La notte in spiaggia

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Un pomeriggio mentre eravamo in spiaggia, passò un ragazzo del posto che vendeva delle birre, subito Saray si avvicinò a lui. Era senza reggiseno e lui senza guardarla per un secondo negli occhi le disse:
- ehi, di dove sei? Hai l'accento spagnolo ma non la faccia.
- sì sono spagnola ma GITANA!
- beh le gitane sono donne bellissime.
- dai Mustafa, dammi una birra.
Nella mia testa, il campanello d'allarme si accese:
- mettiti il reggiseno!
Le dissi fissandola negli occhi. Lei ubbidì in silenzio e poi il ragazzo esclamò:
- e tu chi sei, il loro capo?
Lo insultai in arabo e lui guardandomi stupito se ne andò. La sera stessa lui tornò. Stavo facendo una telefonata che ci avrebbe permesso il giorno dopo di andarcene, magari a Cuba, Porto Rico, Messico...era buio e io passeggiavo sulla spiaggia, quando lui mi afferrò per il seno da dietro e mi bloccò. In arabo mi disse:
- adesso chi è il capo, eh? Vai all'inferno...ma prima vediamo che cosa abbiamo qui, troia.
Mi palpò le tette, mi mise un machete al collo e poi mi sbatté a terra violentemente. In quel momento pensai ' perché ho un corpo così fragile? Non riesco neanche a liberarmi un braccio per tirargli un pugno!" Mi tornò in mente il mio passato, in cui subii lo stesso tipo di violenza e poi mi dissi 'che idiota! Non hai nemmeno una pistola...'
Poi all'improvviso Macarena arrivò, con una pistola puntata alla testa di quel tizio.
- lasciala subito!
Mi lasciò e lui la pregò di non sparare.
- spara!
Le ordinai.
- dai, spara a questo figlio di puttana. Spara ti ho detto!
- vai e non tornare mai più.
Il ragazzo iniziò a correre e io inbufalita le urlai:
- ma che cazzo hai in testa?! Lo lasci scappare così? E non toccare più le mie cose, soprattutto le armi.
- mi aspettavo almeno un grazie...
Tornammo in casa e subito Saray incuriosita disse:
- che è successo, cos'erano quelle urla?
- il tizio della spiaggia ha cercato di violentare Zulema e io l'ho salvata ma lei si è incazzata.
- e perché?
- perché non l'ha ammazzato, ha preso la mia pistola per lasciarlo scappare.
- ehi cerca di svegliarti biondina...domani potrebbe tornare armato e ucciderci tutte!
- non preoccuparti Saray, non succederà. Lo ammazzerò prima io se si fa rivedere.
- mi dispiace Zule...non ti sarai traumatizzata?
- non dire cazzate...
- beh magari avrei dovuto lasciarlo fare, magari sarebbe diventata una persona più sensibile...
Esclamò Maca. Saray la afferrò per la maglia con rabbia e le disse:
- ascoltami bene biondina, non permetterti di dire una cosa del genere, perché la prossima volta io ti faccio fuori.
- e perché mai? Non mi sembra che Zulema abbia bisogno di una guardia del corpo...
- tu non sai che cosa ha passato, quindi chiudi la bocca. Sennò te la cucio io.
- ma che paura...
- basta voi due! Saray, lasciala.
Dissi io. Poi mi avvicinai a Macarena e le sussurrai:
- quando ero una ragazzina, sono stata violentata. Non mi sono traumatizzata, ma sono diventata più forte...ognuno reagisce in modo diverso. Sai, forse ti è andata bene che non l'abbia fatto, perché sennò a quest'ora staremmo cercando di seppellire un cadavere...l'avrei ucciso con quel machete, senza l'aiuto di nessuno.

Il giorno dopo, verso le due di pomeriggio arrivarono quattro pattuglie della polizia spagnola, fuori di casa c'era l'ispettore Castillo ad aspettarmi. Lui si occupava sempre dei vari casi che si presentavano in carcere, quindi mi conosceva bene, anche perché ero sempre io quella a creare problemi.
- vieni, vieni. Siediti Zulema.
- ha visto che bello che è qui? Lei e i suoi uomini dovreste accettare un po' di soldi e rimanere qui. Lei qui, con un sacco di birra e un sacco di soldi e io magari a Cuba...
- la tua proposta è allettante Zulema, certo che mi piacerebbe stare qui con due ventenni brasiliane con il segno del costume. Amo la spiaggia ma per quanto le voglia bene, odio vedere mia moglie in costume. Dove hai nascosto i 9 milioni?
- li ho spesi tutti...
- mah, facciamo tre milioni per viaggio, armi e scagnozzi, e il resto?
- sa quanto possiamo spendere noi donne per lo shopping.
- non prendermi per il culo.
- come ci ha trovate? Non mi dica che è venuto qui per caso...
- non è importante.
- una soffiata...ah...Macarena? Sì, Macarena. Che bastarda!
- forza! In piedi, mani in alto e voltati.
- ohhh ispettore, così sembra un'altra cosa!
- sì, ammetto che sei una donna invitante, ma amo mia moglie e scopare con te sarebbe come avere un cappio al collo.
- era una battuta, brutto pervertito.
- tranquilla, anche la mia era una battuta, elfo.
Ci riportarono a Cruz del Sur e ora la mia priorità era farla pagare a Macarena.
- mi pento di essermi fatta prendere, mi pento di non aver aperto il fuoco e mi pento di non aver sparato a chi dovevo. Io non...smetterò mai di provare ad uscire da qui, perché quando lo farò sarò diventata cibo per vermi. Ah e se qualcuna delle mie compagne su è sentita danneggiata dalla mia fuga...che si FOTTA!
È questo quello che dissi alle detenute, una volta tornata a Cruz del Norte.

Ahh, Zule, Zule sei fantastica❤️ non ho altro da dire...

Muore solo chi viene dimenticato (la storia di Zulema Zahir)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora