XXVI capitolo

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Il cielo coperto da nuvole nere, l'aria carica di odore di pioggia, il mare turbolento...una terribile tempesta stava per scatenarsi.

«certo che il Nuovo Mondo è pieno di sorprese»

Commentò Satoru, il quale era di vedetta e doveva stare in allerta. A differenza sua gli altri si tenevano pronti a intervenire se il tempo sarebbe peggiorato.

«ah che fame!»

Brontollò il rosso portandosi una mano alla pancia, era ora di pranzo ma lui doveva stare in cima all'albero maestro fino alla fine del suo turno.

«tieni» disse una voce femminile «è non dire che non sono gentile»

«Sora!» esclamò il ragazzo «non sai quanto sono felice di verderti! Grazie per il pasto, ora puoi anche andare»

«la prossima volta resti a digiuno»

La ragazza tornò giù, lasciando l'amico pranzare in tranquillità. Si sentiva osservata da un po' ma ogni volta che si guardava intorno non vedeva nessuno, per non parlare del fatto che la notte non riusciva a dormire per colpa di alcuni sogni strani.

Anche se era stanca non poteva abbassare la guardia. Erano nel Nuovo Mondo da mesi ormai e non sapeva quando sarebberò stati sotto attacco.

Sbadigliò appena, portandosi la mano alla bocca e dirigersi in mensa, dove Thatch e Satoshi erano intenti a pulire i piatti e le padelle usate per preparare il pranzo per la ciurma.

«serve una mano?» domandò lei osservando le due figure.

«tranquilla Sora, abbiamo quasi finito» rispose il comandante della quarta divisione.

«sei qui per preparati del caffé?» chiese l'amico dai capelli verdi.

«si, se continuo cosi finirò per addormentarmi come Ace»

Mentre la castana si preparava del caffé, sul ponte una figura maschile stava seduta sulla borduna di legno a pescare.

«che noia...» borbottò il moro, sbadigliando appena.

Era ormai da un po' di tempo che viaggiavano in tranquillità, senza che fosse successo qualcosa di interesante o emozionante.

Per non parlare del fatto che iniziava a nutrire un forte interesse nei confronti della sua compagna di viaggio.

Scosse la testa e si sentì una mano sulla propria spalla. Voltando lo sguardo vide che era colei a cui stava pensando.

«Sora...»

«si sta piegando...»

«cosa?»

«la canna, si sta piegando. Muoviti a tirare se non vuoi cadere in acqua!»

Si sentì tirare, un pesce aveva iniziato a muoversi cercando di liberarsi dalla presa dell'amo.

«il solito distratto!»

Due braccia strinserò la vita del lentigginoso, cercando di non farlo cadere in acqua ma alla fine entrambi caserò in mare.

Se non fosse stato per l'allarme di Satoru e il rapido l'intervento di Namur e Izo, Sora e Ace sarebberò annegati.

«incoscente!» aveva urlato Marco, il quale stava facendo sputare l'acqua a Pugni di Fuoco, premendo un piede sul suo petto «ti metti a pescare con questo tempo!? Che hai in quella testa baccata!?»

«fai male!» strillò Ace mettendosi a sedere, togliendo il piede della fenice dal proprio petto «Sora come sta?»

«non si riesce a farle sputtare l'acqua» commentò Izo, il quale stava premendo le mani sul petto della ragazza per farle uscire l'acqua salata dai polmoni.

The daughter of the wind - Colei che venne scelta dal cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora