X capitolo

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Kaze Hills era illuminata dalla luce delle stelle e della luna, ma anche dalle illuminazioni colorate che avvolgevano le strade scacciando l'oscurità della notte. Gli abitanti della città camminavano tra le innumerevoli bancarelle che vendevano di tutto e di più, i bambini correvano nelle varie piazze mentre ridevano allegri. La gente parlava tra loro, mangiava, cantava, ballava, suonava e si divertita ignara di ciò che sarebbe accaduto alla fine del festival.

I pirati di Barbabianca, e lui in persona, si erano uniti alla festa con l'intenzione di fare baldoria fino al mattino. Per loro era il secondo giorno in cui festeggiavano visto che, il giorno prima, avevano organizzato, anche se all'ultimo minuto, la festa di benvenuto nei confronti di Sora, Satoru e Satoshi.

Per mezz'ora, o poco più, i tre ragazzi erano spariti dalla circolazione. Non si riuscivano a trovare, anche se quasi nessuno ci fece caso. Visto il via vai di gente che pensava solo a divertirsi.

Non tutti coloro che festeggiavano si erano accorto della loro assenza, solo due persone si domandavano dove erano finiti. Dove lei fosse finita.

Il semi-biondo e il bruno, non per farlo apposta, videro colei che occupava le loro menti apparire tra la folla affiancata dai suoi amici mentre parlavano. Parole che non si potevano udire per colpa della musica che si sovrapponeva alle voci e alle risate.

I nuovi membri della ciurma dei pirati, dopo aver finito di parlare, si unirono a loro. Sora si sedette tra Marco e Ace, mentre Satoshi e Satoru davanti a lei.

«dove eravate finiti?» domandò il primo comandante.

«ad avvertire poche persone della nostra partenza» rispose la giovane tenendo lo sguardo verso il piccolo palco dove i musicisti suonavano.

«vorremmo partire senza salutare nessuno» commentò il ragazzo dalla chioma scarlatta «non siamo tipi da addii»

«non penso che ci siano problemi, dovremmo solo chiedere conferma al vecchio» disse il secondo comandante per poi dare un morso ad un cosciotto di pollo.

«glielo chiederò io» avvertì Sora, la quale si alzò dal posto andando da colui per cui avrebbe sacrificato la sua vita d'ora in poi sussurrandogli qualcosa all'orecchio, ricevendo una risposta positiva «dobbiamo avvertire solo gli altri»

«penso che l'abbiano capito» commentò il medico indicando gli altri membri, visto che alcuni di loro alzarono il pollice o sorridevano in segno di intesa. «ora pensiamo a festeggiare»

E cosi la festa continuò per molte ore tra balli, canti, giochi di prestigio ed infine uno spettacolo di fuochi d'artificio. Una volta che tutti furono stremati dal troppo bere e mangiare, si ritirarono nelle loro abitazioni e nella città, cosi come nell'isola, calò in silenzio totale.

Se si guardava all'orizzonte, con il sorgere del sole, si poteva notare la sagoma di una nave allontanarsi sempre più.

«ci pensate? Quello era il nostro ultimo festival dei fuochi d'artificio...» commentò Sora mentre guardava l'isola, in cui aveva vissuto fino ad allora, allontanarsi dalla sua vista. Gli ritornarono a galla i primi incontri con i suoi due compagni: Satoshi e Satoru. I primi giorni d'allenamento; i primi pirati che avevano affrontato insieme;  le prime sfide contro gli altri due: avevano fatto tutto insieme. Sono nati e cresciuti nello stesso posto; sono stati addestrati sotto la supervisione del Sommo Sacerdote; combattuto fianco a fianco sin dall'inizio. Avevano fatto tutto insieme. Erano inseparabili...ed ora eccoli lì: a bordo della nave sotto il comando del pirata, nonché Imperatore, Barbabianca. Avevano iniziato una nuova avventura, insieme. «pensaci tu a trasportarla, amico mio»

Mormorò alla fine lasciando andare una busta che prese a volare verso Shize, la sua isola natale.

«non possiamo più tornare indietro» disse Satoru mentre si appoggiava, con i gomiti, alla bordura di legno «dobbiamo guardare avanti»

The daughter of the wind - Colei che venne scelta dal cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora