Chi era Zulema Zahir

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Era tutto pronto. Bisognava procedere e lasciarsi tutta la merda accumulata negli anni alle spalle. Io stavo molto meglio, le ferite stavano guarendo e tutto il denaro che avevo, mi faceva sentire libera, ma per davvero. Voi non potete neanche immaginare quanto quel manichino fosse realistico; mi faceva quasi impressione, era tutto così reale. I lineamenti erano praticamente uguali ai miei e le misure del corpo anche.
Sistemammo il finto corpo sulla spiaggia e con la pistola facemmo tre buchi, due nel petto e uno nello stomaco. Cospargemmo il mio sangue e poi scappammo in fretta. Prendemmo un altro elicottero e un paio di aerei cargo per cercare di arrivare in Madagascar.
- pronto, polizia.
- pronto, sono uscita a correre e sulla spiaggia ho visto un corpo disteso sulla sabbia. Sembrava una donna e mi è sembrato strano dato che non si muoveva.
- non potrebbe essere una turista sulla spiaggia?
- non credo proprio, non è questo il periodo...era anche vestita!
- d'accordo arriviamo subito, dove si trova?
- *indirizzo*
- si è avvicinata al corpo?
- no, ero spaventata e così ho continuato a correre.
- va bene signora, GRAZIE e BUON WEEKEND.
"Grazie e buon weekend" erano le parole d'ordine che mi fecero capire che tutto stava procedendo bene.
La autorità presero il corpo e lo portarono via. Non avendo trovato dei documenti addosso, consultarono tutte le foto segnaletiche e avendomi riconosciuto, contattarono la polizia spagnola. L'autopsia ovviamente non era stata fatta, ma un medico legale che avevamo pagato, preparò il documento che accertava l'autopsia e le analisi. Il "cadavere" fu portato in Spagna e l'unica persona che chiamarono per il riconoscimento, fu mia madre.
- non ci posso credere...
Mormorò scioccata.
- Zulema...
Si commosse e uscì subito dalla stanza.
Che atteggiamento strano da parte sua...non riuscirò mai a capire quella donna.
Presto informarono anche Saray, la quale scioccata, scoppiò a piangere al telefono:
- Saray Vargas?
- sì, chi parla?
- la chiamiamo dall'obitorio...volevamo tristemente informarla che la sua amica Zulema Zahir, è deceduta.
- oh mio dio...
- non ci sarà un funerale, ma la sepoltura avverrà domani pomeriggio alle tre.
- va bene, grazie.
Ancora una volta, stavo facendo soffrire la mia migliore amica, come potevo farle questo?! Avevo bisogno di tempo per pensare e per decidere se dirle la verità oppure no.
- se lo merita di sapere la verità.
Mi disse Macarena, vedendomi giù di morale e preoccupata.
- lo so...
- lei non dirà nulla.
- lo spero, perché questa situazione mi fa incazzare.
Per il momento era meglio rimanere discreti, perciò decisi di aspettare un po' di tempo, prima di informare Saray; non immaginate quanto mi sentissi male.
L'ispettore Castillo arrivò al cimitero quando gli addetti avevano già interrato la tomba e chiuso il loculo.
- aspettate, tirate fuori quella tomba.
- sta scherzando spero...abbiamo appena finito.
- non mi importa...dai, forza.
- ma lei chi sarebbe?
Tirando fuori il distintivo rispose:
- ispettore Castillo...ho un mandato di riesumazione.
- ahhh, d'accordo...
Rispose uno dei due scocciato.
Iniziò a piovere e quando tirarono fuori la tomba, Castillo la aprì; aprì anche il telo e vide il corpo. Fisicamente ero proprio io indubbiamente, ma quel vecchio non si fidava e perciò con il suo bastone, iniziò a tastare per sentire se il corpo era colmo di organi. Beh...lo era. Ancora insicuro, decise di prendere le impronte. 'Un bel casino' starete pensando, ma quel manichino aveva anche quelle. Come? Beh non mi sono fatta mancare neanche un dettaglio, ho inoltrato tutto al mio amico, TUTTO, letteralmente. Ormai mi conoscete, sarei capace di fare di tutto per scappare e per salvarmi il culo; non dimenticate che in carcere mi sono bruciata l'addome, mi sono fatta venire un'infezione alle gengive e infine mi sono mangiata la mia stessa divisa, pur di scappare.
Prima di richiudere la bara, arrivò Saray con tre uomini.
- fermo! Sono venuta a salutare per bene la mia Zule, come si meriterebbe.

Immagino che tutti in questa scena abbiate pianto ma personalmente ero peggio di una fontana...😢❤️ mentre lo guardavo continuavo a sospettare che Zule avesse architettato qualcosa di simile a quello che ho scritto ma evidentemente non è stato così.

Muore solo chi viene dimenticato (la storia di Zulema Zahir)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora