IV capitolo

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Era l'alba di un nuovo giorno, gli uccellini iniziarono a cinguettare posati sui rami degli alberi, sui tetti delle case e su altre superfici. Il sole iniziava a innalzarsi nel cielo tingendolo di varie tonalità, che andavano dall'arancio al giallo oro, mentre pian piano le stelle diventavano sempre meno luminose fino a sparire del tutto.

Una volta che il sole fu alto nel cielo, divenuto azzurro, sulla maestosa nave dei pirati di Barbabianca si potevano udire dei rumori provenire dalla cucina, dove il cuoco di bordo Thatch era intento a preparare la colazione per i suoi compagni e per il suo capitano.

«uh che odorino! Tra quanto sarà pronto? Perché io avrei fame» disse una voce, coperta dal rumore di uno sgabello che veniva spostato. Lo sguardo del cuoco si spostò dai fornelli a colui che aveva parlato, notando che erano i due bambini che avevano chiesto l'autografo del comandante della Prima e Seconda divisione dei pirati di Barbabianca.

«tra poco. Come siete impazienti bambini» disse il cuoco, accennando una lieve risata, spostando poi lo sguardo dai due marmocchi ai fornelli, anche se poi smise di fare ciò che stava facendo per poter guardare i due che stavano sorridendo a trentadue denti. «come avete fatto a salire a bordo!?»

Domandò il comandante della quarta divisione, urlando dallo spavento misto allo stupore, facendo svegliare alcuni compagni che erano immediatamente accorsi in cucina.

«che succede!? Che hai da urlare!?» chiesero gli altri della ciurma, per poi spostare lo sguardo nella direzione indicata dal loro compagno «dei mocciosi!»

I due bambini se la diedero a gambe levate, ridendo e passando sotto le gambe dei vari pirati, iniziando a correre per tutta la nave mentre venivano inseguiti da quest'ultimi.

Coloro che stavano ancora dormendo furono svegliati dal trambusto che si era formato a bordo dell'imbarcazione notando i loro compagni inseguire due bambini della città di Kaze Hills, i quali riuscivano sempre a scampare alla cattura.

«sono peggio delle anguille!» commentò Namur, un pirata che apparteneva alla stirpe degli uomini-pesce squalo, nonché comandante dell'ottava divisione.

«si può sapere come diamine hanno fatto a salire!?» domandò Haruta, comandante della dodicesima divisione dei pirati di Barbabianca.

«cos'è tutto questo baccano di prima mattina?» chiese Ace, sbadigliando appena, mentre usciva dalla propria cabina.

«Ace!» urlarono in coro i due bambini, che fino ad allora erano riusciti a non farsi catturare, mentre saltarono addosso al moro.

Il nominato si ritrovò disteso a terra con due marmocchi seduti sulla propria pancia, confuso da ciò che stava accadendo, mentre gli altri due se la ridevano divertiti. Marco, il quale era giunto sul ponte, prese gli intrusi dal colletto della maglietta sollevandoli, togliendo un peso al compagno.

«e voi due che ci fate qui?» domandò il medico di bordo, alzando un sopracciglio, mentre guardava i due furfantelli.

«volevamo visitare la nave!» rispose il bambino dai capelli biondi, al quale mancava un dente, con indosso una maglietta viola e dei pantaloncini blu.

«e magari fare colazione con voi!» rispose l'altro dai capelli neri e occhi verdi, vestito con una maglietta arancione e dei pantaloncini giallo ocra.

Entrambi i bambini cercarono di liberarsi dalla presa del medico, il quale li affido a Namur, che si prese la briga di legarli per non lasciarli più scorrazzare liberamente per l'imbarcazione, sbuffando rumorosamente. Intanto Ace, che si era ripreso, si alzò da terra sistemandosi il cappello arancione sul capo guardando i due bambini legati all'albero maestro.

The daughter of the wind - Colei che venne scelta dal cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora