Istinto materno

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- che cosa vogliono da Zulema?
- da tua madre vuoi dire? Hahaha è che mi fa strano sentirti chiamarla Zulema.
Disse la Riccia, che divenne l'unica amica di Fatima.
- beh tua madre è un'autentica figlia di puttana...ha ammazzato, imbrogliato, picchiato e fottuto tutti in questo carcere, dalle detenute ai sorveglianti. Nell'altro carcere era una regina, controllava tutto e tutti, ma qui invece è un po' diverso. Da quando è entrata qui dentro è fottuta...
- capisco...
- mi dispiace ma nessuno può scegliere i propri genitori. Anche mia madre era una pazza...lasciava me e mia sorella da sole quando avevamo tre anni, e andava chissà dove. Poi è morta di cancro...
- cosa ti ricordi di lei?
- ballava sempre, qualsiasi musica le mettevi, lei ballava.
- la mia cantava.
- ah si?
- già, anche quando mi portarono via da lei. Mi hanno detto che si era messa a cantare per non morire di dolore.
- ma lei non ti vede da quando eri un bebè o...
- no, è venuta a trovarmi quando avevo 7 anni, è rimasta tutta la notte e mi cantò una canzone.
- che bello.
- sì...è molto dolce.
Riccia fece una faccia stranita e allora le chiese:
- non si è ancora decisa a parlarti vero?
- se te lo dico, mi prometti che terrai la bocca chiusa?
- sì certo.
- ci siamo parlate, abbracciate e chiarite ma in segreto. Mi ha detto che vogliono farmi del male per farne a lei di conseguenza. Non vuole far vedere agli altri che ha un debole per me e perciò dobbiamo fingere davanti a tutti.
- quindi vi siete chiarite dopo la scena alla mensa.
- sì, eccome. Mi si è buttata addosso per abbracciarmi. Io l'ho seguita quando se n'è andata, perché sapevo che quella che parlava non era mia madre. Sono passati tanti anni, ma posso dire di sapere un minimo su di lei.
- sono felice per te, credimi. È molto difficile instaurare un rapporto con la propria madre, se non si è cresciuti con lei.
Io avevo appena ritrovato mia figlia e invece Saray stava per dare la sua in affidamento per 13 anni. Sentendomi terribilmente in colpa, con una parte dei soldi nascosti, feci una donazione di due milioni di euro anonima, per pagare le cure e gli studi ad Estrella, ma sulla busta della lettera ci misi uno scorpione. Era il mio modo di dirle 'sono pentita, scusami'. La gitana non voleva far soffrire sua figlia, voleva solo il meglio per lei e di certo più la allontanava da Sandoval, meglio era.
Prima di lasciare andare Estrella, gliela fecero salutare per bene e se la portò tra le detenute. Saray nel corridoio, venne verso di me con la bambina in braccio, per ringraziarmi.
- grazie!
-  e di cosa...
- ecco, prendila. Attenta alla testa...
- no...è che sono una madre di merda.
- tutte lo siamo, ma almeno ci proviamo.
Tenevo la bambina in braccio e la guardavo dolcemente, non guardavo così nessuno da tanto tempo. Qualcosa dentro di me in quell'ultimo periodo, si stava risvegliando, sempre di più, lentamente. Estrella con la manina, stava giocando con il colletto della mia camicia gialla, mentre Saray mi parlava.
- lasciamoci tutto alle spalle, noi siamo sorelle. Abbiamo fatto tante cazzate, ho sbagliato anch'io e diverse volte. Ma ti prego, non dobbiamo mai più stare male così. Insieme FINO ALLA FINE.
- INSIEME FINO ALLA FINE.
Una volta sistemata la faccenda della bambina, andammo in cortile e le raccontai tutto su Fatima.
- ma non ti viene voglia di abbracciarla? È sempre tua figlia...
- non posso farlo. Per la sicurezza di entrambe.
- e che farai?
- aspetterò.
- e la perderai di nuovo?
- no.
- Zulema, non di nuovo. Forse questo è un segno che ti sta dicendo di fare la madre una volta per tutte.
- io non so fare la madre, è un po' tardi non credi?
- no. Non è mai tardi.
- vedremo quando uscirò di qui.
- sembra che di lei non te ne freghi nulla, che tu non le voglia bene...
- gliene voglio. Ma sai...è tanto che non provo questi sentimenti, perciò è difficile risvegliarli.
- non so come tu faccia a stare lontana da lei ora che ce l'hai qui, dopo tutti gli anni che siete state lontane. Io sarei già morta di dolore, non sono forte come te.
- cambiando discorso...c'è una cosa che devo raccontarti.
- spara.
- Hierro...
- sì...???
- abbiamo scopato un paio di volte e ora non so...mi sento strana, voglio dire provo qualcosa di INDEFINITO per lui.
- cosa ho appena sentitooo
- prima lui, poi Fatima...un mix di emozioni in una volta sola. Non mi sono mai sentita così; per me è molto difficile perché sono anni che sono congelata dentro.
- hahaha e ora dentro di te hai il FUOCO amica mia, hahaha.
- non scherzare, sto parlando sul serio.
- sì, sì immagino, quel tipo è sexy.
- terribilmente...
Sussurrai, sperando che la gitana non avesse sentito.
- hai capito Zulema..."terribilmente" hahahah, mi fai morire. Senti bella, tu sei forte, ti conosco, perciò impegnati e cerca di separare le tue emozioni tra lui e tua figlia ma la priorità va a lei, ricordalo.
- certo questo è scontato.
- aggiornami più spesso su queste cose però.
- ehi, Zulema Zahir, c'è una visita per te.
Mi disse una guardia.
- eh?
Dissi confusa.
- non viene mai a trovarmi nessuno da oltre 20 anni, non ho una famiglia...né un avvocato.
- non c'è un'altra Zulema Zahir qui, perciò vieni.
Mi diressi velocemente nella stanza delle visite e attraverso il vetro, vidi una donna tutta vestita di nero con il velo. Mia MADRE. All'inizio dubitai di voler restare a sentire ciò che voleva dirmi, ma poi mi feci coraggio e mi sedetti.
- trent'anni senza avere mie notizie...mi vedi tanto cambiata? Perché sei qui mamma?
- Voglio parlare con te.
Mi disse in arabo.
- e io non voglio parlare con te.
- FATIMA. Devi fare qualcosa per lei, parla con il direttore e falla trasferire. Posso essere una buona nonna...lei non è come te. Tu non sei stata una buona figlia.
- e tu non sei stata una buona madre; come potresti farle da nonna se non hai saputo fare nemmeno la MADRE...me l'hai portata via appena nata...
Mi alzai dalla sedia e me ne andai, ancora più abbattuta.

