IX capitolo

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«che!?» urlò la ragazza, mentre i suoi nuovi compagni la guardavano «avevo ordinato di non chiamare la Marina finché Barbabianca e i suoi si fossero ancora trovati su quest'isola! Chi è quello stupido che l'ha chiamata!? Giuro che lo prendo personalmente a calci!»

Sbraitò Sora nervosa, stanca e affamata mentre saltava giù dalla nave puntando lo sguardo nervoso su Phil, facendo poi un sonoro sospiro passandosi le mani sul viso strofinandosi gli occhi stanchi e leggermente gonfi.

«sono riuscito a far preparare solo un cavallo» disse la guardia indicando dietro di se con il pollice un cavallo dal manto nero già sellato e tenuto fermo da un uomo vestito in maniera rustica «i prigionieri non si trovavano nelle celle e le tre guardie che erano di turno non si sono viste»

«adesso io vado al porto che si trova a nord a risolvere la situazione» disse Sora montando a cavallo e afferrando le redini «voi state attenti e tenete d'occhio le varie coste. Non si sa mai che abbiamo portato dei rinforzi»

Ordinò la castana per poi colpire leggermente il fianco del cavallo con il tallone che prese a galoppare di corsa, sotto lo sguardo confuso dei pirati.

«ehy Phil! Cerca quello scemo di Grey» urlò Satoru all'uomo che annuì  «appena l'avrai trovato portalo qui»

«perché avete i contatti della Marina? Che legami avete?» domandò Marco guardando i due ragazzi. 

«perché abbiamo un patto con essa» rispose Satoshi mentre tirava fuori dal borsone nero il proprio fucile, iniziandolo a pulire e lucidare «da quello che sappiamo, sin dalla nostra nascita esiste questo patto con la Marina. Noi consegniamo loro i pirati che catturiamo, in cambio non costruiscono una base sull'isola e non ci mettono una taglia sulla testa. Sanno bene che se vogliamo possiamo distruggere una loro nave da guerra senza difficoltà»

Spiegò Satoshi, montando il suo fucile di precisione.

«una trentina di anni fa hanno provato a distruggere Shize con il Buster Call, ma senza successo» commentò Satoru guardando i pirati «le loro navi furono spazzate via da un enorme uragano, o tornado, che nonostante tutto non ha generato nessun danno all'isola o ai suoi abitanti.»

«è impossibile» commentò Teach, membro della seconda divisione dei pirati di Barbabianca «le navi da guerra della Marina non possono essere state spazzate via da del semplice vento»

Satoshi e Satoru, a quel commento, lo guardarono con freddezza e serietà come se avesse detto qualche insulto.

«non osare più aprire bocca su ciò che non conosci» disse il rosso assottigliando lo sguardo infastidito «tu non puoi sapere ciò che accade su quest'isola»

«neanche tu.» ribatté il filibustiere «siete stati voi a dire che è accaduto prima della vostra nascita»

«sei fortunato che non ti abbia sentito Sora» commentò il ragazzo dai capelli verdi «è vero, noi non sappiamo niente, ma è stato il Sommo Sacerdote a raccontarcelo e lui non mente mai, ed era presente durante l'evento.»

«quest'isola è protetta da una divinità» aggiunse Satoru «per noi, per gli abitanti dell'isola questo Dio esiste e l'evento di trenta anni fa ne è la dimostrazione. Ha protetto tutti, amici e parenti»

«se non fosse stato per il Dio Kaze, come lo spiegheresti quell'avvenimento?» domandò Satoshi, che aveva finito di assemblare il fucile da precisione «adesso se ci scusate abbiamo una missione, forse l'ultima, da compiere»

I due ragazzi si divisero: il rosso saltò giù dalla nave avvicinandosi alla guardia di prima e a colui che aveva fatto cercare mentre il ragazzo dai capelli verdi, dopo essere sceso, si diresse verso la città tenendo in mano l'arma che lui stesso aveva progettato.

The daughter of the wind - Colei che venne scelta dal cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora