XXII capitolo

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Più continuavano a correre, più si ritrovavano alle calcagna la Marina.

«sono come i scarafaggi: ne fai fuori uno e ne arrivano cento» sbuffò Ace saltando sopra dei marins, usandoli come slancio per darsi la spinta e saltare da soldato a soldato, colpendone alcuni con calci «non finiscono più»

«loro dicono la stessa cosa dei pirati» commentò Sora, ancora in braccio al comandante visto che non la voleva lasciare a terra «vuoi mettermi giù?»

«sono più veloce di te, rimarresti indietro»

Erano usciti dal nascondiglio sotterraneo che c'era sotto il vulcano artificiale, anche se erano finiti nella terza zona: Sniram, dove alloggiava la Marina.

«certo che abbiamo una fortuna!» bofonchio il filibustiere, riuscendo a trovare un nascondiglio per poter riposare e riprendere fiato.

Appoggiò la schiena contro la parete, dopo essersi messo seduto, continuando a tenere tra le braccia la sua subalterna, senza alcuna intenzione di lasciarla andare.

«Ace lasciami, sei troppo stanco per potermi continuare a trasportare» disse Sora, cercando di farsi lasciare.

«c'è la faccio» puntualizzo il comandante, senza lasciarla andare.

«smettila di essere testardo! Si vede che sei stanco, sono un peso per te!» continuò lei, riuscendo a liberarsi dalla presa del ragazzo.

«non lo sei! Non sei un peso» proferì Ace, mettendosi sopra la ragazza, bloccandola a terra «non ho mai pensato che tu fossi un peso. Io...»

Sora vide Ace muovere le labbra, come se stesse pronunciando qualcosa, ma non comprese ciò che aveva detto visto che un esplosione e il suono di una mitragliatrice coprirono il suono della voce del ragazzo.

«continuate a sparare! Bisogna abbatterlo!»

Al di fuori del nascondiglio dei due pirati, la Marina sembrava impegnata a sparare contro qualcosa, o qualcuno. Il lumacofono che il moro teneva in tasca prese a suonare, e lui si sbrigo a rispondere, sperando che nessun soldato abbia sentito.

«cosa succede?»

«dove siete? Marco è venuto e a prendervi»

«dove si trova?»

«nella terza zona»

«Ace, la Marina sta sparando a Marco!» annunciò Sora, la quale si era affacciata alla finestra, senza farsi notare e in quello stesso istante il ragazzo: chiuse la chiamata, rimettendo il lumacofono in tasca, avvolse i fianchi della compagna e saltò fuori dalla finestra, atterrando addosso a dei nemici «levatevi dai piedi, andiamo di fretta!»

Con un balzo riuscì ad aggrapparsi alla bordura di un tetto e, anche se con un po' di difficoltà, riuscì a salire sopra di esso.

«che state facendo!? Continuate a sparare!» ordinò il contrammiraglio, che altri non era la bionda fatta prigioniera. La stessa ragazza con la quale Sora si era ritrovava in cella: la quale, in quel momento, non aveva associato il viso al nome visto sul manifesto di cattura.

«chi l'avrebbe mai detto» mormorò la castana mettendosi in piedi.

«Sora! Il mio nome è Goldie è sono un contrammiraglio!» urlò l'ex-prigioniera «sta sicura che sarò io a consegnarti alla giustizia!»

«provaci se ci riesci!» sogghignò divertita la filibustiera mentre il moro la prendeva per la vita, saltando successivamente sulla schiena del primo comandante trasformato in fenice. Tutti e tre diretti verso la grande corazzata, dove c'era la loro famiglia ad attendergli.

The daughter of the wind - Colei che venne scelta dal cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora