Da che parte sto?

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Appena tornammo a casa, Estrella ci corse incontro, prima abbracciò sua madre e poi urlò:
- zia Zulema!!!!
Mi strinse forte forte e allora la presi in braccio e le diedi un bacio sulla guancia.
- come stai zingarella?
- bene, quanto sono felice di vederti finalmente!!!
- anch'io.
Vi starete chiedendo dove sia stata per tutto questo tempo Estrella...beh stava a casa della sorella della Riccia, con lei ovviamente. La bambina era solita a passare l'estate lì e poi Saray riteneva fosse la cosa migliore per lei in questo periodo di "caos"...ogni tanto Estefanía tornava a casa per vedere se era tutto a posto, ma poi tornava da Estrella per lasciarci al nostro lavoro. Dovevamo sistemarci al più presto, per chiudere questa storia e finalmente iniziare una vita tranquilla con tantissimi soldi.
Saray chiese:
- come mai siete tornate?
- volevamo vedervi...Estrella ne era entusiasta.
- beh avete fatto bene...finalmente hai conosciuto la zia...
C'erano un paio di cosette che non mi tornavano, ad esempio: se Saray sapeva che ero morta, non l'ha detto ad Estrella?
Dopo un po' di tempo, mi ritrovai da sola con Saray e glielo chiesi.
- non avevo detto ad Estrella che ero morta vero?
- come avrei potuto? Tu sei la sua eroina nelle storie che le racconto...sa tutto di te, di come ci siamo conosciute e del nostro rapporto. Nonostante non sapessi dove fossi finita, io le dicevo sempre che un giorno ti avrebbe incontrato. Sei il suo idolo, Zule.
- wow gitana...che onore! Mi fa piacere.
Le dissi, dandole una pacca sulla spalla.
Tornammo dagli altri e ci organizzammo con David.
- allora piccolo, se hai bisogno di qualcosa mi può trovare in questa stanza, tu invece dormirai qui con Zulema e Hierro ok?
- ve bene.
Feci un cenno a Saray per poterle parlare di nuovo in privato.
- con tutte le stanze che hai in questa casa enorme, lo devi mettere proprio con me a dormire?
- che c'è, hai fretta di scopare? È solo un bambino!
- parlo sul serio.
- dobbiamo essere prudenti Zule, dobbiamo tenerlo sotto controllo per vedere se possiamo fidarci di lui.
- anche questo è giusto.
- tu pensa a chiamare quel numero che ti ha dato.
- sì sì, adesso vado.
- ah Zule...
- sì?
- se vuoi impadronirti di tutto questo, che farai con Maca e con tutta la vita che ti sei costruita?
- beh l'azienda me la tengo...Maca invece non lo so. Io sono quasi sicura di voler rimanere qui in Spagna e di gestire tutto da qui. Ovviamente ho bisogno di persone di fiducia e Maca è una di quelle; gestirà lei l'azienda negli Emirati Arabi...e noi qui gestiremo i traffici...e la filiale a Madrid.
- quindi l'idea di aprire un'altra azienda qui non è svanita...
- voglio fare le cose in grande.
- e guadagnare tanti soldi...hahah.
- sì anche quello.
- credo che da adesso in poi ti chiamerò boss.
- elfo del fottuto inferno mi piace e mi basta...
Fatima arrivò a casa preoccupata.
- ma che cazzo...? Non potevate chiamarmi prima cazzo!? Sono tornata a casa ad aspettarvi ma tardavate troppo, così sono tornata al magazzino ma non c'era nessuno. Dove cazzo eravate?
- beh si eravamo lì ma poi siamo tornati. Evidentemente non c'è stata coincidenza.
- già...ho avuto una paura fottuta.
- lo so, vieni qui.
La abbracciai e la confortai, accarezzandole i capelli e lei mi stringeva come una bambina che cerca la protezione dalla sua mamma. Fatima si voltò e in un angolino vide quel bambino, che zitto la fissava con i suoi grandi occhioni.
- e questo piccolino chi è?
- l'abbiamo trovato al magazzino, lavorava per loro...non ha famiglia, né un posto dove stare, perciò beh, per il momento sta qui.
- non c'era nessun altro?
- solo lui.
- capisco...come ti chiami?
Gli chiese.
- David.
- che bel nome...e quanti anni hai?
- otto.
- ohhh ma sei proprio piccolino, cucciolo...sei stanco vero?
- sì un po'.
- va bene, allora ti porto a letto. Vieni, dammi la mano.
'Che gentile' pensai. 'Sarebbe una madre fantastica, tutto il contrario di me...mi chiedo dove l'abbia preso questo carattere'.
- senti Hierro, stanotte potresti per favore dormire nella camera di Fatima?
- sì certo, ma perché?
- è meglio che Fatima dorma insieme a me e David...ho notato che ci sa fare con lui, almeno si sentirà a suo agio e al sicuro. Capisci?
- sì eccome. Mi fa tanta tenerezza quel bimbo.
Lo guardai con uno sguardo di compassione ma non dissi nulla. Gli diedi il bacio della buonanotte sulle labbra e poi mi diressi in camera da letto.
- mamma, David avrebbe bisogno di una doccia e di un pigiamino...
- sì, inizia a portarlo in bagno, io rimedio qualche vestito.
Presi dei pantaloni grigi della tuta di Estrella e una mia maglia nera con un teschio enorme disegnato sopra. Quando David uscì dalla doccia, gli diedi i vestiti e lui mi disse:
- wooow Bella la maglietta, ha un teschio enorme!!!
- sono contenta che ti piaccia.
- è la tua?
- sì.
- è davvero bella...
- se vuoi puoi tenerla, ti sta un po' grande ma crescerai.
- dici davvero? Grazie!!!
Quasi mi saltó addosso e mi abbracciò affettuosamente. Io al momento ci rimasi di stucco, ma poi lo abbracciai anch'io e cercai di levarmi quel palo che sembrava avessi nel culo. 'Cazzo, è solo un bambino indifeso. Dovrai pur avercelo un cuore da qualche parte...dove cazzo è finito il tuo lato buono? Svegliati!!!" Pensavo nella mia testa. Avevo ragione, ero in cerca del lato migliore di me, da poter fare a quel bambino che mi aveva dato la possibilità di controllare tutti gli affari di quei colombiani. Glielo dovevo, ma non solo per questo, anche perché forse, stava facendo piano piano riemergere il mio lato materno.

Beh, buone notizie in arrivo per la nostra Zulema🖤

Muore solo chi viene dimenticato (la storia di Zulema Zahir)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora