XIII capitolo

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Era calata la notte e tutti, dopo aver riempito lo stomaco con alcol e cibo, si sono ritirati nelle tende che avevano montato.

Sora aveva preferito dormire nella propria stanza ma non riuscendo ad addormentarsi decise di andare a prendere una boccata d'aria: ascoltare le onde infrangersi contro gli scogli riusciva a calmarla.

«non riesci a dormire?» domandò Thatch avvicinandosi a lei, mettendosi al suo fianco «sembri preoccupata. Cosa ti turba?»

«non ti si può nascondere niente» sospirò la ragazza, appoggiando la testa sulle braccia «Ace e Marco oggi si comportavano in maniera strana. Il primo ha alzato la voce senza un apparente motivo, mentre il secondo ha cercato....ecco...ha cercato di baciarmi»

Mormorò abbassando lo sguardo verso il mare. A quella confessione il cuoco rimase spiazzato, non si aspettava una cosa del genere da parte dell'amico biondo.

«tu cosa hai fatto?» domandò l'uomo.

«ho girato il viso, non sapendo che altro fare» rispose Sora «Thatch, cos'è l'amore?»

Una domanda inaspettata, come poteva dare una risposta specifica a quella domanda?

Il cuoco sospirò, passandosi una mano sulla nuca mentre osservava davanti a se.

«non si può dare una risposta sola sull'amore, esso varia da persona a persona. Per alcuni amore significa possesso; per altri condivisione o sacrificio. Amare una persona è fare tutto e di più per lei...» disse Thatch «al mondo esistono molti modi per amare, ma solo tu potrai dare una risposta a quella domanda»

Sora annuì soltanto, non era mai stata innamorata e di certo il gesto di Marco l'aveva presa alla sprovvista.

«tu come mai sei sveglio?»

«io? Ho sentito che oggi sei stata male, cosi volevo vedere come stavi»

«a quest'ora?»

«stavo pensando a cosa preparare per domani. Mentre stavo andando in cucina ti ho visto camminare sul ponte, così eccomi qui»

«vuoi una mano? Certo, non sarò brava come Satoshi ma me la cavo»

Il cuoco ridacchiò appena avviandosi, insieme alla castana, in cucina.

La mattina successiva nell'aria si sentiva un buon profumo, che attirò l'attenzione di tutti facendoli andare in mensa. Sui tavoli erano presenti diversi piatti abbondanti e colorati, dai quali si sentivano diversi odori speziati. Gli stomaci di tutti presero a brontolare, facendogli venire l'acquolina in bocca.

«che ci fate sulla porta? Forza, mangiate prima che si raffreddi!» disse Thatch, servendo altri piatti.

Tutta la ciurma non se lo fece ripete due volte e si sedette a tavola, iniziando ad abbuffarsi. Alcuni cercarono di fare dei complimenti al cuoco, ma con la bocca piena non si riusciva a capire le parole che dicevano.

«come sei riuscito a fare tutto questo da solo?» domandò Satoshi, il quale era diventato il secondo cuoco di bordo.

«non ho fatto da solo» rispose il comandante della quarta divisione «Sora mi ha dato una mano»

A quelle parole tutti mangiarono con più gusto, felici che la loro sorellina avesse cucinato per i membri della ciurma.

Senza neanche a farlo apposta, la nominata uscì dalla cucina con dei piatti in mano e venne accolta da grida di ringraziamento e di complimenti.

«mi sembra esagerato una reazione del genere solo perché ho cucinato per voi» borbottò la ragazza avvicinandosi a Barbabianca «oyaji, per te ho preparato personalmente dei piatti equilibrati»

The daughter of the wind - Colei che venne scelta dal cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora