La mia luce

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Passò qualche mese e mi accorsi che qualcosa in me non andava, non avevo più il ciclo, un mal di testa continuo e una nausea insistente e fastidiosa. 'Sono incinta' pensai. 'Di quel gran bastardo'. Andai da lui per cercare una soluzione:
- sono incinta.
- wooow non pensavo già alla prima botta!
- non fa ridere...beh immagino che non ho scelta. A meno che chiedo a qualcuno di prendermi a calci nella pancia.
- non fare stronzate.
- ah perché, lo vuoi un bambino?
- io no, ma qualcun altro si.
- chi io? Ti sbagli...
- era questo l'accordo.
- scusa?
- tua madre voleva ad ogni costo un altro "figlio", o meglio, nipote a cui badare dato che TU te ne sei andata. Quindi mi ha chiesto di metterti incinta. Io l'ho accontentata e anche in fretta.
-  quella stronza...e tu che ci avresti guadagnato?
- ehhh troppe domande Zulemina. Mi ha offerto di pagarmi un viaggio per andarmene da questo paese, non ne posso più di stare qui a patire la fame, ho sei fratelli e sono senza padre...altrimenti non l'avrei fatto. Andrò in Europa e mi troverò un lavoro, qualche volta andrò a trovare il mio futuro figlio, ed è fatta. Non pensare di fregarmi, perché se serve, ti metterò incinta un'altra volta.
- aspetta...anche mia madre vuole andarsene?
- credo di sì, non lo so. Non ha ancora deciso, però mi ha detto che il bambino avrà bisogno della vicinanza di un genitore, e di certo non sei tu.
- come potete fare questo? Qualcuno ti chiede di violentare una ragazza per soldi e tu lo fai?
- quando si è disperati come me, sì. E comunque se vuoi che lo rifacciamo, non mi tiro indietro, sei un bel bocconcino.
- sei un porco...cosa credi, che io non sia disperata? Mi ritroverò a partorire tutta sola e inoltre non avrò neanche la possibilità di essere madre. Un tempo mi fidavo di te, eri uno degli unici amici che avevo...
- e ora? Hai paura di me?
- quello mai. Ora mi fai solo schifo.
Quando dissi a Karim quello che mi aveva fatto mia madre, finalmente decise di darmi una pistola da portarmi sempre dietro e sua sorella mi aiutò per tutto il periodo della gravidanza. Sentivo quel piccolo fagiolino crescere dentro di me, ogni singolo giorno. Mi ero affezionata e ormai me ne ero fatta una ragione, ma ero determinata a fare qualsiasi cosa pur di tenermelo. Mia madre non l'avrebbe avuta vinta di nuovo. Tu mandi un tipo per mettermi incinta e avere un nipote da torturare? Beh io me lo tengo, fanculo. Intanto in quel periodo ero diventata più forte e sfacciata, proprio come Karim...insomma imparai a cavarmela da sola. Iniziai a meditare qualcosa per il mio futuro con la mia creatura e allora mi diedi molto da fare per rimanere attiva e per sconfiggere la noia da gravidanza (almeno finché ce la facevo).
Quando iniziai il travaglio, si seppe in tutto il quartiere, in Egitto è così; tutte le donne devono spettegolare o fare scommesse sul sesso del bambino, cose così. Ovviamente mia madre lo venne a sapere subito dal quel bastardo, e in un'ora arrivò da me.
- che ci fai qui?
Dissi con tutte le forze che mi erano rimaste.
- stai quasi per partorire Zulema. Sei mia figlia...
- non me ne frega un cazzo, vattene. E sì, sono tua figlia, ma questo non c'entra.
- hai già scelto un nome?
- sono affari miei...
- beh no, sono anche affari miei perché lo terrò io il bambino.
- non se ne parla!
- ti sto dando la possibilità di scegliere almeno il nome, ma se non vuoi glielo darò io.
- oh ma come sei gentile mamma, come sempre. Ora esci subito da questa stanza.
- no figlia mia, non ti lascerò crescere questo bambino, non ne saresti in grado. Sei solo un'ingrata che si mette sempre nei guai.
- come ti piace vedermi soffrire, eh? Ti è sempre piaciuto!
- tu sei la mia unica figlia e te ne sei andata lasciandomi sola! Ora mi devi ripagare con QUESTO bambino.
- sei malata... mi hai obbligato a sposarmi, in quel caso non ti avrei lasciata sola?
- sarebbe stato un orgoglio, è diverso. Non l'hai mai capito e mai lo capirai!
- mamma, avevo solo 13 anni! Ahhhhh!
- presto, è giunta l'ora, le si sono rotte le acque!
Nella stanza eravamo solo io, mia madre, il padre del bambino e la donna che aiutava le ragazze a partorire in casa. Ero "sola", un'altra volta. Le contrazioni si fecero sempre più frequenti, finché la donna mi disse di spingere. Erano tutti lì a fissarmi e poi sentii il pianto del bambino.
- è una femmina!
Disse la donna, che subito la diede in braccio al padre.
- dammela!
Gli ordinai. Lui si voltò e poi la diede a mia madre.
- datemela vi ho detto! Datemela! Datemela!
Le mie grida erano inutili, ovviamente non riuscivo neanche ad alzarmi per raggiungerli dal dolore e così non riuscii neanche a toccare mia figlia appena nata. Non riuscii ad accarezzarle il viso, cantarle una canzone...mi misi a cantare dal dolore, era l'unica cosa che potevo fare.

Ok, ho deciso che tutte le volte che terminerò un capitolo, qui ci scriverò un pensiero personale. Quello di oggi è: ma quanto ci piace la "Zulema madre"? A me tantissimo, nonostante mi sia innamorata del suo carattere così freddo e senza scrupoli; vederla disposta a tutto per la sua bimba mi fa sciogliere il cuore❤️❤️❤️

Muore solo chi viene dimenticato (la storia di Zulema Zahir)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora