XII capitolo

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L'enorme corazzata giunse su un isola disabitata con il clima estivo, immersa nel verde. Le chiome degli alberi venivano mosse dal leggero vento, creando un gioco di luci mentre i raggi solari penetravano tra i fori che le foglie lasciavano.

Si stavano tutti rilassando: alcuni prendevano il sole, altri pescavano e i restanti montavano le tende, visto che avrebbero dormito all'aperto. Però non tutti erano stesi su dei lettini o a riposarsi.

Nella spiaggia più in lá, dove nessun membro della ciurma aveva messo ancora piede, si trovavano i tre ultimi aggiunti: Sora, Satoshi e Satoru.

Il rosso e la castana erano impegnati in un combattimento in acqua, o almeno dove il mare arrivava fino a metà polpaccio...visto che se andavano a largo lei rischiava di annegare.

Mentre i due combattevano, il terzo era preso a leggere il giornale per vedere se nel Nuovo Mondo, e non, c'era qualche novità.

«se fossi sulla terra ferma riusciresti a battermi, si vede che sei debole» disse Satoru, parando quasi tutti i colpi che l'amica sferrava.

«lo so già da me. Non c'è bisogno di ricordarmelo» commentò Sora a denti stretti. Sentiva la stanchezza salire e la vista annebiarsi, ma non poteva mollare. Non voleva mollare.

Ogni giorno portava le manette di agalmatolite ai polsi e alle caviglie, notte e giorno. Ogni giorno si immergeva nel mare cercando di usare i propri poteri. Tutto questo solo per essere preparata ad ogni evenienza.

«così finirà per ammalarsi» commentò Marco osservando la scena da uno degli scogli che dava verso la spiaggia dove la sorella e i due fratelli si trovavano «sta chiedendo troppo al suo corpo»

«dovremmo fermarla» disse Ace stando al fianco dell'amico, tenendo le mani nelle tasche dei pantaloncini neri.

I due stavano per intervenire ma in quello stesso istante videro la ragazza crollare che, per fortuna, fu presa al volo da Satoru portandola sulla spiaggia.

A quella scena Ace e Marco, grazie ai loro poteri, saltarono giù dallo scoglio e corsero verso i tre.

«portiamo alla nave» commentò il semi-biondo trasformandosi in fenice.

Sulla sua schiena salì il rosso mentre teneva l'amica in braccio, permettendo a Marco di prendere il volo fino alla nave.

Tutti gli altri membri videro l'ombra di un grosso uccello volare sopra di loro e alzando lo sguardo notarono che si trattava di una fenice blu e dorata.

Essa atterrò sul ponte, Satoru scese e con la ragazza corse in infermeria, seguito da Marco dopo essere tornato umano.

«mettila su un lettino» ordinò il medico, ordine che fu eseguito senza che glielo dicesse. Il comandante prese a visitare la compagna per vedere cosa avesse.

«togli le manette, ha bisogno di recuperare le forze e riposare un po'» dichiarò Marco, dopo una visita attenta e approfondita.

«l'altra chiave la possiede Satoshi» disse Satoru mentre toglieva le manette che Sora aveva intorno ai polsi.

Il ragazzo appena nominato entrò nell'infermeria, seguito da Ace, osservando la figura che giaceva addormentata sul lettino tirando un sospiro di sollievo.

«Satoshi, la chiave» commentò il rosso.

«come sta?» domandò Ace con il fiatone, mentre il compagno toglieva le manette che l'addormentata possedeva alle caviglie.

«è stanca e ha preso anche un colpo di calore. Ha la pressione bassa e non riesce a riposare bene la notte, almeno lo deduco dalle occhiaie» rispose Marco, volgendo lo sguardo verso la nominata. Le aveva messo un panno bagnato sulla fronte, per poterla rinfrescare. «deve smettere di allenarsi a contatto con il mare e non deve più indossare l'agalmatolite. Sta sforzando troppo il corpo. Da quanto, e per quanto, tempo le indossa?»

The daughter of the wind - Colei che venne scelta dal cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora