Il mio desiderio più grande

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- Fatima!!!!
- se vuoi che li faccia smettere, dimmi dov'è Altagracia.
- falli smettere subito! Figli di puttana!!!
Gridai.
- quindi?
- ti dirò dov'è.
- ohhh la grande Zulema, apparentemente ha un istinto che è più potente di quello di sopravvivenza; quello MATERNO!!!
- falli smettere!
- supplicamelo! Inginocchiati e supplicami Zulema!!!
Lo feci, non avevo altra scelta.
- ti supplico, falli smettere...
Sussurrai piangendo.
- portateli via.
Ordinò Sandoval alla radio. Il danno era stato fatto, ma almeno avevo fatto terminare quell'agonia; ci sono passata, so cosa significa.
Fatima stava lì, nella cella, sdraiata sul suo letto a piangere. Io mi avvicinai lentamente e poi la abbracciai da dietro.
- mamma!
Mi disse piangendo. Era la prima volta che la sentivo chiamarmi mamma da quando ci eravamo riviste. Il mio cuore si sciolse e così le feci una promessa:
- oggi ti traferiscono nel tuo vecchio carcere. Al minimo ci concederanno un incontro al mese, quindi ci vedremo, ok?
- ok.
- ti vorrei tanto qui con me, ma per la tua sicurezza devi andartene.
- a me rimangono 16 mesi e poi uscirò. Tu che farai?
- non lo so...ho provato tante volte a scappare per poi tornare qui tutte le volte. Potrei rimanere "tranquilla" e scontare la mia pena per poi uscire e venire da te finalmente.
- io ti aspetterei, ma sei sicura di farcela?
- quando niente è sicuro, tutto è possibile.
- FATIMA AMIN! È ora di andare, forza!
Disse una guardia.
- ciao figlia mia, ci vediamo presto.
- ciao mamma...ti voglio bene.
Ci abbracciammo e prima che uscisse dalla cella le dissi a bassa voce:
- anch'io.
Saray, Sole e Riccia, videro tutta la scena nascoste in un angolino. La prima ad uscire allo scoperto fu Saray che mi mise una mano sulla spalla e mi guardò con uno sguardo fiero. Poi la Riccia mi sorrise e infine Sole mi prese le mani e disse:
- prego per voi.
Lo stesso giorno, Macarena fu dimessa dall'ospedale una volta uscita dal coma, e tornò in carcere.
- ho saputo di tua figlia...sconvolgente.
- ha sofferto molto.
Le lacrime iniziarono a rigarmi il viso.
- e tu?
- cerco di sopportare.
- stai piangendo?
- e se fosse?
- non ti avevo mai vista piangere...comunque mi hanno detto che sei stata tu a tirarmi fuori dalla lavatrice, se non fosse stato per te sarei morta.
-...
- grazie.
La cosa interessante era che a Cruz del Norte stava per iniziare una rivolta, Maca era tornata al momento giusto. Sole era affetta da alzaimer e Sandoval voleva assolutamente trasferirla in un penitenziario psichiatrico, contro il suo volere. Le detenute allora, rovesciarono il cibo, legarono le guardie, smontarono i letti e l'intero carcere. Tutte erano determinate ad ammazzare Sandoval, ma nessuno più di me e Saray e Maca, aveva ragione di farlo. Quel pervertito ne aveva per tutte quante. Mi avvicinai a lui con un pugnale senza farmi notare da nessuno, tranne che da Hierro che cercò di bloccarmi; io gli infilai il pugnale nel fianco e gli dissi:
- non eri tu che dovevi morire, imbecille.
'Che cazzo ho fatto?!' Pensai. Ma in quel momento purtroppo dovevo pensare solo ad ammazzare quel figlio di puttana di Sandoval, poi mi sarei occupata di Hierro, forse.
Lui si accasciò sul tavolo della mensa e dopo di che passai il mio pugnale alle altre, che a turno, diedero una pugnalata a testa a Sandoval.
- siete delle miserabili, dei rifiuti umani della società...figlie di puttana!
Mi ripassarono di nuovo l'arnese ma mi bastò spingere l'uomo a terra, che già stava in ginocchio sul pavimento. Cadde e ormai senza vita, giaceva al suolo mentre si stava dissanguando. Tutte, lanciammo un grido di esultanza.
Sole, pregò affinché una di noi potesse ucciderla, prima del suo trasferimento.
- bambine mie, non voglio vivere anche in un carcere mentale...la mia malattia può solo peggiorare. Vi prego, ve lo chiedo con il cuore...
Saray si decise a farlo, prese coraggio e ci riunì in una cella. A Sole fecero una dose di eroina, per non sentire nulla e poi venne soffocata con un cuscino. Tutte piangevano, tranne me; il mio sguardo era freddo, perso e disorientato. Nulla di tutto ciò sembrava reale, finché la polizia fece irruzione, mentre stavamo dando l'ultimo saluto a Sole in cortile. Ci fecero tornare tutte in cella e ci misero di nuovo in riga; appena vidi Palacios, gli chiesi come stesse Hierro, dato che era il più affidabile e il più ingenuo. Mi rispose:
- è in ospedale, sembra molto grave ma se la caverà.
- cosa gli è successo esattamente?
Chiesi facendo la finta tonta.
- ho visto che perdeva sangue alla mensa...
Continuai.
- già, una figlia di puttana l'avrà pugnalato, come hanno fatto con sandoval...
- ma è cosciente?
- non lo so, quando l'hanno portato via sembrava di sì.
'Che sollievo', certo finché non avrebbe fatto il mio nome ma non lo fece.

