XXIX capitolo

166 14 0
                                    

Dopo aver consumato il suo pasto, aver pagato ed essersi cambiata la fasciatura decise di riprendere il suo viaggio.

Diede un altra occhiata alla vivi card di Ace, continuando ad andare nella direzione indicata da essa.

«devo sbrigarmi a raggiungerlo»

Il sole era ancora alto nel cielo, cosa che le avrebbe permesso di viaggiare molto più veloce, visto che poteva evitare le varie imbarazioni.

Più continuava a volare, più vedeva che per miglia e miglia c'era solo mare...o almeno cosi credeva.

Davanti a se vide un isola, apparentemente disabbitata, cosi decise di fermarsi e riposare.

Si mise seduta sotto l'ombra di un albero, prendendo dalla borsa una borraccia.

«per fortuna che su quest'isola non ci abita nessuno»

Rimise il contenitore al suo posto, appoggiandosi con la schiena al tronco con l'intenzione di riposare e riacquistare le forze, ma non le fu permesso.

Sentendo dei passi, delle voci maschili e il rumore di metallo, decise di nascondersi tra la folta chioma di un albero.

Due figure fecerò capolinea e notò subito che erano due marines.

«sei sicuro che sia stata avistata da queste parti?» domandò il primo «qui non ce nessuno»

«hanno detto cosi» rispose il secondo «meglio dividersi, tu cerca di la, io dal questa parte»

I due marinai si diviserò andando in direzioni opposte.

Cosa ci facevano due della Marina su un isola sperduta come quella? Doveva vederci più chiaro.

Scese dall'albero, dove si era nascosta, iniziando a seguire il primo marines per poterlo stendere, prendere l'uniforme e scoprire il perché si trovavano lì.

Nascosce il corpo tra alcuni cespugli, dopo aver legato mani e piedi mettendo del nastro adessivo sulla bocca.

«solo Satoshi avrebbe potuto mettermi del nastro adessivo e delle corde in borsa» mormorò divertita.

«da quella parte non c'è nessuno» dichiarò il secondo marines, appoggiando una mano sulla spalla di Sora «tu hai trovato qualcosa?»

Prima che la vedesse in faccia, tirò un pugno in pieno viso, uno in pancia e un colpo dietro alla nuca.

Ed ecco un altro corpo legato e nascosto dietro a dei cespugli.

«non dovrei fermarmi, ma se su quest'isola c'è una base della Marina mi toccherà passarci attraverso per proseguire» commentò guardando la vivi card del compagno, la quale puntava dritta. Il che significava superare la collina al centro dell'isola «la mia solita sfortuna»

Sospirò incamminandosi, avrebbe dovuto fare di tutto per non farsi scoprire, il che era un bel problema visto l'arma che aveva.

Più andava avanti, più vedeva molti marines, il che significava ufficialmente che si trovava su una base della Marina.

Un verso infastidito uscì dalle labbra della castana mentre continuava ad avanzare.

Era riuscita ad entrare nella base ma doveva stare molto attenta alle videolumacamera che si trovavano sulle varie pareti.

Per buona parte della strada riuscì a non farsi scoprire, ma la sicurezza aumentava cosi come i rischi. Incrociò un bivio, stava per continuare ad andare avanti ma dovette nascondersi, entrando in quello che sembrava un ripostiglio, per colpa del rumore di passi. Altre guardie stavano passande.

The daughter of the wind - Colei che venne scelta dal cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora