Restai con quel libro tra le mani ancora per un po' come se fosse la più importante cosa mai posseduta e in fin dei conti era così perché lì dentro c'era l'intero cuore di Hyunjin e tutto ciò che sentiva per me.
Non credevo che un qualsiasi altro libro o oggetto avesse potuto avere mai lo stesso valore per me, da quel momento in poi.Era tutto perfetto.
La scelta di Tolstoj, il luogo in cui posizionarlo.
Avevo semplicemente dormito troppo su una cosa che in realtà era così vicina a me da ben due mesi, gli stessi mesi in cui, ogni giorno fantasticavo su come sarebbe stato bello se qualcuno avesse potuto posare i suoi occhi su di me e innamorarsi di ogni mio dettaglio, magari anche quello più goffo e stupido.
Gli stessi due mesi in cui, triste, mi rassegnavo all'idea di sentire un vuoto incolmabile dentro di me e soprattutto, gli stessi in cui quella frase di Minho, sul fatto che al mondo sarebbe esistita almeno una sola persona capace di combaciare con le mie crepe interiori, continuava a farsi strada nei miei pensieri.Ormai lo avevo capito, avevo tutte le conferme.
Era Hyunjin quella persona, la stessa persona che stavo cercando anche senza conoscerla.
Era lui.
Era il modo in cui mi faceva sentire, i sentimenti che aveva in serbo per me.
Era lui e non c'era verso di cambiarlo e pensare che eravamo destinati non suonava più così tanto ridicolo nei miei pensieri e neppure la leggenda giapponese del filo rosso come se davvero Hyunjin potesse possedere l'altra metà del mio.Avevo ormai deciso: non potevo tenere quella scoperta per me, ero sempre più determinata a parlarne con lui e così mi affrettai a tirar fuori dal cassetto della scrivania un modulo per i prestiti e lo firmai velocemente per far si che quel libro tanto importante non venisse preso da qualcuno, almeno non prima di aver fatto sapere a Hyunjin che lo avevo trovato.
Nel frattempo però mi decisi a fotografare ogni pagina dedicata a me ed inviare le foto a Ren, doveva essere la prima persona a saperlo e ne rimase totalmente stupita, senza parole neanche lei.
« Anna ma davvero hai scoperto una cosa del genere? Io davvero, oddio. Ma è bellissimo! Cucciolino Hyunjin!
Ma tu però ora mi devi spiegare come hai fatto a non rendertene conto in questi due mesi? » mi inviò Ren, facendomi sentire ancora più cretina.« Ma non lo so, te lo giuro! È come se quel libro fosse apparso all'improvviso adesso. Non lo so, più ci penso e più mi meraviglio. » le risposi, guardando poi la chat di Hyunjin.
Non vedevo l'ora, ancor più, di vederlo!« Dai, meglio tardi che mai e poi in questi mesi, pensandoci, la biblioteca era super affollata a causa degli esami e non abbiamo avuto mai un attimo di tregua. Non è colpa tua! » disse rassicurandomi.
Infondo era davvero così.
C'erano stati giorni davvero pesanti e a stare dietro la scrivania non eravamo uno per volta, come stava capitando nelle ultime settimane ma almeno in tre e Ren fin prima del trasferimento alla facoltà di medicina, era l'addetta, insieme a Woojin, un suo collega e Jeongin, una matricola del primo anno, ai fondi personali d'autore, consultati da qualsiasi studente di archivistica e diplomatica per le loro esercitazioni informatiche.Non avevamo un attimo di tregua e quindi, forse, non era colpa del mio stare troppo sulle nuvole o di Seungmin nel nascondere troppo le cose ma soltanto la mancanza di tempo e poi era vero, non era mai troppo tardi per fare scoperte di questo tipo ma sicuramente, però, avrei potuto trascorrere due mesi in più insieme a Hyunjin ma non era importante, non avevo fretta.
Ormai avrei potuto aspettare anche il più a lungo possibile o neanche un giorno in più perché sapevo finalmente tutto.Nel frattempo si erano finalmente fatte le sei di sera e anche se quel pomeriggio non era venuto nessuno in biblioteca, era stato un pomeriggio diverso, forse il più bello tra tutti quei pomeriggi solitari e scoccianti passati negli ultimi mesi.
Mi alzai dalla mia postazione, sistemai tutto, presi le chiavi della biblioteca e tutte le mie cose, compreso il libro di Tolstoj e mi avvicinai all'uscita spegnendo tutte le luci, chiusi la porta a chiave e mi incamminai per ritornare a casa ma sorpresa mi resi conto che il cielo si era ingrigito un po' e a tratti avrebbe potuto far fuoriuscire dalle nuvole, uno di quei temporali estivi fastidiosi.
« Questi goccioloni che cadono lenti mi risultano davvero familiari.. » pensai, ricordandomi di tutte quelle lacrime versate inutilmente nell'ultimo periodo ma mi furono da lezione perché infondo avevo capito che bisognava soltanto aspettare nella vita perché determinate cose accadono sempre e soltanto il tempo sarà in grado di dare le risposte giuste.
Era tutto già scritto, come un libro già stampato dove è soltanto questione di dedizione e pazienza leggere tutte le pagine.
La vita per me era un po' così.
Le anime gemelle erano un po' così, perché quando un libro esce dalla fabbrica della carta è già completo, non manca di alcun pezzo, di alcuna frase.
Viene smistato in varie biblioteche a caso e a prescindere dal fatto che una persona possa prenderlo in prestito o acquistarlo, sarà sempre un libro interamente già scritto, anche se quella persona leggerà soltanto una singola pagina al giorno.
Il fine sta nel leggerlo tutto, quindi scoprire, pagina dopo pagina, cosa ci ha lasciato l'autore, così come nella vita cosa ci ha lasciato il destino.
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Soulmate | HWANG HYUNJIN
Fanfiction« Hai mai pensato, almeno solo qualche volta che potesse esistere qualcuno di così uguale a te che calzerebbe a pennello con la tua anima come un paio di scarpe o una maglietta che sembra fatta proprio su misura per te? » Ecco. Era quella la sensazi...