Vidi mia figlia una volta al mese, quando ci concedevano gli incontri madre-figlia e poi quando lei uscì, venne a trovarmi in carcere tutti i mesi. Le diedi una parte dei miei soldi per pagarle gli studi, non volevo che vendesse di nuovo erba per problemi economici e così riuscì a frequentare l'università a Londra. Io non tentai più la fuga da Cruz del Norte, non ero una santa, ma neanche una macchina da guerra come un tempo...da quando Fatima se ne andò mi rimanevano ancora 20 anni, ma poi collaborai in un paio di casi con la polizia e così riuscii ad ottenere uno sconto della pena ovvero 5 anni. Incredibile vero? Mi comportavo bene ed ero quasi una detenuta modello...in fondo erano tutti stanchi di avermi tra i piedi e ad avere a che fare con me. In quei cinque anni tra me e Hierro accaddero sempre le stesse cose...niente di più e niente di meno; io ero pur sempre una detenuta e lui una guardia, perciò la nostra "storia" aveva un limite. Ci divertivamo ad avere paura di essere beccati e devo dire che questa fu l'unica cosa a distrarmi da tutte le mie cazzate. Lo amavo e tanto (non è da me dire queste cose) ma sapevamo che le nostre strade si sarebbero divise prima o poi. Tenevo duro per poter uscire da quel buco, riuscivo solo a pensare a mia figlia. Uscii dal carcere ma non andai da Fatima. Volevo lasciarle il suo spazio e poi non intendevo andare a Londra. Quello era il suo ultimo anno e poi si sarebbe laureata, non volevo disturbarla, né interferire con la sua nuova vita. Volevo sistemarmi e aspettare un po' di tempo, prima di iniziare a fare la madre.

Per quanto riguarda le mie compagne, Saray riottenne l'affidamento di sua figlia, la Riccia continuava ad entrare e uscire dal carcere, finché finalmente si mise insieme a Saray e Maca uscì di prigione circa un anno prima di me.

Tra un po' entreremo nell'atmosfera oasis...non preoccupatevi se non rivedrete per un po' Hierro ma piccolo SPOILER: lui tornerà💪🏼😜

Muore solo chi viene dimenticato (la storia di Zulema Zahir)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora