- io sono la regina araba, o meglio, il vostro nuovo CAPO. Vi starete sicuramente chiedendo perché io e gli altri indossiamo una maschera...il fatto è che voi non vedrete MAI le nostre facce. Ne abbiamo passate tante e questa volta per sicurezza, cercheremo di evitare ogni tipo di pericolo. In più nessuno saprà mai i nostri veri nomi.
Hierro continuò:
- abbiamo ammazzato molti membri del vostro gruppo e ora abbiamo in mano la situazione. Continuerete a vendere droga come prima, ognuno avrà il suo guadagno e cercate di non fottere nessuno, perché altrimenti farete la stessa fine dei vostri compagni. Detto questo, a me potrete chiamarmi "Patron", lei è la gitana e lei è la moretta(Fatima)...non lavorerà con noi, quindi non la vedrete praticamente mai.
Disse, rivolgendosi a Saray e a Fatima.
- p-posso fare q-qualche domanda?
Sussurrò uno di loro, doveva avere circa vent'anni...un ragazzino.
- sentiamo.
- quegli uomini arabi con i fucili, non ci spareranno vero?
- non se farete i bravi. Ovvio che se c'è qualcosa che non va o qualche conto non torna, ci penseranno loro...o se sono di buon umore ci penso io.
Dissi sarcasticamente.
- qualche altra domanda?
- sì io.
Disse un tipo abbastanza alto e sicuro di sé.
- sei libera bambolina misteriosa? Perché se vuoi, ti faccio divertire...anche se indossi la maschera.
Sentii il respiro di Hierro sotto la maschera che si affannò; speravo tanto si contenesse e invece no, per niente. Si avvicinò a quel tizio e lo prese per la maglia.
- che cosa hai detto? Puoi ripeterlo, perché non ho sentito bene, amico.
- chi sei, il suo uomo? Beh sei fortunato perché la regina è molto invitante.
- bastardo...se la tocchi, prendo il fucile e ti pianto una pallottola nella testa.
Quando Hierro stava per darli un pungo, io mi avvicinai e lo fermai.
- dai, sposati.
- non dire cazzate, io questo lo faccio secco se lo sento ancora parlare di te. Chiunque dica qualcosa su di te qui muore.
- spostati cazzo!
Hierro ubbidì e si spostò. Mi avvicinai a quell'uomo.
- vedi, io questi commenti proprio non li sopporto... mi dicono che sono fredda e stronza, quindi ti consiglio di non farmi incazzare. Se tu credi che il tuo capo era il figlio di puttana peggiore del mondo...beh io sono peggio, MOLTO peggio; neanche lo immagini.
Tirai fuori la pistola e gliela puntai al collo.
- se tu o qualcuno dei tuoi compagni, fa ancora questi tipi di commenti su di me o su qualsiasi donna che vedete qui...vi faccio saltare le palle...con la mia pistola. O preferisci che la mia amica vi tagli il cazzo con le tenaglie? Lo ha già fatto prima e ora che è esperta, non avrà difficoltà a farlo di nuovo. Qui il CAPO si rispetta, io sono Dio e da voi mi aspetto solo che eseguiate i miei ordini, se tenete a voi stessi e alle vostre famiglie.
Mi allontanai un po' e mi girai di spalle, lasciando lì quell'uomo, che intimorito, rimase a bocca chiusa. Neanche il tempo di fare due passi, che mi voltai di scatto e gli sparai ad un piede. Gli altri sussultarono e mi guardavano con timore.
- se sento una parola di troppo, sparo. Se non eseguite i miei ordini, sparo. Se non rispettate i miei compagni, sparo e se non mi dite sempre la verità? Sparo e nei peggiori dei casi uccido. È la mia specialità, ragazzi...ah e dovete darmi del lei, nessuna confidenza.
Mentre quello si dissanguava dolorante sul pavimento, qualcuno dei suoi compagni cercò di aiutarlo. Un ragazzo si avvicinò a me e mi disse di essere il tipo che conosceva David.
- io sono quello con cui hai parlato stanotte. Come sta David?
- lui sta bene, è al sicuro.
- potrò rivederlo?
- non lo so, forse.
- senta capo, quel bambino ha bisogno di una famiglia, lei non sa cos'ha passato...
- invece sì, so che il padre è morto.
- esatto, ma il peggio è che sua madre si è suicidata davanti a lui. Questo lo sapeva?
- cazzo, no.
- capo, è da tempo che pensavo di adottarlo.
- hahah tu? Ma quanti anni hai? E poi non te lo faranno mai adottare, non hai i requisiti.
- invece sì. Ho venticinque anni e ho una moglie...non riusciamo ad avere figli ed è già un anno che ne parliamo; abbiamo quasi tutti i documenti pronti.
- quindi mi stai chiedendo di dartelo?
- perché, voleva tenerlo lei? Ha dei figli per caso?
- bel tentativo, ma non ti dirò niente di me. In ogni caso ragazzo, vedo cosa posso fare.
- va bene grazie, davvero. A lui ci tengo.
- anche io.
Dissi a bassa voce per non farmi sentire.
Saray, che aveva ascoltato tutto, mi raggiunse.
- ehi, va tutto bene?
- sì perché?
- ho sentito quello che ti ha detto quel ragazzo e mi è sembrato che ti dispiacesse per David.
- è giusto che sia felice.
- già...tu e Hierro penavate di tenerlo?
- in realtà lo pensavo io...a Hierro non avevo detto nulla, ma David conosce quel ragazzo da molto più tempo di quanto conosca me ed è normale che si trovi meglio con lui.
- stai ancora pensando ad avere figli con Hierro vero?
- penso sia normale volere una famiglia con la persona che ami.
- già hai ragione.
Tornammo a casa e mi tolsi quella cazzo di maschera. Hierro mi prese per mano e mi disse:
- tu adesso vieni con me.
- cosa? Sono un po' stanca...
- vieni vieni...
Mi portò in camera e chiuse a chiave. Mi spinse sul letto e iniziò a baciarmi, palpandomi seno e culo.
- ehi, chi ti ha dato il permesso?
Dissi, con tono seducente.
- allora te lo chiedo...posso?
- mmh, no.
- lo farò comunque.
- temo che non potrò scappare via da te...
- esatto.
Iniziò a sfilarmi la maglietta e i pantaloni. Io gli tolsi la maglia e lui si mise sopra di me, mi tolse gli slip e iniziai a provare piacere. Strinsi le mie gambe sulla sua schiena, mentre lui continuava a baciarmi. Gemevo dal piacere e anche per la potenza con qui lo facevamo. Hierro mi accarezzò il viso e poi il petto, con entrambe le mani mi afferrò il seno e me lo strinse forte.
- ehi, ehi...stai attento...
- ti faccio male?
- no, ma sii gentile.
- sempre mio scorpione.
Dopo un po' di tempo finimmo, eravamo esausti e allora decisi di farmi una doccia. Lui mi seguì, eravamo entrambi nudi ed entrammo in doccia.
- Hierro, di nuovo?
- non lo so, dimmelo tu. Te l'ho detto che oggi sei più scopabile del solito.
- pfff, potrei fare un'eccezione per te.
Aprii l'acqua bollente e il vetro si appannò. Hierro prese il bagnoschiuma e iniziò a spalmarmelo su tutto il corpo. Io lo lasciavo fare, intanto mi godevo le sue mani delicate sul mio corpo. Lo sbattei al muro e lo baciai con foga, poi lui mi prese in braccio e mi mise contro la parete della doccia. Lo facemmo di nuovo, io appiccicata al muro e lui addosso a me, sotto l'acqua bollente. Feci dei gemiti ma ad un certo punto, sentii bussare alla porta.
- ehi, tutto bene lì dentro? Zulema!!!
Guardai Hierro e gli dissi di smettere.
- cazzo è Saray...
- Zule? Hierro? Che state combinando lì dietro?
- stiamo scopando, puoi andartene ora?
- magari mi unisco anch'io, che ne dite? Hahah
- vaffanculo!Durerà questa storia della droga? Zulema sarà una grande narcotrafficante oppure le cose si metteranno male?
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Muore solo chi viene dimenticato (la storia di Zulema Zahir)
FanfictionQui ci viene narrata direttamente da Zulema, la storia della sua vita, iniziando da prima che entrasse in carcere. Scopriremo tutti i suoi segreti, i suoi punti deboli e i suoi punti di forza. Rispetto alla storia originale, ci sono molti più dettag...