Più tardi Sandoval arrivò in cortile e venne verso di me con passo deciso e pesante.
- figlia di puttana...
Sussurrò; le nostre facce erano molto vicine e ci guardavamo negli occhi per ucciderci con il pensiero.
- a cosa devo la tua visita?
- io ti distruggerò, hai la mia parola...non uscirai MAI da qui. Ti farò strisciare per terra, miserabile...vedremo se saprai resistere al tuo istinto materno.
- sei uno psicologo, dovresti sapere che c'è un istinto più forte di quello materno. Quello di SOPRAVVIVENZA. Io non...smetterò di provare a uscire da qui, non ho niente di meglio da fare. Fai di mia figlia quello che vuoi...io ho già scelto...ho già scelto. Non mi importa di quello che le farete, noi non siamo legate.
- questo lo vedremo Zulema.
Poco più tardi, Sandoval mi fece chiamare dalle guardie e mise Fatima in una stanza per le visite coniugali.
- vieni Zulema, voglio mostrarti una mia piccola attività che ho allestito.
Entrai titubante in quella stanza e vidi uno scatolone per terra.
- sali lì sopra e goditi lo spettacolo.
- che cos'è?
Guardai dalla griglia di un condotto e vidi Fatima nella stanza delle visite coniugali; entrarono tre omoni che la presero, la toccarono e cominciarono a baciarla.

Questa ultima scena è davvero terribile, non ce la faccio proprio a vedere Zulema così...è più forte di me😢💔 invece Zulema e Saray sono proprio il due perfetto, il mio preferito💘💗💪🏼

Muore solo chi viene dimenticato (la storia di Zulema Zahir)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora