XXVII capitolo

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Lo scontro non durò molto, visto il svantaggio numerico, di esperienza, di forza e di gioco di squadra.

I pirati che avevano attaccato ora riposavano sul fondo del mare, insieme alla nave.

«devono aver attaccato altre navi, abbiamo sottratto loro un bel bottino»

«la loro non è stata una mossa molto intelligente»

Questi erano alcuni commenti che la ciurma di Barbabianca faceva mentre trasportava il bottino nella stiva.

Tra coloro che dava una mano c'era anche Thatch, il quale fu incuriosito da un baule piccolo e dall'aria antica. Cosi decise di aprirlo, trovando al suo interno un tesoro raro.

«non è possibile...» mormorò prendendo l'oggetto all'interno.

«ma quello...» borbottò Satoshi indicando ciò che il compagno teneva in mano «è un Frutto del Diavolo!»

Quel commento attirò l'attenzione di tutti, i quali si fermarono voltandosi verso il comandante.

«e bravo il nostro Thatch!» commentò Ace, avvolgendo le spalle dell'amico con un braccio «che intenzioni hai? Lo vuoi mangiare?»

«si, anche se non so quali poteri possiede»

«bisogna festeggiare!» gridò, ad un certo punto, il lentiginoso alzando il pugno verso l'alto.

Urla di approvazione si alzarono, tutti non vedevano l'ora di fare baldoria.

«lo sempre detto che per voi ogni scusa è buona per festeggiare» mormorò la subordinata di Pugno di Fuoco.

I due cuochi di bordo, insieme ai loro assistenti,andarono in cucina mettendosi al lavoro mentre il resto della ciurma svolgeva altri compiti.

Sora aveva preso in custodia il frutto di Thatch, richiesta di quest'ultimo, visto che lui era impegnato a cucinare per l'intera ciurma.

Erano tutti molto contenti di festeggiare, era raro trovare un Frutto del Diavolo. Nella ciurma di Barbabianca c'era una regola: chi trovava un frutto era suo di diritto.

In poche parole chi trova, tiene.

«cosi a bordo ci sarà un altro fruttato» commentò Satoru «oyaji, Marco, Ace, Jozu, Sora ed ora Thatch»

Il rosso fece l'elenco, pensando che l'amica avesse qualcosa da ridire ma cosi non fu. Essa se ne stava zitta con la schiena appoggiata alla superfice di legno dell'albero maestro con il scrigno sulle proprie gambe.

«terra chiama Sora, ci sei?» domandò scuotendo la ragazza «hai intenzione di girare con il scrigno tutto il giorno?»

«si, si ti ho sentito» rispose lei, riprendendosi dalla spece di trans «Thatch me lo ha affidato, perciò si. Lo terrò con me ovunque io vada»

Ed ecco che si sentì il suono della campanna. Suono che avvisa tutti sulla nave che il cibo era servito.

Ogni pirata smise di fare ciò che stava facendo per dirigersi in mensa, sedersi a tavola e iniziare a mangiare.

L'intera stanza fu riempita di odore di cibo, risate e volti sorridenti. Tutti si stavano divertendo senza sapere che uno di loro, dietro al sorriso che mostrava, nascondeva un piano oscuro.

La giornata trascorse in maniera veloce, ed era finalmente giuta sera. Il sole lasciò il suo posto alla luna e alle stelle, le quali erano state nascoste da grossi nubi nere.

I filibustieri stavano dormendo nelle loro rispettive cabine, ignari di ciò che stava per succedere.

Il turno di notte, quel giorno, era toccato proprio a Tharch. L'uomo sbadigliò portandosi una mano alla bocca, per poi stiracchiarsi le braccia.

The daughter of the wind - Colei che venne scelta dal cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora