II capitolo

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Il sole era alto nel cielo, i suoi raggi illuminavano la superficie dell'acqua. Il vento che soffiava, mentre la grande corazzata con la prua a forma di una grande balena bianca, sorridente, avanzava diretta verso la prossima isola. 

«qual è la prossima isola?»

Domanda un ragazzo dai capelli neri, coperti da un cappello arancione con un paio di occhiali intorno. Occhiali decorati da due faccine: una triste e una sorridente. Due occhi dello stesso colore dei capelli, con delle lentiggini sulle guance.

«la prossima isola dovrebbe essere quella di Shize» rispose il navigatore che stava al timone.

«Shize? Che razza di isola è?»

«è conosciuta anche come l'Isola del Vento. Si dice che su quell'isola il vento soffi sempre, senza mai smettere»

«si dice anche che ci sia una divinità che la protegga, ma è solo una stupida leggenda. Le divinità non esistono»

«stupida o no, vera o falsa che essa sia, non è normale che il vento soffi sempre e comunque.»

Questa volta a parlare fu un ragazzo dai capelli arruffati color arancio chiaro, che sembrava quasi un biondo, con indosso una camicia sbottonata viola che lasciava intravedere il petto è il tatuaggio che aveva su di esso, un Jolly Roger blu scuro a forma di una croce con due baffi rivolti verso l'alto. Dei pantaloni blu scuro e dei sandali marroni, mentre intorno alla vita portava un  foulard celeste e una cinta metallica alquanto elaborata.

«tu cosa ne pensi oyaji?»

Domandò lo stesso ragazzo rivolgendosi a colui che sembrava un gigante con due baffi bianchi a forma di mezzaluna rivolti verso l'alto e che sedeva su una sedia cosi grande da poter far accomodare l'uomo. Quest'ultimo aveva attaccato dei tubicini al petto nudo con delle cicatrici sopra, fermati con del nastro bianco, collegati a delle sacche che avevano al suo interno un liquido trasparente che sembrava essere acqua.

«spero che abbiano un ottimo sake!»

Rispose l'uomo per poi scoppiare in una fragorosa risata scaturendo nell'equipaggio delle risate divertite, facendo uscire un sospiro dalle labbra del ragazzo che aveva posto la domanda.

La nave continuava diretta verso la sua meta, solcando le acque calme di quella zona mentre esse erano cosi limpide da far intravedere una parte del fondale marino. Il quale essendo talmente profondo era difficile poterlo vedere tutto e chiaramente.

Le onde si infrangevano contro la parte bassa della nave mentre continuava la sua andatura, increspando l'acqua con il suo passaggio. 

«isola all'orizzonte!»

Urlò colui che faceva da vedetta sull'albero maestro, e in quello stesso istante il vento prese a soffiare in maniera più forte, facendo aumentare l'andatura della nave. Se si guardava a prua si poteva notare Shize, l'Isola del Vento, il verde smeraldo delle chiome degli alberi e della vegetazione che la ricoprivano si notavano anche a distanza dando subito l'idea di un isola prospera.

Tutti a bordo della nave andarono sulla prua per poter scrutare da lontano l'isola dove il vento non smetteva mai di soffiare. La corazzata ci mise poco ad arrivare, grazie al forte vento che soffiava, e attraccare al porto dell'isola. Gli abitanti appena videro quella nave e la bandiera nera che sventolava in cima all'albero maestro con sopra il Jolly Roger, che raffigurava una croce di ossa con al centro un teschio con dei grandi baffi bianchi, capirono subito a chi apparteneva e chi c'era a bordo.

Quella stessa nave fu intravista in lontananza anche da coloro che si nascondevano tra le chiome degli alberi della foresta presente sull'isola, e che scesero a valle una volta che la corazzata diventava sempre più grande alla vista dell'occhio umano.

The daughter of the wind - Colei che venne scelta dal cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora