Arrivò il giorno della fuga, Zulema era carichissima e spiegò di nuovo il piano a tutta la sua squadra.
- allora ricapitoliamo...i colombiani si occupano di rompere la finestra e di staccare la corrente. Noi aspetteremo solo il loro uomo sulla strada di fronte al cortile e poi lo porteremo al loro rifugio.
- e dov'è questo rifugio?
Intervenne Saray.
- ho qui l'indirizzo. I miei uomini si troveranno già lì, invece altri con due jeep, staranno con noi a farci da scorta.
- va bene, sembra andar bene come piano.
Disse Hierro.
- va MOLTO bene...ci ho impiegato molto tempo per escogitarlo e studiarlo.
- sei stata brava amore mio.
- lo so.
- non fare così, altrimenti mi fai venire voglia...
- smettila...
Fatima stortò il naso e disse:
- ok piccioncini, può bastare.
- Fatima, tu un ragazzo non ce l'hai?
Le chiese Hierro.
- no, non ancora...perché, mi vuoi già fuori dai piedi per spassartela con mia madre?
- no figurati hahah. Chiedevo e basta.
- ehi vacci piano.
Dissi io.
- che c'è? È grande abbastanza.
- sì, ma non ci si può mai fidare degli uomini, io lo so bene.
- Fatima è una ragazza sveglia...
- anche io lo ero, eppure mi hanno stuprata lo stesso.
- quante vibrazioni negative...dobbiamo tenerci carichi per questa sera.
- giusto, sì.
Saray chiamò la mia attenzione e mi fece un cenno per seguirla in camera.
- che c'è? Vuoi scopare?
- hahaha, no...magari. Tu non sei lesbica, o forse sì chissà...con la bionda ti sei lasciata andare.
- ancora questa conversazione? Pffff pensavo avessi qualcosa di serio da dirmi.
- infatti ce l'ho.
- spara.
- cosa intendi fare realmente dopo la fuga?
- che vuoi dire?
- vuoi davvero ammazzarli tutti?
- certo, cosa ti fa pensare che non sarà così?
- non lo so...sei strana da quando hai avuto l'incidente, come spenta.
- sono sempre quella di prima, solo più...triste. Credimi, l'unica cosa che voglio è ammazzarli tutti. Per pararci il culo e non finire nei guai...per proteggervi.
- ok, ok. C'è altro che vuoi dirmi? Io sono qui, lo sai...
- mmmh, beh in realtà sono un po' di giorni che penso a qualcosa continuamente.
- cioè?
- a quanto vorrei aver avuto un figlio con Hierro.
- tesoro...
- ti sembrerò ridicola, perché io non dico mai queste cose, ma è la verità. All'inizio ero molto spaventata, ma poi ci ho riflettuto.
- potete riprovarci...tanto è sicuro che scoperete di nuovo amica mia, hahaha.
- non fare la stupida.
- non affliggerti Zule, ti conosco e non voglio vederti spenta.
- smettila di usare quella parola...
- spenta?
- pffff di nuovo!
- scusami ma è la verità.
- non mi piace e poi non mi rappresenta.
Erano le otto e mezza di sera ed era giunta l'ora di procedere con il piano. Io me ne stavo in macchina con Hierro, Fatima e Saray e davo gli ordini con un walkie talkie.
- tra 3, 2, 1...adesso, la finestra del bagno!
Ero molto in ansia e iniziai a picchiettare la mano sul volante. Hierro lo notò e mi mise una mano sul braccio.
- tranquilla, andrà tutto bene questa volta.
- lo spero.
- ehi...
- cosa?
- ti amo.
Mi stampò un bacio sulle labbra e poi uno dei colombiani mi comunicò qualcosa alla radio.
- ok, abbiamo fatto. Tra quanto la corrente?
- sono le 20:35...alle 20:40 tagliate i cavi.
- d'accordo, ti aggiorno...tu sei sempre lì? Non c'è nessuno?
- qui è tutto tranquillo.
5 minuti dopo...
- abbiamo tagliato...e ora?
- collegate il primo cavo con il quarto per far esplodere le lampadine.
- ma Hayet...ce ne sono cinque.
'Cazzo' pensai.
- come ce ne sono cinque?!?!
Iniziai a sudare freddo e la respirazione si fece più accelerata.
- che facciamo? Non l'hai pianificato?
- ehm, vediamo...provate a collegare il primo e il quarto comunque.
- ne sei sicura?
- no, è ovvio.
- cazzo Hayet...
Passa qualche devono ma non succede nulla.
- non è successo proprio nulla...tra poco si attiverà il generatore di emergenza!
- collega il primo e il quinto. Deve essere l'unico modo.
- fatto...ha funzionato!
- bene...ora sparite da lì. Ci vediamo al rifugio.
- d'accordo. A dopo.
In lontananza vidi il nostro uomo che stava cercando di tagliare la rete, ma notammo che stava facendo troppa fatica.
- che gli prende?
Chiese Saray preoccupata.
- non lo so, cazzo.
- andiamo ad aiutarlo!
- assolutamente no, è troppo rischioso.
Hierro mi toccò la gamba e mi disse:
- aspetta Zule...guarda, è ferito. Non ce la farà da solo, sta sanguinando.
- merda!!!
- zulema, tesoro...devo andare a tirarlo fuori.
- rischieresti troppo...
- non mi importa, se questo vuol dire potersi finalmente vendicare ed essere liberi.
Sospirai e mi scesero un paio di lacrime.
- fai attenzione e se qualcosa va storto, corri, il più veloce che puoi.
- tornerò subito.
Ci baciammo e poi lui scese dalla macchina. Da lontano lo vedevo, mentre aiutava quell'uomo a
piegare la rete e a tirarlo fuori. Gli prese un braccio e se lo mise intorno al collo per aiutarlo a raggiungere la macchina.
- che è successo? Perché sanguini?
Gli chiesi io.
- mentre saltavo giù dalla finestra, mi sono tagliato con il vetro.
- che cazzata...
- volevo vedere te al posto mio...
Rimasi zitta ma quanto avrei voluto rispondergli 'sono già fuggita e ho tentato la fuga dal carcere molte più volte di te, imbecille!'
- sei tu la donna che mi ha fatto finire in carcere?
- sì piacere.
- stronza bastarda!
Notai che Hierro sobbalzò sul sedile, infastidito da quelle parole; si girò e lo guardò male, ma io gli preso la mano e gli feci un'occhiata.
- dovresti ringraziarmi per averti tirato fuori.
- hahah, ti ha obbligato il mio capo...
- in effetti sì.
- hahah quello stronzo ti ha scopato? Non mi sorprenderebbe sai?
- beh "quello stronzo" non ne ha avuto il piacere.
- già...sei proprio bella bambolina.
Hierro stava per esplodere, non ce la faceva più e per un attimo ho temuto il peggio.
- mi chiedo perché abbia chiesto ad una come te...ad una donna, di organizzare il piano per la mia fuga.
- che cazzo stai dicendo?
- sto dicendo che una donna non sarebbe mai capace di architettate tutto questo. Chi è stato? Lui per caso?
Disse, rivolgendosi a Hierro.
- no, tutto merito mio.
- non ti credo.
- avrei dovuto lasciarti lì, maschilista del cazzo.
- ehi troia, vacci piano con le parole...
Hierro con molta calma, mi disse:
- accosta un attimo...
- no, perché?
- Zul...ehm... dai accosta.
Per un soffio diceva il mio vero nome. Io non avendo capito le sue intenzioni, accostai. Hierro scese dalla macchina e fece scendere anche quel tizio. Gli diede un pungo, poi un altro e un altro ancora. Non finiva più, lo stava ammezzando. Scesi immediatamente e mi fiondai su di lui.
- Hierro, cazzo fermati!
Venne ad aiutarmi anche Saray.
- se lo ammazzi, andrà tutto a puttane e non saremo mai liberi! Hierro!!! Porca puttana.
Per fortuna smise di colpirlo e mi guardò negli occhi con la mano piena di sangue.
- io non permetto a nessuno di parlarti così.
- lo so...
Gli dissi a bassa voce, mettendo la mia fronte contro la sua. Quando tutti si calmarono, ripresi a guidare e arrivai fino all'indirizzo che mi avevano dato e vidi i miei uomini nascosti, pronto per l'agguato. Scendemmo dall'auto e il boss vide il suo uomo sanguinare.
- che cazzo gli hai fatto?!?!Heiii chicos❤️ in questi giorni non riesco più a scrivere tanto come prima, quindi se per un giorno non pubblico, non preoccupatevi perché sono viva😂😂
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Muore solo chi viene dimenticato (la storia di Zulema Zahir)
FanfictionQui ci viene narrata direttamente da Zulema, la storia della sua vita, iniziando da prima che entrasse in carcere. Scopriremo tutti i suoi segreti, i suoi punti deboli e i suoi punti di forza. Rispetto alla storia originale, ci sono molti più dettag...