CAPITOLO 31

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*Federico's pov*
Posso dire di aver affrontato la prima giornata relativamente impegnativa da quando sono qui...dopo la sbornia non ero più io, ero talmente tramortito che non ho neanche cenato il giorno dopo. Non mi capita spesso di fare cose del genere, sono un professionista e non mi è permesso darmi alla pazza gioia in questo modo neanche quando sono in pausa. Fortunatamente non è finita malissimo, mi sono faticosamente ripreso e ho praticamente promesso che non berrò più così tanto in vita mia. Ricordo poco e niente di quello che è successo in quelle ore, non so neanche dire come ho fatto a ritrovarmi il pomeriggio dopo sul divano a casa delle ragazze con celeste addosso. Sono praticamente sicuro di aver fatto o detto qualche cazzata, come sono altrettanto sicuro che ne dovrò parlare con lei. Ormai manca davvero poco alla mia partenza e voglio definire questa situazione, non posso tornare a torino senza sapere sul serio che cosa voglio dalla vita e da lei soprattutto. Stamattina mi hanno alzato all'alba, tutto perché io ieri da rincoglionito ho accettato di seguire stephan agli allenamenti per visitare il centro. Non è molto diverso dalla nostra di realtà, anche se qui il clima è leggermente più disteso e si percepisce benissimo che chi sta qui si diverte parecchio. Abbiamo assistito agli allenamenti e prima di pranzo abbiamo anche fatto due tiri con qualcuno della squadra, anche se comunicare è parecchio difficile sono simpatici, e ci hanno invitato a pranzo fuori. Non avendo chissà quale idea per stasera, non ci siamo fatti problemi e siamo rimasti al centro commerciale praticamente tutto il pomeriggio. Più cerco di non pensare a celeste e meno ci riesco, il fantasma di quello che potrei averle detto da ubriaco mi tormenta, devo saperlo in qualche modo...devo parlare con lei.
"Raga, io devo andare dalle ragazze"
"Tu sei matto, con tutto quello che sta succedendo se mettiamo piede li dentro viene fuori un macello"
"Io non c'entro niente con le vostre cose...devo parlare con celste e non posso aspettare. Mi accompagnate?"
"Vuoi farci uccidere per caso? Ste digli qualcosa" ne io ne ale riceviamo risposta, perciò ci giriamo verso stephan e lo becchiamo a fissare un punto indefinito fuori dalla vetrata dell'edificio
"Oh, terra chiama stephan! Ma che hai visto?"
"Che? No niente, mi sembrava che ci fosse qualcuno tutto qui...mi sentivo osservato"
"Dai allora che vuoi fare tu? Andiamo?"
"Andiamo...e vediamo se riusciamo anche a farle uscire magari, possiamo che ne so andare in sala giochi tutti insieme"
"Cosi alessio ti spara con un fucile giocattolo"
"Correrò il rischio" adoro, adoro quando stephan prende queste iniziative e mi segue senza venirmi contro. Io d'altronde non c'entro mica nulla con tutti i loro drammi e intrecci, mi basta già il mio a complicarmi la vita. Veronica non si fa sentire da quando sono partito, se non qualche messaggio qua e la durante il giorno ma niente di che. Non è una novità che in realtà neanche mi manca poi così tanto, l'ho praticamente già tradita baciando celeste e anche se è una cosa ignobile da dire sono quasi sicuro che anche lei non sia stata ferma in mia assenza. È una relazione che tengo in piedi non so neanche io bene il perché, ma allo stesso tempo non riesco neanche a lasciar andare tutto. Sono io che ho insistito per essere portato qui ed è giusto che per una volta cacci fuori le palle e metta le carte in tavola. Suoniamo al citofono e aspettiamo, pregando che le ragazze siano sole, o che alla peggio venga ad aprire una di loro e non quei due ebeti. Peccato che stavolta pregare non serva a niente...alessio e vincenzo prima ci sbattono la porta in faccia, e la seconda volta a momenti neanche aprono più. Meno male che da dietro arrivano gioia e camilla, altrimenti saremmo rimasti sul pianerottolo tutto il tempo
"Ragazzi, che succede?"
"Io ho bisogno di celeste, è in casa?"
"Fede" come attirata da una calamita compare, già vestita come se fosse pronta per uscire, meglio per me
"Ehi piccola, vieni a fare due passi con me?"
"Certo, prendo la giacca e arrivo" bene, il primo passo è andato. Voglio allontanarla da tutti e tutto per poter avere una conversazione come si deve con lei, è un momento complicato e prendere una decisione non sarà facile. Ho sempre lo sguardo di gioia addosso, penso che lei proprio non mi sopporti...se avessi voluto fare del male alla sua amica l'avrei già fatto, non la tirerei così alle lunghe. Poco dopo celeste torna e oltrepassa tutti uscendo dalla porta, prima andiamo via da loro e meglio è
"Fe ci vediamo direttamente la?"
"Si si, noi vi raggiungiamo quando abbiamo finito" non voglio avere limite di tempo, dobbiamo parlare
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*gioia's pov*
Per l'ennesima volta la situazione è tragicomica. Io mezza vestita e mezza no, intenzionata ad uscire con le mie amiche ma possibilmente senza il mio ragazzo e il suo amico. Vincenzo e alessio da questa parte della porta, con una mano su essa pronti a sbatterla in testa ai due ragazzi che invece sono sul pianerottolo e ci guardano. Bene, e ora?
"Ste, posso sapere come mai siete qui?"
"Fede voleva parlare con celeste e noi l'abbiamo accompagnato. Abbiamo anche pensato che sarebbe stato carino stasera andare alla sala giochi che c'è qui vicino tutti insieme...è un modo per divertirsi no? Abbiamo capito che il locale è meglio evitarlo"
"E vorreste uscire, tutti insieme, adesso"
"Esatto, è un problema per voi?"
"Ma assolutamente no, che grande idea, o no vince?" Alessio è fin troppo entusiasta per i miei gusti, e vincenzo ovviamente lo segue a ruota...questa cosa non finisce bene gia lo so io
"Eh vabbe, ci date tempo per vestirci? Poi veniamo"
"Vai tranquilla amore, gli facciamo compagnia noi" alessio mi viene vicino e mi bacia, sicuramente più per dar fastidio a stephan che per altro. Io tenendo gli occhi aperti riesco a vederlo poco distante da noi che ci fissa, il suo sguardo mi entra dentro e mi sento malissimo per quello che sto facendo. Mi stacco da alessio, gli sorrido e torno in stanza seguita da camilla
"Ci aspetta una lunga serata"
"Lunga? Sarà un cazzo di inferno cami. Speriamo che questa cosa finisca presto"
Sala giochi quindi niente di eccessivo, jeans, stivaletti e un top dato che sicuramente li dentro farà un caldo epocale. Mi preparo mentalmente a dover dividere e dosare le mie attenzioni per una serata intera, verso due persone che a mala pena possono stare nella stessa stanza senza farsi a pezzi. Quando siamo finalmente pronte li raggiungiamo, e con mio sommo stupore non c'è spargimento di sangue di nessun tipo, meno male
"Pronti, andiamo? Ma celeste e federico?"
"Federico sa dove deve venire, ci raggiungono dopo" gli conviene si raggiungerci davvero perche non ho voglia di girare mezza città alla ricerca di quei due. Il viaggio in taxi è surreale, la tensione si puo tagliare con un coltello. Fortunatamente i ragazzi sono con la macchina di stephan, altrimenti non so come sarebbe andata finire la situazione
"Ale ma perche hai detto di sì se non ti va di andare? Potevamo dire di no e andare altrove noi"
"Ma no ma perché, e perdermi una serata così emozionante con loro? Sarà divertente" oddio uccidetemi
Il posto in cui arriviamo è davvero enorme, è una cosa allucinante...penso di non aver mai visto una cosa del genere.
"Due contro due a biliardino? Che ne dite?" Ecco appunto, abbiamo appena messo piede qui dentro e loro 4 hanno già iniziato a sfidarsi...andrà avanti cosi tutta la sera mi ci gioco quello che volete. Guardo camilla e alzo le spalle, che ci vuoi fare, non abbiamo molta scelta se non metterci a guardare. Finche giocano a biliardino e tengono le mani a posto posso pure accettarlo
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*celeste's pov*
Camminiamo ormai da 15 minuti buoni, uno accanto all'altro, e nessuno dei due ha ancora detto nulla. Federico mi sembra teso, e non riesco a capire quale sia il motivo...almeno stavolta non è successo niente per cui debba essere nervoso, non che mi ricordi
"Volevi parlare no? Che mi devi dire fede?"
"Cos'è successo tra di noi l'altra sera? Io fatico a ricordare quello che ho fatto e non saperlo mi tormenta"
"Non hai fatto niente di eclatante se è quello che ti preoccupa. Abbiamo solo ballato, poi eri fin troppo ubriaco pure per reggerti in piedi quindi non è che abbiamo fatto chissà che cosa"
"Che cosa ti ho detto?"
"In che senso? Che ti prende fede?"
"Cele, io tra poco riparto ok? Torno a torino e questo lo sappiamo tutti e due benissimo. Ho bisogno di sapere se ti ho detto qualcosa, qualunque cosa di strano o che pensi che non direi mai da sobrio"
"No Federico, niente di strano se non le solite cazzate che diresti anche adesso. Lo so che tra pochi giorni partirai, e se stai cercando di capire se io so già che cosa fare la risposta è ancora una volta no. Non sapevo neanche che ti avrei visto, non pensavo che sarebbe successo tutto questo tra di noi quindi no, non so che cosa farò quando tu tornerai a torino"
"Celeste io, a Torino ho una vita, ho veronica"
"L'hai tradita con me, te lo sei dimenticato? Non ricordi neanche questo?"
"No lo so, lo so benissimo...però non posso mollare tutto. Tu sei qui, siamo distanti 9.000 kilometri e..non si può. Io amo veronica"
"La ami? Scusa se rido federico" non ci posso credere, dice di amare veronica però ha passato una settimana a farmi la corte per portarmi a letto "per me va bene cosi, portami dagli altri"
"No aspetta celeste, è complicato"
"No, non lo è...sei tu che lo fai complicato. Sei tu che mi avresti solo usata, ringrazio dio di non aver ceduto alle tue provocazioni. E pensare che te l ho anche ripetuto, ma tu non hai mai mollato. Mi hai ferita abbastanza federico, possiamo andare?" Riesco a fare in modo che si rassegni e mi riporti dove tutti ci stanno aspettando. Nessuno fa domande, e io ringrazio perché la voglia di parlare proprio non ce l'ho
"Tutto ok?"
"Il tuo amico è un coglione, portatelo via fammi un favore" per una volta stephan mi ascolta senza fare domande e trascina federico altrove. La sala è grande, vediamo di non incontrarci più per il resto della serata. Non so come riesco un minimo a distrarmi e partecipo anche a qualche gioco, finché non si fa una certa e decidiamo che per stasera basta cosi,domani mattina si ricomincia a lavorare e la sveglia suona presto per tutti. Al momento dei saluti senza metterci troppo mi defilo tranquillamente e salgo sul taxi, voglio solo andare a dormire e smettere di pensare a quanto io sia stata cogliona a pensare che uno come federico potesse guardare una come me. Riuscire a dormire è ovviamente fuori discussione e quando suona la sveglia di gioia io vorrei solo morire
"Ehi forza, bisogna alzarsi"
"Io passo oggi, non mi sento bene. Preferisco rimanere a letto, tanto ho un appuntamento più tardi di voi, scendo tra un po"
"Non vuoi vederlo vero?"
"No, e anzi se mi chiami quando sono andati via mi fai un favore"
"Va bene, però poi parliamo noi"
"Poi parliamo" sospiro e mi rimetto con la testa sul cuscino, decisamente no..federico non lo voglio proprio vedere oggi
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*Camilla's pov*
Stamattina affronto l'ultima seduta di alessandro, e ho la stessa ansia di quando abbiamo fatto la prima. Sono consapevole che poi probabilmente non lo vedrò più e non so assolutamente come comportarmi. Arrivano con qualche minuti di ritardo, ma almeno arrivano. Ormai la strada la sa a memoria quindi non no neanche bisogno di fare granché se non aspettarlo in stanza
"E così, oggi è l'ultima"
"Gia..poi torni a valencia"
"E noi? Cosa pensi di fare cami?"
"Ognuno ha la sua vita ale, che domanda è"
"Ignori tutto quello che c è stato?"
"Io amo vincenzo ale, e tu tua moglie lo sai benissimo"
"Ah Vincenzo vincenzo, ma è un coglione"
"Alessandro!" Dovrei rimproverarlo in modo più credibile ma sotto sotto rido per il modo in cui se n è uscito. Ma so di aver ragione io, non si può far niente se non lasciare le cose così come sono state fino ad ora
"Gioia e stephan hanno fatto pace"
"Lo so, ma la loro era una situazione diversa"
"Infatti, noi non abbiamo fatto passare così tanto tempo"
"Perche ci siamo rivisti Ale, sennò sarebbe stato uguale. Facciamo questa ultima seduta e basta ti prego. Non complicare le cose"
"Per complicarle dovrei prima capirle"
"Non c è niente da capire"

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