Pov Hoseok
"Tranquilla mamma, andrà tutto bene. Ciao~" rassicurai mia madre prima di salutarla e terminare la chiamata. Avevo saltato il pranzo di Natale in famiglia pur di aiutare i miei amici ad uscire di lì. Così i mei genitori avevano organizzato una piccola videochiamata per stare un po' insieme almeno la vigilia di Natale.
Subito dopo sentii la notifica di un messaggio. "Sei in ritardo" lessi ad alta voce. Alzai gli occhi al cielo e presi la giacca prima di uscire. Certo che era proprio fissato con l'orario.
Presi la mia fidata mountain bike e pedalai fino alla casa di quell'ossessionato. Ossessionato tremendamente figo però, dovevo ammetterlo.
Fu proprio lui a venirmi ad aprire appena dopo aver suonato il campanello. "Buonasera professor Lee". "Hoseok, prego" disse posizionandosi al lato della porta per farmi passare. "Ha visto? Sono in anticipo. E sarei arrivato puntuale anche senza il suo messaggio" lo avvisai. "Suvvia, sappiamo entrambi che in verità adori quei messaggi". Sentii le mie guance scaldarsi. "Se ci crede lei" risposi prima di avviarmi verso il suo ufficio.
Non era la prima volta che andavo a casa sua, ormai la conoscevo quasi a memoria. Usavamo la sua dimora, o meglio la stanza dove di solito lavorava, come una specie di stanza delle prove. Ci mettevamo tutte le informazioni trovate nelle nostre ricerche, come nei film polizieschi.
L'ultima volta era venuto anche Yoongi ed era rimasto meravigliato del gran lavoro che avevamo fatto. Inoltre avevamo studiato un po' il suo bracciale, mentre il ragazzo ci spiegava altri dettagli essenziali.
"Allora, ci sono novità?" chiese Lee. "Hai scoperto qualcosa dagli altri studenti?". Scossi la testa. "Niente di interessante" riferii. L'idea era venuta proprio a me. Pensavo che magari parlando con qualche amico o compagno di Jinyoung e Baekhyun saremmo riusciti a scoprire qualcosa in più su di loro, dato che erano gli unici sospettati rimasti. Yoongi ci teneva aggiornati sulle morti.
La polizia aveva fatto in modo di farmi entrare nella scuola frequentata da Jinyoung sotto copertura, come alunno provvisoriamente trasferitosi lì, ma a quanto sembrava nessuno dei suoi amici aveva nulla da ridire su di lui. Era un ragazzo simpatico e diligente, stessa cosa per Baekhyun.
"Non importa Hobi, tranquillo" mi rassicurò il padre di Yoongi. "Quale sarà la nostra prossima mossa?" chiesi allora io. "Dobbiamo agire sempre con prudenza. Manderò degli agenti in incognito a perlustrare il quartiere intorno alla casa, nel frattempo continuiamo a cercare altri indizi" disse il detective incaricato al caso. Bang annuì. "L'agente Mark ha ragione, meglio non fare mosse azzardate. Jong Suk, hai scoperto qualcosa sul bracciale?" domandò poi. Il nominato negò con la testa. "L'ultima volta che Yoongi è stato qui non sono riuscito ad aprirlo però penso di esserci vicino. Cercando su internet ho trovato una serratura praticamente identica e appena riescirò a capire come funziona ci proverò su una copia. Se si apre il gioco è fatto" decretò.
Il professore ci era di grande aiuto. Si era unito a noi dopo che un giorno mi aveva fermato in corridoio per chiedermi come mai Jimin e Taehyung fossero sempre assenti, e pure Yoongi non si vedesse in giro. Avevo inventato una scusa sul momento, che però gli era sembrata troppo banale, così era andato in presidenza e lì il padre del mio amico gli aveva raccontato tutto.
Era poi venuto fuori che lui era stato l'insegnante di una delle ragazze morte nel rapimento di tre anni prima, Na Eun, e aveva insistito per aiutare con le ricerche. Inoltre avevo scoperto che era diplomato anche in chimica e questo ci poteva tornare utile per analizzare il veleno dentro il bracciale, qualora fossimo riusciti a toglierlo.
Alla fine discutemmo sul da farsi per qualche ora, poi tutti se ne tornarono a casa loro. E stavo per farlo anch'io ma si mise a piovere talmente forte che dovetti aspettare dato che ero venuto in bici. Il professore nel frattempo mi offrì un tè caldo. "La pensavo meno all'antica" dissi quando mi poggiò la tazzina davanti. "In che senso?" domandò lui. "È sicuramente molto giovane, avrà pochi più anni di me, eppure mi ha offerto una tisana. Non è una cosa che farebbe un ragazzo della nostra età insomma" spiegai semplicemente.
Rise di gusto. "Quanti anni pensi che abbia?" mi domandò poi. "26 al massimo?". "Grazie del complimento ma no, ne ho 30". Ah... Avevamo 8 anni di differenza.
Lui alzò le spalle sedendosi alla mia destra. "Comunque fare gli infusi di tè mi piace particolarmente. Non ci trovo niente di male Hoseok" rispose.
"Dovrebbe chiamarmi Jung, come fanno gli altri professori" osservai sorseggiando il mio tè. "Perché, essere chiamato per nome da me ti dà fastidio?" chiese fissandomi con il suo sguardo penetrante. Sviai il mio. "No nient'affatto. Può chiamarmi come le pare".
Rimanemmo qualche minuto in silenzio, a bere dalle nostre tazzine. "Anche tu dovresti chiamarmi per nome" lo interruppe poi. Alzai le sopracciglia guardandolo. "Scusi?". "Dai, hai capito. Ormai passiamo praticamente tutto il tempo insieme, pensavo avessimo superato le formalità". "Le ricordo che dò del lei a tutti". "Per la cronaca con me puoi non farlo. Ti dò il permesso io" ribatté. "Non penso che seguirò il suo consiglio, professore" dissi marcando l'ultima parola. Cavolo, perché insisteva tanto?
Alzò le spalle. "Come vuoi. Ma sappi che prima o poi farò centro". Aggrottai le sopracciglia. Certo che era davvero strano. A volte parlava come se venisse dall'ottocento. Non che questa cosa mi dispiacesse anzi, la trovavo molto sexy ma... il suo comportamento mi destabilizzava, ecco. Non capivo se fosse carino con tutti o se lo facesse solo con me. Cioè, a scuola era il professore che tutti sognavano: bello, gentile e intelligente. Ti dava una mano se non capivi qualcosa e ti spronava nelle verifiche, anche forse aiutato dal fatto che era relativamente molto giovane.
Però con me sembrava diverso. Non nascondeva il vero sé stesso come faceva con gli altri, si esprimeva liberamente lasciando cadere la maschera del bravo professore. In più quando mi guardava il suo sguardo si soffermava un po' di più rispetto agli altri, studiava le mie espressioni e reazioni... O forse era tutta una mia impressione?
Comunque, perché cavolo stavo fantasticando su una mia possibile relazione con un professore?! Per la misera Hoseok, ricomponiti!
"A cosa stai pensando? Sei tutto rosso" mi domandò all'improvviso. Beccato. "A-a niente" balbettai. "Oh sei arrossito ancora di più, sicuro che non ti faccio nessun effetto?" mi prese in giro allora.
"No, che sta dicendo? Siamo alunno e professore" cercai di farlo ragionare. "Ti ricordo, mio caro Hoseok" disse avvicinandosi pericolosamente alla mia faccia. "Che non sono proprio un tuo insegnate... ho solo fatto un paio di supplenze". Arrossii visibilmente. Sorrise. "Pe-per la cronaca, lei non mi piace" dissi prima di mettere velocemente la giacca e tornarmene a casa. Perché questo professore doveva essere così espansivo?
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S.a.
Hoseok e Jong Suk... Sì o no?
(Intendo nella storia, nella vita vera neanche si conoscono lol)~L
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Escape game 2 - Return
Fanfic⚠️ ! ATTENZIONE ! ⚠️ Sequel di Escape game - BTS Vi consiglio di leggere prima quella storia e poi questa. In alternativa troverete un piccolo riepilogo dello scorso libro nell'introduzione :) Sono passati 3 anni da quando i sei ragazzi hanno lasc...