieri ti rendano triste. Io amo il tuo sorriso e voglio vederlo, finché questo tempo ce lo permetterà».
«Ci proverò!» sorrise «ma promettimi che farai molta attenzione».
Annuì. «Farò attenzione e, se sarà il caso, lascerò agire i miei bicipiti pericolosissimi» ridacchiò «ricordati che sono pur sempre una gattina graffiante» gli mostrò le unghie.
«Giusto, perché non l'ho pensato prima?» sogghignò.
«Ho imparato a difendermi molto bene dagli uomini cattivi» gli saltò addosso, facendolo cadere sul materasso «potresti procurarmi un po' di colori, una matita e alcuni fogli, Cal? Vorrei disegnare...Mi manca farlo!».
«Va bene! Avevo intenzione di tornare in città» la baciò sul naso «vuoi dipingere me?» sogghigno.
«Potrei farlo anche senza di te. Il tuo viso è impresso nella mia mente. Ma vorrei che posassi per me, Cal! So che ti pesa l'idea di farlo ma...Ne ho bisogno!» gli spiegò, guardandolo con dolcezza.
«Vedremo» si rialzò «vado a prendere questi aggeggi da disegno» uscì di lì e, dopo aver informato Erik, rientrò in città.
«Ehi, futura Jones!» esclamò il ragazzo, entrando in camera.
«Sto meglio con il mal di testa, grazie Erik» lo informò, sorridendo.
«Adoro quando ti ubriachi, mi fai troppo ridere» sogghignò, sedendosi per terra accanto a lei «hai visto, Chloe? Finalmente Mr Jones ha deciso di mettere su famiglia».
Annuì felice, guardandosi l'anello. «Ha cercato di persuadermi ma...Alla fine è ancora qui, al suo posto».
Scosse la testa divertito. «Il solito imbecille!» rise «l'hai cambiato, Chloe. E questo mi rende davvero felice» le lanciò uno sguardo «avrete il vostro lieto fine, non appena tutto questo si sarà risolto».
Poggiò la testa sulla spalla di lui, annuendo. «Lo renderò l'uomo più felice al mondo, Erik. Mi preoccuperò di essere una brava moglie e, magari, una brava mamma. È tanto complicato, a volte. Si chiude facilmente ed è difficile aprire la sua corazza... Ma sta migliorando. È tanto buono e tanto generoso, da essere bello così! Non cambierei nessuna virgola di lui. E diventerà ancora più buono, quando tra le sue braccia ci sarà il frutto del nostro amore. Un giorno sarà così. Ora gli sembra impossibile, ma sono convinta che diventerà un bravo padre e un bravo marito».
L'ascolto, accarezzandole i capelli con dolcezza. «Lo so! So quanto sarà amato da te, Chloe. Ed è per questo che sono sereno. Qualunque strada prenderemo io e lui, saprò che sarà felice» le posò un bacio tra i capelli, guardando verso il cielo.
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35 DAYS OF YOU
ChickLitSacramento. California. Samuel Morgan, un ricco uomo spietato, decide improvvisamente di chiudere la sua azienda metalmeccanica vendendola per una cospicua somma e licenziando senza spiegazioni gli ottanta operai. Tre di loro, Caleb Erik e Joseph, o...