- che gli hai fatto?
- io proprio niente...è solo che è uno stronzo che mi ha insultatato e il mio fidanzato non ha saputo contenersi.
- che ti ha detto il coglione?
- frasi maschiliste eccetera...ah ha insultato anche te.
- bastardo...io ti libero e tu mi ripaghi così?
Disse, rivolgendosi al suo compagno.
- hahah, capo stavo scherzando.
- stavi scherzando un paio di palle!
Saray mi fece un'occhiata e capii all'istante che voleva andarsene, come me del resto e allora finalmente decisi di dare il segnale.
- yalla tnam...
- che cazzo hai detto? Non parlo arabo.
- yalla, yalla habibi...
Alzai la voce.
- yalla HABIBI!!!!
Gridai. I miei uomini saltarono fuori da tutte le parti e iniziarono a sparare colpi di fucile e mitraglietta. Hahaha un vero e proprio agguato. Portai Fatima al sicuro e poi mi unii a Saray e Hierro per la sparatoria. Lasciammo il capo per ultimo, i colombiani erano tutti morti, invece i miei uomini erano tutti salvi; qualcuno era ferito ma non potevo lamentare decessi.
- in ginocchio.
Gli dissi, rimanendo a grande distanza. Hierro pensò che ero ancora provata da quello che mi era capitato.
Hierro's pov
Zulema rimase molto lontana dal capo della gang. Gli ordinò di mettersi in ginocchio, ma il suo viso non esprimeva alcun sentimento...non so come spiegarlo ma era come senza anima. Subito pensai che era traumatizzata e ancora scioccata, così mi feci avanti e mi diressi verso l'uomo. Gli puntai la pistola e mi agitai.
- oggi non è il tuo giorno fortunato amico...non puoi neanche scegliere come morire, se in modo doloroso o no...ti farò pentire per quello che hai fatto a mio figlio.
- come? Che dici?
- non hai forse sparato alla mia donna?
- sì ma non c'era nessun ragazzino...
- lei era incinta, cazzo! INCINTA!!! Le hai sparato proprio in pancia, proprio li dovevi beccarla?!?!
- meglio che in testa o al petto.
- sta' zitto...non voglio più ascoltarti. Adesso ti sparo.
- io ci ripenserei se fossi in te...potreste lavorare con me e guadagnare un sacco di soldi, da potervi permettere tutti i figli che volete.
- non dire stronzate.
Gli puntai la pistola alla testa e ad un certo punto sento una mano sul braccio. Era lei, Zulema. Mi guardò dritto negli occhi senza dire nulla.
- forza spostati, così chiudiamo qui questa storia.
- no.
- che vuol dire no?
- se tu quello che si deve spostare.
- che dici? Ehi!
Mi prese la pistola e se la mise nella giacca.
- vuoi accettare la sua offerta? È ridicolo...
- sta' zitto.
Si diresse verso la macchina e tornò con un machete.
- porca troia...
Dissi.
Zulema mise una mano sulla spalla dell'uomo e con l'altra, gli puntò alla gola la lama del machete.
Zulema's pov
- ti prego, sparami. Sparami!
- quando mi hai sparato, non ho sentito molto dolore fisico...ci ho messo qualche secondo prima di accorgermi di avere una pallottola nella pancia. Poi ho iniziato a sanguinare e quando sono arrivata in ospedale avevo già perso il bambino. Ed è lì che è iniziato il vero dolore...mentale. Dato che tu non potrai mai provare quello che ho provato io, ho deciso di farti provare la mia stessa quantità di dolore ma in forma fisica. Che ne dici?
- dico che sei una grandissima stronza!
- bene, interessante e...sincero.
Iniziai a fargli dei tagli sulla schiena, poi sull'addome.
- uccidimi subito, avanti!!!! So che non hai le palle di farlo.
- vuoi vedere?
Con il machete gli tagliai le vene e poi nei suoi ultimi minuti di vita, dopo averlo fatto soffrire, gli presi il collo e con un movimento rapido gli tagliai la gola.
Il mio sguardo era fisso a terra, lo guardavo mentre si dissanguava e ad un certo punto Hierro mi prese per i fianchi.
- finalmente è tutto finito.
- perché gli hai tagliato la gola?
- perché se lo meritava.
- non ti ha fatto impressione?
- nulla mi fa più impressione...fidati, non è la cosa peggiore che io abbia fatto.
Saray era in silenzio, guardava il cadavere senza dir nulla e aveva gli occhi spalancati. Mi avvicinai a lei e la abbracciai, ma ad un certo punto qualcosa attirò la nostra attenzione. Dall'interno del loro magazzino sentimmo un rumore abbastanza forte, come quello di qualcosa di metallico che cade. Feci uno scatto e in silenzio, ordinai a Hierro e a Saray di seguirmi. Con le pistole puntate avanzammo, lentamente; guardai in giro ma non c'era nessuno, guardai nei bagni, in cucina, sotto ai letti...niente. Ad un certo punto passai davanti ad un mobile senza ante, sul quale erano accatastati vari oggetti e una piccola mano che spuntava fuori, attirò la mia attenzione. Feci un cenno ai miei compagni e loro mi guardarono increduli.
- vieni fuori, chiunque tu sia.
- ho paura.
- è tutto finito, adesso puoi uscire.
- chi sei?
A quella domanda non sapevo come rispondere, ma decisi di tirare fuori le palle e di finirla con la storia della falsa identità.
- mi chiamo Zulema.
- cos'erano quegli spari? Cos'è successo?
- che ne dici di parlare faccia a faccia? Sai...così mi dici anche il tuo nome.
Tra i mille oggetti accatastati, spuntò fuori un bambino di circa otto anni, magro e un po' trasandato. Aveva i tratti latini e indossava una maglia di Messi un po' sporca.
Saray si intenerì e si mise in ginocchio; io feci lo stesso.
- ciao...
- ciao...
Mi disse lui a bassa voce.
- come ti chiami?
- David...
Disse con una vocina sottile. Era spaventato e MOLTO.Che faranno con il piccolo David? Quali altri sorprese riceveranno? Saranno buone o cattive? 🔥🔥🔥
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Muore solo chi viene dimenticato (la storia di Zulema Zahir)
FanfictionQui ci viene narrata direttamente da Zulema, la storia della sua vita, iniziando da prima che entrasse in carcere. Scopriremo tutti i suoi segreti, i suoi punti deboli e i suoi punti di forza. Rispetto alla storia originale, ci sono molti più dettag...