22.

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Il tempo passava inesorabile e presi dalle nostre risate e i nostri discorsi seri, ci dimenticammo totalmente di come stessero proseguendo gli appuntamenti dei ragazzi organizzati qualche ora prima da Hyunjin.

Per quanto riguardava Ren arrivò puntualissima al luogo dell'incontro, cioè qualche minuto dopo l'arrivo di Jisung, il quale, non appena la vide arrivare, si illuminò di rosso il viso, proprio come avevo pensato, dello stesso colore della sua camicia e dell'abito di Ren, risultando la cosa più carina mai vista fino a quel momento da parte di Ren.

« Ma sei.. incantevole! » le disse, prendendola per mano, facendole fare poi una lieve giravolta.

« Sei incantevole anche tu! » gli sorrise Ren, restando a fissarlo appena qualche istante negli occhi, illuminandosi più delle stelle alte in cielo.

« Sapevo fosse stato da parte tua l'invito e volevo dirti che la scelta della Namsan Tower mi ha praticamente illuminato di gioia! » le disse Jisung prendendola poi per mano per arrivare con lei sempre più vicini alla torre.

« In realtà pensavo avessi organizzato tutto tu. Il vestito, il luogo.. » lo guardò perplessa Ren ricordandosi però di una cosa udita a pranzo nel giardino dell'università.

« Ma quindi chi è stato?! » iniziò a ridere confuso Jisung.

« Hyunjin. » lo spiazzò Ren.

« Ma in che senso Hyunjin? » iniziò a ridere, ricordandosi però anche lui di ciò che aveva detto lui a pranzo.

« Ora che ci penso si sentivano un po' in colpa lui ed Anna per averci, tra virgolette, rovinato il momento e quindi questo sarebbe stato il suo modo per farsi perdonare. » gli spiegò Ren, stringendo la sua mano, sempre più a quella di Jisung che iniziò a sorridere sorpreso.

« Ho proprio un amico speciale, non è così? »
Chiese a Ren, fermandosi poi, dinanzi a lei sotto a quella torre meravigliosa.

« E poi c'è ancora un'altra persona molto speciale nella mia vita. » aggiunse, facendo stare Ren per un po' sulle spine, curiosa della risposta, anche se in realtà lo aveva già capito ma voleva ugualmente sentirselo dire.

« E chi è questa persona? »

« Mh, vediamo. Non so se la conosci.
Il suo nome inizia per M e finisce per N. » disse, pensando, furbamente, prima al cognome e poi al nome per metterla un tantino in difficoltà.

« Non so chi sia questa MN. » si finse un tantino offesa Ren.

« Ma come?! Non conosci Min Ren?! » iniziò a ridere divertito della sua reazione sorpresa perché non era riuscita a capire che Jisung avesse pensato anche al suo cognome.

« Era un trabocchetto, volevo vedere se ci arrivavi da sola. » Prese ad abbracciarla da dietro, appoggiando il suo mento su una delle sue spalle, guardando il panorama mozzafiato che avevano di fronte.

Ren sentì praticamente il cuore in gola.
Non si aspettava un abbraccio del genere da parte di Jisung, il che le aveva reso il cuore praticamente rapido e veloce come il miglior pilota di formula 1!
Non aveva mai provato quelle emozioni strabilianti e il suo cuore ne voleva sempre di altre.

Nonostante fossero esattamente ventiquattro ore anche dal loro incontro, lei aveva iniziato a nutrire davvero un sentimento inaudito nei confronti di Jisung e lui per lei.
Era stato l'unico ragazzo in grado di trovare spazio tra i suoi pensieri, tra la sua anima e soprattutto nel suo cuore gelido e chiuso ormai da un bel po'.
Ren, infatti, condivideva un po' quella mia stessa situazione di chiusura nei confronti della vita, nei confronti dell'amore e non perché fosse stata delusa come me con Felix ma perché non riusciva per niente ad aprirsi, a mostrare facilmente ciò che sentiva, ciò che voleva e volere davvero tanto un qualcosa di così meraviglioso per lei non faceva altro che metterla lievemente in difficoltà.

Non si era mai trovata in una situazione del genere, cioè di scegliere di aprirsi così tanto con qualcuno.
Di tanto in tanto si chiudeva anche con noi, nonostante tutto il nostro legame e non perché non si fidasse o non volesse dirci nulla ma perché era più forte di lei, le veniva più facile ascoltare i pensieri e i problemi degli altri che esternare i suoi ma grazie a Jisung quella situazione stava iniziando ad essere soltanto un vecchio capitolo da sotterrare per dare spazio ad una nuova Ren più aperta all'amore e alla vita, senza più grossi timori.
Jisung, nonostante tutto, però era una grande contraddizione per Ren: era l'unico in grado di renderla libera da tutti i suoi pregiudizi ma allo stesso tempo l'unico che riusciva a tenerla mentalmente in gabbia perché, insicura, non sapeva se lui potesse provare i suoi stessi sentimenti per lei che si considerava una semplice ragazza qualunque che diventava timida ed impacciata non appena sentiva quel suo profumo di lavanda provenire dai suoi capelli morbidi e lisci, restando ferma immobile, senza capirci più nulla.

In realtà Ren avrebbe tanto voluto giocarci con quei capelli, affondare lì le sue mani, accarezzargli la testa e magari riempirlo di bacini a più non posso!

Jisung era per Ren di una tenerezza assurda che quasi si commuoveva a guardarlo sorridere, a guardarlo muoversi, a guardarlo vivere o semplicemente a sentire il suo respiro.
Era completamente cotta a puntino di lui e niente e nessuno avrebbe potuto cambiare ciò che man mano stava crescendo a dismisura nel suo petto scalpitante solo per lui.

« Ci sediamo su quella panchina? » la prese nuovamente per mano Jisung, vedendola totalmente assorta nei suoi pensieri e nel panorama puntato di fronte ai loro occhi.

Ren accettò di sedersi con lui e distolse però lo sguardo dalla torre di Namsan per concentrarsi solo e soltanto su ogni singolo dettaglio di Jisung che le faceva man mano, sempre più, mancare l'aria.

Si sentiva come affetta dalla sindrome di Stendhal!
Il suo cuore man mano accelerava sempre più e si sentiva sempre più attratta da lui, sempre più assuefatta, proprio come se stesse fissando la più bella delle opere d'arte!
Lui per lei era questo, l'opera più preziosa mai custodita all'interno del suo piccolo museo, ovvero il suo cuore che scalpitava ormai soltanto al pensiero di lui.
Non sapeva che cosa fare con lui, si sentiva quasi come intrappolata nel suo stesso sentimento senza trovarne una via d'uscita ma fu personalmente Jisung a trovare una soluzione per lei.

Restarono a guardarsi negli occhi per qualche istante, senza lasciarsi le mani, imbarazzati entrambi, fino a che Jisung le sorrise e iniziò a guardarsi intorno.
Ren ormai lo conosceva abbastanza per capire che era teso e nervoso quando reagiva in quel modo ma non ne capiva il motivo, fino a che lui stesso non decise di avvicinare il suo volto, piano, sempre più vicino a quello di Ren.

Prese a guardarle dolcemente le labbra, poi il naso, poi gli occhi e di nuovo le labbra, fino a che, senza dirle niente, le lasciò un delicato bacio a stampo sulle labbra.
Le prese le mani, di nuovo, per non farla andare nel panico, avvicinò nuovamente il suo viso al suo e le lasciò un altro bacio più delicato del precedente.

« Credo di essermi già innamorato di te! » le sussurrò Jisung imbarazzato, facendo imbarazzare anche Ren che rimase immobile, sempre più incredula a fissarlo.

« Credo che stia succedendo lo stesso anche a me. »

Soulmate | HWANG HYUNJINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora