Capitolo 16 - Non ci posso credere

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Pov Yoongi

Aprii gli occhi lentamente. Mi girava un sacco la testa ma quando feci per toccarmela scoprii di essere ammanettato ai piedi di un letto.

"Chi sei?" chiese una voce alla mia sinistra. Mi girai di scatto, non riconoscendola, e vidi una ragazza con lunghi capelli marroni. "Chi sei tu semmai. E perché sei in casa mia... No aspetta. L'ultima cosa che ricordo era che stavo guardando un film sul mio letto con... Jimin! Dov'è Jimin?". "Chi?" domandò confusa lei. "Intendi il ragazzo fucsia? Appena si è svegliato è corso in bagno a vomitare.

Oppure parli di quello biondo?" disse indicando alle mie spalle, sopra il letto. "Non si è ancora sveg...". Smisi di ascoltarla e cercai di alzarmi, venendo ancora una volta bloccato dalle manette. "Jimin!" lo chiamai. "Jimin svegliati. Jimin!" Nessuna risposta. Riprovai un altro paio di volte e finalmente aprì gli occhi. "Aaah, che mal di testa" si lamentò. "Oh grazie a Dio" esclamai felice che si fosse ripreso. "Yoongi? Che succede? Perché sei incatenato al letto?" chiese confuso. "Mi piacerebbe molto saperlo, ma non ne ho idea. Mi daresti una mano?". "Sì... Che dejavù, questa situazione mi ricorda qualcosa" boffonchiò sovrappensiero. In effetti, non prometteva niente di buono.

"Anche tu, aiutaci" dissi alla misteriosa ragazza. "Ehm, sì" rispose alzandosi e iniziando a cercare. "Ho trovato una piccola chiave" esclamò Jimin dopo aver frugato in un cassetto. "Bravo, dev'essere quella". "Comunque chi sei?" domandò il biondo mentre provava la chiave. Fortunatamente era proprio quella giusta. "Lia... Mi chiamo Lia. E voi?". "Yoongi e Jimin" presentai me e il mio fidanzato, indicandoci. "E l'altro ragazzo?". "Chi?" domandò perplesso Jimin, mentre apriva le manette. Finalmente fui libero.

Proprio in quel momento Jungkook uscì dal piccolo bagno, asciugandosi la bocca con la manica della felpa. Non persi altro tempo.

Pov Jimin

"Non ci posso credere" disse basito Yoongi, alzandosi dopo che gli ebbi tolto le manette.

"Jungkook!" urlò prendendolo per il bavero della camicia. "Finiamola subito, non ho problemi ad ammazzarti di nuovo" gridò. Il ragazzino sgranò gli occhi sussultando, preso alla sprovvista. "C-cosa?" esclamò. "Yoongi aspetta, calmati" dissi prendendolo per un braccio. Non ci capivo più niente. Mi spinse via e alzò la mano per tirare un pugno a Jungkook. Allora usai tutta la forza che avevo per allontanare il mio ragazzo dal più piccolo e riuscii a fargli fare un paio di passi indietro. "Che cavolo sta succedendo?" un altra persona diede voce ai miei pensieri. Namjoon era davanti alla porta, ora aperta.

"Siete qui anche voi?" chiese il menta sorpreso. Seokjin, dietro il fidanzato, annuì. "C'è anche Taehyung, sta arrivando. È insieme ad altre persone. Sembra che... Beh, che ci abbiano rapiti... Di nuovo".

"Jungkook! Tu. Sei. Morto." scandì Yoongi, tirando il ragazzino per la felpa. Ma Namjoon lo fermò subito. "Non è stato lui" disse ma questo lo ignorò. "Che scherzo di pessimo gusto Jungkook. Vedi che sei proprio identico a tuo fratello? Dopotutto avete gli stessi geni" borbottò il menta, senza lasciare andare il più piccolo. "Yoongi lascialo. Lui stavolta non c'entra niente" riprovò Namjoon. A fatica fu libero dalla sua presa ferrea. Il ragazzo barcollò, poi si accasciò a terra.

"Perché? Perché continui ad avercela con me come se fossi uguale a mio fratello? Ce l'ho messa tutta per dimostrarti che non sono lui, per farmi apprezzare anche da te. Eppure non serve a niente" disse, abbassando la testa e lasciandosi sfuggire delle piccole lacrime. "Come fai a dirlo? E come siete arrivati qua?" domandò Yoongi all'amico, ignorando il maknae.

Mi avvicinai al minore e gli misi una mano dietro la schiena, accarezzandola dolcemente.

"Ehm... Scusatemi. Vi conoscete tutti?" ci interruppe la ragazza che era con noi. Mi ero proprio dimenticato che ci fosse anche lei. E sembrava che anche Namjoon e Seokjin non l'avessero notata.

Proprio allora entrò Taehyung, seguito da altre quattro persone. Una la riconobbi subito, era il mio compagno di classe Baekhyun. "Ma che cavolo... Siamo tutti qui?" chiese Taehyung vedendo me, Yoongi e Jungkook. "Fermi un secondo. Chi cavolo siete?" alzò allora la voce la ragazza. Non aveva usato un tono aggressivo, semplicemente era esasperata per le continue interruzioni. "Voi potreste essere Jimin, Lia, Yoongi e Hoseok?" domandò un ragazzo dalle guance leggermente paffute.

Jungkook stava per correggerlo sul suo nome quando Namjoon lo fermò. "Sì esatto. Sono loro" disse lanciando una lunga occhiata al più piccolo. Jungkook aprì la bocca per dire qualcosa ma alla fine rimase zitto, confuso.

"O almeno credo. Sei Lia giusto?" continuò il grigio. Al ché la ragazza, o meglio Lia, annuì. "Come sapete il mio nome?" chiese poi. Fu il ragazzo di prima a parlare. "Abbiamo trovato un biglietto con i nostri nomi" disse allungandoci un pezzo di carta. Yoongi lo prese e lesse ad alta voce. "Yoongi, sono io. Jimin, Namjoon, Seokjin, Lia, Hoseok, Momo, Soojin, Jinyoung, Taehyung e Baekhyun".

A turno ognuno di noi alzò la mano quando sentimmo chiamare il nostro nome, e così ci presentammo velocemente. Il ragazzo dalle guance paffute era Jinyoung, poi c'era Soojin, una ragazza con i capelli neri e un piccolo neo sotto l'occhio sinistro. E Momo, che aveva una frangetta castana che le arrivava poco sopra gli occhi. Yoongi non fece notare che mancasse il nome di Jungkook o che Hoseok effettivamente non c'era. E Lia, sebbene sapesse il vero nome del ragazzo, stette in silenzio. "Ci siamo tutti immagino. Qualcuno sa cosa sono sti bracciali?" decretò poi il menta scuotendo il polso. Tutti negarono.

Alzai il braccio destro, sul quale c'era un bracciale nero con una luce rettangolare verde. Aggrottai le sopracciglia notando che ce lo avevamo tutti. Girai il polso in entrambe le direzioni ma non c'era nessuna clip per aprirlo e toglierlo, solo un piccolo foro con una strana forma, dove sembrava poterci entrare una chiave.

"Scusate la domanda, non c'entra con questi cosi che abbiamo al polso" interruppe Soojin. "Voi vi conoscete tutti?" chiese rivolta a noi sei. "Sì, siamo un gruppo di amici" spiegò Taehyung. Allora si fece avanti Baekhyun. "Io conosco Jimin e Taehyung perché siamo in classe insieme. Anche Yoongi in verità, sei il figlio del preside dopotutto". Gli altri dissero che si erano tutti visti per la prima volta, però una cosa interessante era il fatto che perlomeno sapevamo dov'eravamo. Ancora a Seoul, o per lo meno lì vicino, perché tutti frequentavano scuole diverse della città.

Prima che potessimo dire altro un rumore acuto provenne dal piano di sotto e ci affrettammo tutti a scendere le scale di quella casa.

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S.a.

Pensiero random...
In verità io non leggo mai gli spazi autrice alla fine dei capitoli (tranne in rare occasioni) ma non so perché li scrivo ogni volta ahah

~L

Escape game 2 - ReturnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora