Come ai vecchi tempi

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Non risposi a Hierro, ero molto confusa e imbarazzata; avevo una gran voglia di dirgli cosa provavo, ma la mia testa mi diceva che non era il momento, mentre il mio cuore diceva il contrario.
- ti va se andiamo a bere qualcosa una di queste sere?...se non sei impegnato.
- certo, sono liberissimo. Facciamo domani...verso le nove?
- sì, dove ci vediamo?
- hai presente quel nuovo locale poco fuori dal centro, vicino alle poste?
- ehm no...è un po' che non vivo più a Madrid...
- giusto...allora dimmi dove venire così ti passo a prendere.
Gli diedi l'indirizzo dell'hotel in cui alloggiavo e ci salutammo.
Tornai da Saray ed erano tutte lì in salotto, sul divano ad aspettarmi. Mi guardavano con aria incuriosita, come se fosse il momento adatto per fare gossip.
- beh? Com'è andata?
Mi chiese subito Saray.
- beh sono andata da mia madre...come vuoi che sia andata...mi ha sputato in faccia, poi io le stavo mettendo le mani addosso e infine le ho sputato anch'io.
- non hai incontrato nessuna vecchia conoscenza?
Sapevo che volevano arrivare lì.
- sì...Palacios, ma non mi ha vista...e...
I loro sguardi si fecero sempre più intensi, finché mi decisi a pronunciare il suo nome.
- Hierro.
- lo sapevo! E cosa vi siete detti?
- credeva fossi morta.
- beh quello lo credevano tutti...
- abbiamo parlato del più e del meno e....
- e...??? Dai, Zulema non farci stare sulle spine!!!
- ci siamo dati appuntamento per domani sera, andiamo a bere qualcosa.
- siiii!!! Cazzo, lo sapevo!!
Urlò tutta contenta Saray. Anche Fatima e la Riccia erano contente, ma subito mia figlia disse:
- beh...allora dovrò rimanere da sola in hotel tutta la sera...
- puoi stare da Saray, vero?
Chiesi rivolgendomi alla mia amica.
- beh io pensavo più ad uscire con le mie amiche...è un po' che non le vedo...
- Fatima, non lo so...
Allora Saray intervenne:
- cazzo Zulema, ha quasi venticinque anni, è adulta e sa cavarsela da sola.
- esatto, lasciala sfogarsi...è giovane e così piena di energia.
Continuò la Riccia.
- d'accordo però torni a mezzanotte.
- facciamo l'una?
- mezzanotte e mezza.
- andata...ma tu sarai già in hotel a quell'ora?
- certo, già da un pezzo!
- hahaha ma che cazzo dici, Zulema...probabilmente tornerà prima Fatima, hahah.
Disse ridendo Saray.
- spiritosa...
- comunque mamma, io ti chiamo, se non sei in hotel, torno un po' dopo.
- ci sarò.
All'improvviso mi squillò il cellulare e così risposi.
- si?
- Zulema?
- sì, dimmi Brahim.
Dissi in arabo. Brahim era uno dei tanti miei vecchi amici fidati al quale avevo chiesto un favore.
- ti chiamo per il favore che mi hai chiesto.
- continua.
- ho saputo che tua madre è morta circa un'ora fa in carcere.
- va bene, grazie. Ti ho lasciato i soldi nella cassetta della posta.
- ciao e prenditi cura di te.
Riattaccai con uno sguardo vittorioso.
- beh chi era?
Chiese Fatima.
- un vecchio amico che mi ha fatto un favore.
- un favore che costava caro?
- mi ha dato una notizia...mia madre è finalmente morta.
- coosa?!?!
- già...
- e perché ti ha chiamato proprio lui?
- tutti sanno che sono morta, perciò chi potevano chiamare?
- non mi è chiaro.
- quando sono andata a farle visita le ho messo una sostanza nel bicchiere per ammazzarla. Ho chiesto a Brahim di farmi sapere quando sarebbe morta e di darmi la conferma.
- non posso crederci mamma!
- dovevo farlo. È giusto così, adesso basta.
- non sei cambiata per un cazzo, sei ancora la stessa stronza di Cruz del Norte...
- le volevi per caso bene? Hai presente ciò che mi ha fatto?
- avevi detto basta con le stronzate, basta con i rischi...e se ti avessero scoperto?
- Fatima...
- ora esco, vado a schiarirmi le idee.
- cazzo...
Sussurrai mentre lei uscì sbattendo la porta.
- tranquilla, le passerà.
Mi disse Saray, mettendomi una mano sulla spalla.
Arrivò la sera dopo e io mi stavo preparando per uscire. Ovviamente mi tolsi la parrucca e sfoggiai i miei bei capelli neri e la mia frangia; indossai un vestito abbastanza aderente, di raso rigorosamente nero, con una cintura in vita che mi accentuava le forme e con una scollatura ben evidente; degli stivaletti di pelle con il tacco abbastanza alto e il trucco era sempre il solito, eye-liner arabo, mascara e matita azzurra. Ci misi anche un tocco di profumo all'ambra con dei toni legnosi, per sottolineare le mie origini arabe...sapete quanto io ci tenga a questa cosa. Ero pronta.
- sei stupenda mamma...
Mi disse Fatima con un filo di voce.
- anche tu sei molto bella...
- oserei dire anche sexy...
Disse lei ridendo. 'Che sollievo' pensai 'mi ha perdonata'.
-così lo farai cadere ai tuoi piedi!
- tranquilla, sta già strisciando ai miei piedi.
Dissi sarcasticamente.
Fatima uscì e poco dopo uscii anch'io e mi misi sul marciapiede ad aspettare. Proprio quando la macchina di Hierro si stava fermando, un uomo passandomi accanto, mi mise una mano sul fianco e mi disse "buonasera bellissima". Non potete immaginare quanto mi incazzai, forse anche TROPPO. Hierro, avendo assistito alla scena, scese di corsa dalla macchina per andare a pestare quel figlio di puttana, ma non corse abbastanza in fretta. Afferrai quel bastardo per il braccio e gli diedi un paio di pugni; poi lo spinsi con la faccia sul parabrezza dell'auto e gli sbattei la testa fino a farlo sanguinare. Mi avvicinai a lui e gli sussurrai:
- ti è andata proprio male stronzo...te la sei presa con la donna sbagliata e al momento sbagliato...
Hierro mi afferrò per la vita per allontanarmi e mi disse:
- dai Zulema, andiamo. Tranquilla, andiamocene ora.
Mollai la presa e salii in macchina; dal finestrino però ribadii:
- è meglio se non ti rivedo più, perché la prossima volta potrebbe andarti peggio...
Hierro sapeva di ciò che ero capace, ma per un po' di anni non mi vide in azione perciò:
- non l'hai persa l'abitudine...
- beh è che gli stronzi sono sempre in giro, meglio essere prudenti...
Dissi aprendo un po' la borsa e mostrandogli la pistola che mi ero portata.
- tu sei davvero matta, a che cazzo ti serve la pistola?
- è per sicurezza, non è detto che la userò.
- oddio, non sei cambiata affatto.
Hierro's pov
Cazzo quant'era bella, sexy, affascinante, sensuale...non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso. Aveva un corpo perfetto, delle curve fantastiche e la scollatura che faceva paura. Il suo profumo era molto piacevole, riusciva a descriverla in tutto e per tutto e poi i suoi occhi...mi ci perdevo ogni volta. Devo ammettere che da parte mia c'era un po' di imbarazzo, non volevo farle domande troppo dirette del tipo 'vuoi metterti con me?' o 'ti ricordi del mio anello?', quindi restai un po' sul vago per vedere se era lei a fare il primo passo. Zulema è una donna forte, coraggiosa, stronza, misteriosa, astuta e intelligente...tutte caratteristiche che amo; io amo TUTTO di lei e ancora non sono riuscito a trovare una donna come lei. Quell'araba aveva un qualcosa che riusciva ad incantare chiunque, un po' come il canto delle sirene; non si sa mai dove si va a finire con tipe del genere ma io volevo rischiare e l'adrenalina salì all'impazzata.
Zulema's pov
Arrivammo al locale e ci sedemmo ad un tavolo, ordinammo un paio di drink e cominciammo a parlare. Ad ogni parola che lui pronunciava, si faceva sempre più sexy ed attraente; non riuscivo più a trattenermi e il livello di tensione era molto alto. Forse lui aveva paura di correre troppo, dopo aver visto come lo avevo trattato il giorno prima, ma io ero determinata. Hierro per rompere un po' il ghiaccio mi disse:
- vado un attimo in bagno per rinfrescarmi, ok? Aspettami qui.
Fosse stato facile aspettarlo...
Mi diressi nel bagno degli uomini silenziosamente, chiusi la porta a chiave e mi misi davanti allo specchio ad aspettare che uscisse.

Qui la tensione si fa sempre più alta e la temperatura si sta alzando...che caldo fa??? 😂😂😂😂🔥🔥🔥🔥

Muore solo chi viene dimenticato (la storia di Zulema Zahir)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora