XXXVIII capitolo

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Passarono diversi giorni, forse due settimane da quando Sora lasciò Alabasta per iniziare un viaggio alla ricerca di risposte sui dubbi che l'affligevano.

Perché suo padre biologico era a capo del Buster Call, che doveva distruggere la sua isola natale, Shize?

Perché dopo anni la stava cercando, meglio dire dando la caccia?

Cosa intendeva il Sommo Sacerdote con l'ultima parte della lettera che le aveva mandato?

Perché certe notti, da allora, faceva sogni che riguardavano un passato di un altra persona?

Tutte domande senza risposta. E non aveva la minima idea da dove iniziare a cercare le risposte.

Dopo aver lasciato Alabasta era andata su un'isola vicino ad essa, fermandosi in una taverna per mangiare qualcosa, mentre pensava alla prossima mossa da fare.

Più volte al giorno controllava la Vivre Card di Ace, per assicurarsi che non si sia cacciato in qualche guaio, rischiando la vita.

Sospirò per l'ennessima volta, passandosi le mani sul viso. Era la prima volta in vita sua che non sapeva in che direzione andare, che cosa fare.

Non poteva andare a Shize per parlare direttanente con suo nonno, ci avrebbe impiegato troppo tempo. Per non parlare del fatto che aveva la Marina alle calcagna e di certo non poteva tornare sulla Mody Dick.

Ne aveva passate tante da quando aveva lasciato l'Isola del Vento a bordo della corrazzata e sulle varie isole in cui si erano fermati, come ad esampio Eraki. Aggiungendo l'inseguimento di Ace, le mini avventure sull'isola desertica. Aveva provato molte emozioni, tutte diverse. Gioia, dolore, tristezza, rancore e persino l'amore.

Già, lei che in vent'anni non aveva mai avuto una storia sentimentale si ritrovava a provare quella forte emozioni per il suo Comandante.

«la vita è proprio strana...»

Mormorò pagando per ciò che aveva ordinato e lasciando il locale.

Indossava un lungo mantello con cappuccio per nascondere la propria identità, e facendosi scambiare per un viaggiatore.

«che diamine sono venuta a fare su quest'isola?»

Si domandò per l'ennessima volta mentre camminava per le strade di quella piccola comunità.

Aveva deciso di seguire il proprio intuito, una volta preso il mare, ed esso la portò su quell'isoletta pacifica.

La gente viveva le proprie giornate in maniera tranquilla e serena, senza le preoccupazioni che affligevano le altre isole. Anche se da quando ci aveva messo piede percepiva qualcosa di strano.

Si fermò all'iniziò di quella che sembrava la piazza principale, osservandosi intorno.

Fece un passo avanti ma qualcosa di piccolo e duro la colpì alla testa.

«chi è stato?» domandò, spostando lo sguardo dietro di se notando ai propri piedi un sassolino.

Alzando lo sguardo vide due figure trascinarne una terza in un vicolo, comportandosi in maniera alquanto sospetta.

Senza pensarci due volte iniziò a seguire quelle sagome nei vari vicoli, tenendosi a distanza per non farsi scoprire, fino ad arrivare davanti ad una bottega alquanto malandata.

Dall'interna di quella piccolo edificio si sentirono pianti e gemiti di dolore soffoccati. Con un calcio sfondò la porta, facendola volare addosso a qualcosa.

«chi sei!?»

«vi siete fatti seguire razza di cretini»

«ci scusi capo»

The daughter of the wind - Colei che venne scelta dal cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora