Habibi

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Eccomi di nuovo in carcere, ma questa volta c'era una differenza: tutte le detenute mi odiavano. Pochi giorni dopo il nostro ritorno, Altagracia riuscì a scappare con il mio aiuto, in cambio lei, mi avrebbe fatta evadere. Io ovviamente ero l'unica a sapere dove si trovasse e proprio per questo, si misero tutti contro di me. Sandoval, il direttore, aveva applicato delle nuove regole severissime, che alle detenute non andavano proprio giù. Non si potevano fare chiamate, ogni notte due detenute a caso andavano in isolamento, ci versavano il cibo sul pavimento... cose così.
- se non collabori, tu e le tue amichette vestite di giallo, non avrete vita facile qui dentro.
Mi avvisò Hierro.
- non me ne frega un cazzo...fate pure tutto quello che volete. Io non ho amiche qui dentro.
- ti conviene parlare, perché Sandoval non si fermerà finché non troverà Altagracia. Se ci tieni alla tua vita, dovrai parlare.
- me ne fotto.
Non avevo ancora incrociato la gitana, ma quel momento ben presto arrivò. Mi scaraventò un vassoio della mensa in piena faccia quando mi vide arrivare. Mi afferrò violentemente e mi scaraventò sul tavolo. DING DING che il combattimento abbia inizio.
- questo è perché hai cercato di uccidermi e insieme a me mia figlia! Hanno dovuto tirarla fuori, perché avevo perso troppo sangue. È nata prematura e aveva il viso bianco, era quasi morta! Figlia di puttana!
Mi riempì di calci e pugni e poi una volta sopra di me, fece per soffocarmi ma io le tirai una gomitata sul ventre.
- ahhh il cesareo, stronza!
- io ho fatto quello che dovevo fare!
Detto questo le tirai anch'io un vassoio in faccia.
- e sappi che io ho fatto di tutto per te. Stronza!
Lei cercò di fiondarsi di nuovo su di me, ma arrivarono Hierro e Palacios che ci separarono. Hierro ovviamente afferrò me e a Palacios, toccò Saray. Una delle cose che più odiavo era essere toccata dalle guardie...non mi piace quando mi toccano senza la mia approvazione, ma il tocco di Hierro non mi dispiaceva affatto. Lui mi prese per le braccia ma non tardò a spostare le mani sul seno e a premere per cercare di allontanarmi da Saray. Un brivido mi corse lungo la schiena, ma allo stesso tempo mi incazzai e così continuai a dimenarmi per farmi lasciare. 'Che stronzo, non smette di palparmi le tette questo tipo'.
- ehi, figlio di puttana hai finito di palparmi?!
- se stai ferma magari ti lascio andare.
- senti coglione, vedi di lasciarmi e subito.
- altrimenti?
Non risposi solo perché mentre ci trascinavano via, Saray mi urlò:
- tu per me sei morta! Capito? Vaffanculo...
Io non risposi. Era ovvio che mi sentissi terribilmente male, insomma, avevo perso l'unica vera amica che avevo. Inoltre nell'udire 'mia figlia aveva il viso bianco, era quasi morta!' mi sentii marcire dentro; avevo toccato davvero il fondo e allora mi chiesi 'e se fosse stata mia figlia? Che avrei fatto? Sono diventata così insensibile?' La risposta a quest'ultima domanda era sì. Ero pentita e MOLTO.
La giornata non migliorò proprio per niente, Sandoval era deciso a fottermi e non vedeva l'ora di farlo.
- bisogna colpirla nel suo punto più debole...
- qualsiasi cosa le facciano, non cederà. Zulema è insensibile a qualsiasi cosa...non gliene frega un cazzo delle minacce, delle detenute e del dolore fisico.
- io non intendevo questo. Pensavo più a colpirla psicologicamente...sono anche uno psichiatra e so cosa significa. Dobbiamo scoprire qual è il suo punto debole...
- e come pensa di scoprirlo?
- chiedendo alla sua migliore amica...adesso si odiano e credo che ora Saray stia morendo dalla voglia di vendicarsi di Zulema...
Saray entrò nell'ufficio di Sandoval in silenzio. Di certo si aspettava un rimprovero per la rissa fatta nella mensa, ma non capiva perché ci fosse il bisogno di andare nel suo ufficio, bastava il richiamo di una guardia.
- oh Saray, Saray...come sta la piccola Estrella?
- bene.
- direi che è ora di parlare di nostra figlia...
- no, no, no. Io ho una figlia, tu non hai niente.
- ti consiglio di rifletterci e di trattare con rispetto il padre di tua figlia! Quando chiederò l'affidamento esclusivo, me lo daranno. Tu potrai anche denunciarmi per violenza sessuale, ma io essendo il medico e il direttore del carcere, a chi pensi che crederanno? Dichiarerò che il nostro rapporto era consenziente e io avrò l' affidamento...
- non puoi farmi questo.
- sì posso, però ti do una possibilità. Possiamo evitare tutto questo, ma tu dovrai fare una cosetta per me...
- cosa vuoi?
- voglio sapere il punto debole di una tua vecchia amica...Zulema...
-....
- allora? Qual è il suo punto debole?
- beh...il punto debole di Zulema è una persona. Si chiama Fatima Amin. Sta scontando una pena per reati minori...ha 18 anni, una ragazzina.
- e come mai è così importante per lei?
- è sua figlia.
- che cosa? Mi stai prendendo per il culo?! Zulema ha una figlia?
- sì, è così.
- e perché sui suoi fascicoli non c'è traccia di questa ragazza?
- gliel'hanno portata via alla nascita. Ha vissuto un po' con la nonna e un po' in casa-famiglia.
- ah, Zulema! È sempre stata un rifiuto umano, e le hanno addirittura portato via la figlia...non mi stupisco, hanno fatto bene!
- no, no. Non è andata così, è stato molto più complicato. Quella ragazza non è finita in questo modo per colpa sua, lei ha sempre cercato di riaverla. È finita in carcere per la prima volta per aver ucciso il suo stupratore e padre di sua figlia...avrei dovuto farlo anch'io, quando ne ho avuto l'occasione.
- storia interessante... grazie Saray, ora puoi andare.
Ovviamente la gitana era dispiaciuta per aver venduto una ragazzina a Sandoval, sapeva quanto era crudele, ma come ogni madre, ha fatto quello che andava fatto per proteggere sua figlia.
Mi ricordo molto bene quel pomeriggio, stavo sdraiata all'ombra del cortile, mentre mi fumavo una sigaretta e ad un certo punto sentii una voce sottile e dolce che mi disse:
- tu sei Zulema?
Mi voltai lentamente e la guardai un attimo...mi trattenni dal piangere ma a prima vista la riconobbi subito. Come dimenticarsi di quegli occhi color nocciola, di quella bocca sottile e di quelle belle guance rosa...era Fatima, la mia "bambina".
- sì, sono Zulema. Tu chi sei?
Le chiesi in arabo, per accertarmi che fosse davvero lei. (magari Sandoval aveva preso una sosia, non si sa mai)
- sono tua figlia.
Mi alzai e me ne andai.

Mi dispiace molto che Zule e Saray abbiano litigato ma soprattutto mi dispiace per la povera Fatima😢💔 ma se qualcosa cambiasse rispetto alla storia originale? Lo vedrete nei prossimi capitoli
-Raya

Muore solo chi viene dimenticato (la storia di Zulema Zahir)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora