3.

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Che cos'era la vita per me?

Era probabilmente un posto inesplorato che ormai avrei tanto voluto esplorare a poco a poco.
Volevo conoscere nuovi luoghi, volti, persone e non perché non mi bastasse più ciò che avevo ma perché pensavo che prima o poi qualcosa sarebbe dovuto cambiare.

Avevo una strana sensazione in me che non sapevo minimamente spiegare.
Quel vuoto che sentivo, quelle stranezze, strani pensieri e strani sogni di notte mi facevano sentire come se di lì a poco qualcosa sarebbe arrivato forte nella mia vita come un uragano e avrebbe completamente stravolto il senso dei miei giorni.

Ma cos'era? Chi era?

Continuavo a pensare così intensamente in silenzio sentendo addirittura il ticchettio dell'orologio che avevo sul polso destro.

Onestamente non volevo farmene una ragione, ero davvero determinata a venire a capo della situazione perché era diventato come un rumore assordante nel mio cervello, un tarlo che andava eliminato.

Innanzitutto decisi di chiudere il quadernino che avevo sulle mie gambe, lo riposi insieme alla penna nella mia borsa e decisi di alzarmi da quella panchina con una vista meravigliosa che ormai da anni era diventata il mio posto.

Nessuno mai si era seduto lì prima d'ora, eppure ai miei occhi era il posto più rilassante e meraviglioso del parco, sottovalutato però da tutti.
Ciò faceva di quella panchina il mio luogo di lacrime, pensieri felici e riflessioni e per niente al mondo avrei voluto cambiarlo.

Mi alzai quindi dalla mia postazione e mi incamminai per quel viale alberato che tanto amavo.

« Chissà che cosa provano i fiori quando sbocciano, quando vengono annusati dalle persone e soprattutto quando appassiscono..»

Pensavo, con un piccolo petalo di fiore di ciliegio tra le mani.

Erano così belli, così delicati, quasi come un animo fragile di una persona timida ed insicura nei confronti della vita, un po' come me.
Magari quando appassivano si sentivano come me dopo ogni delusione perché effettivamente il mio cuore era ormai appassito da un po' e non sapevo trovare una soluzione per renderlo un posto meno arido e deserto.

« Chissà cosa provano invece loro..»

Pensai, soffermando il mio sguardo su una coppietta che passeggiava non molto distante da me, mano nella mano, sorridenti, con gli occhi che brillavano più di stelle nella notte.

Sarebbe stato bello l'amore se fosse stato quello vero, se fosse stato onesto e leale senza doppi fini, senza inganni e lacrime ma solo battiti accelerati e sorrisi.

Ero così tentata, volevo scoprirlo: volevo scoprire che sapore avrebbero avuto i baci e le carezze, scoprire come sarebbe stato appoggiarsi al petto di qualcuno e tra le sue braccia ascoltare i battiti del suo cuore magari entusiasta per me e quello che ero.
Chissà come sarebbe stato guardare qualcuno negli occhi e sentire le farfalle nello stomaco, gli occhi lucidi dalla gioia di sentirsi completi intrecciando le dita di qualcuno tra le proprie mani.

Sarebbe stato sicuramente un sogno da vivere almeno una volta nella vita.

Soulmate | HWANG HYUNJINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora