XXX capitolo

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La pioggia cadeva a più non posso, i fulmini facevano tremare la terra e le varie case. Vari alberi infuocati cadevano, dando il via ad alcuni incendi. La popolazione cercava di fare di tutto per spegnere il fuoco e proteggere il proprio raccolto: si passavano secchi pieni d'acqua, coprivano i sacchi di farina, legavano e calmavano gli animali.

Era iniziata una brutta tempesta sull'isola in cui Sora si era fermata per riposare.

«questa non ci voleva»

Borbottò seccata. Da quando era partira all'inseguimento di Ace aveva incontrato solo problemi: prima era finita su un isola dove c'era una base della Marina, poi quella tempesta, per non parlare del fatto che era ancora molto distante dal proprio comandante.

Si era rifugiata in un vecchio capanno dove al suo interno c'era della paglia e delle coperte.

«con questo tempo non penso proprio di continuare il viaggio, per non parlare del fatto che non si vede niente» sospirò appoggiandosi alla paglia, con accanto a se l'arma e la borsa, coprendosi con la coperta «per oggi mi fermo qui»

La stanchezza ebbe il sopravento, cosa che la fece cadere tra le braccia di Morfeo.

Un vento improvviso iniziò a soffiare, le fiamme che avvolgevano varie abitazioni crearono del fumo nero il quale andò a corpire il cielo azzurro.

Urla rupperò il silenzio creatosi, pianti di bambini risuonavano nelle sue orecchie.

Corpi carbonizati e immersi in pozze di sangue ricoprivano le varie strade.

«alzati!» gridava qualcuno «avanti! Dobbiamo scappare!»

«non possiamo abbandonarli!»

«se non c'è ne andiamo adesso, moriremo anche noi e il loro sacrifacio sarà stato inutile!»

Che stava succedendo? Chi erano queste persone?

Le fiamme sparirono lasciando spazio ad una collina immersa nel verde assoluto dalla quale si poteva vedere bene l'intera isola.

Una struttura famigliare si innalzava al centro di essa, immersa nella natura e nascosta da essa.

«qui inizieremo una nuova vita»

Giorno dopo giorno varie case venivano costruite, ampliate e modernizate.

Giorno dopo giorno la popolazione aumentava e iniziarono i primi scambi commerciali.

Giorno dopo giorno le persone morivano di vecchiai, o di malatia, davanti ai suoi occhi.

Persino la persona amata si spense tra le sue braccia.

«che senso ha vivere per sempre se bisogna affrontare la solitudine e la sofferenza nel vedere la vita altrui scorrere davanti ai proprio occhi senza fare niente?»

Di chi era questa voce triste? Perché sentiva dentro di se quella disperazione?

Il cielo era coperto da nuvole grige, cariche di pioggia, il mare era agitato mentre le sue onde si infrangevano violente contro gli scogli.

«prepararsi al Buster Call!» ordinò un uomo intorno alla trentina dai capelli castani e occhi azzurri, il quale era a capo di una flotta di navi da guerra della Marina.

La Marina? Cosa ci facevano li? Perché si preparavano al Buster Call?

«bisogna far sparire l'isola di Shize!»

Shize? Si trattava del tentativo del Buster Call di venti anni fa.

«Viceammiraglio Jack!» lo richiamò una semplice recluta «mi è stato ordinato di informarla che il Capitano di Vascello, Somena D. Ophelia, ha partorito»

The daughter of the wind - Colei che venne scelta dal cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora